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Parte Seconda — Alta Italia
stradone carrozzabile tra la città bassa e l'alta, e la sua stazione a molile, in piazza delle Scarpe, quasi nel centro della città alla. E a doppio binario, fuorché per breve tratto nella parte supcriore, lunga 220 in. La pendenza massima è del 40 %, la minima del 30 %. L'esercizio è falto con due vagoncini a compensazione della portala di 24 passeggeri, la velocità è «li un metro al minuto secondo. La trazione è esercitala mediante una fune metallica di 17 millimetri di diametro, con scorta di altra fune di sicurezza di 23 millimetri di diametro, munita di robusti freni auto-malici, la quale entra in azione in caso di rollimi della prima, arrestando istantaneamente le vetture, per parte loro fornite di freni a ceppo, automatici. La forza motrice è data da una dinamo eleiIrira di 2) eavalli. Il iraceialo della funicolare è curvilineo e sottopassa in galleria alle poderose mura della cillà alla La stazione superiore in piazza delle Scarpe è un bell'edilizio ili stile mediuevale, che ben s'accorda al caratlere severo e. malinconico della cillà alla; quivi lui pur sede il Club commerciale, con locale arredalo con mollo gusto, ed una magnifica vista sulla sottostante pianura.
Accademia Carrara. — Onesto nobile. Istillilo per la educazione artistica della giovculù — clic ha sede in apposito palazzo in via San Tommaso — venne fondalo dal come Giacomo Carrara con testamento del 2-i settembre 1705, eoi quale lasciava il suo patrimonio allo scopo di conservare i pregevoli dipinti ch'egli, appassionalo eollezio-nisla, con forte dispendio aveva raccolti, e di isiiluire scuole pubbliche di disegno, alle quali in processo di leiupo vennero aggiunte quelle di pilltira ed architettura.
La galleria dei quadri lasciala dal Carrara — e clic comprende ultimi lavori di scuola lombarda, veneta, bolognese,umbra, toscana e liaiumiiiga — si andò man inailo arricchendo con lavori assai pregevoli ed imperlanti perla storia dell'operosa pleiade degli artisti bergamaschi, formauli, in arie, una sottoscunla od anello di iransizione tra la scuola lombarda proprianieuledelln e la veneta, assorbenti cioè e ad un tempo esplicanti le qualità d'ambo le scuole. A questo riguardo sono pregevoli le collezioni lasciale ali Wcadeinia Carrara dal conle Lucius nel ISÓ'Je dal senatore Giovanni Morelli nel 1801. La raccolta del Carrara, eoi doni ili alcuni privali e gli acquisii falli sue-cessivaiueule, consta di oltre -iOO dipinti; quella lasciala dal Lochis di 210. Concila la pinacoteca una notevolissima libreria, formala nel maggior numero di opere coucerneuli le belle arti italiane e si ra ili e re, udizioni rare, codici ma-ìioserilli, pergamene miniale, incisioni dei migliori limosi ri, disegni, schizzi, bozzelli ili aclisti celebri, autografi ili bergamaschi illustri e di personaggi ed artisti celebri d'ogni leinpo, medaglie, monete ed oggelli artistici e di curiosità.
La galleria è aperta al pubblico in determinate domeniche d'ogni mese e nel periodo della fiera tulli ì giorni.
Tempio Evangelico. — Sorge nella città bassa, lungo il viale V. E. E in islile lombardo del secolo XIII, accu rata mente riprodotto dall'ingegnere Frizzoni. Fu inauguralo nell'aprile 1877. L'interno è d'una semplice austerità, rivestilo in parte di legno con fregi ad intaglio. Le lunghe vetrate ogivali dipinte a figure bibliche, di pro-feli ed evangelisti, mandano nell'interno una luce queta e mistici.
Il liastiune e le mura. —Le mura attualmente cingenti la città alla, nel loro genere opera por-fella e di meravigliosa robustezza, si debbono alla dominazione veneta. Ma non òa supporsi clic Bergamo, nel periodo inedioevale, non fosse cinta da mura, specie quando più fiere fervevano le lolle comunali e più minacciose e eonlinuc le invasioni e le scorrerie di esercì li e ili orde straniere, Una città tloH'impoiianza di Pergamo e nella sua posizione, e coll'andacc politica sempre seguita dal suo Connine nel medioevo, non può concepirsi senza un forte, presidio di unirà e di torri, e le memorie auliche ed i mnniiiiiculi che ne avanzano provano che Bergamo sotto questo aspetto nulla aveva da desiderare, laido più clic lino dal tempo di Poma era città fortificala, e della primitiva sua cerchia rimangono ancora avanzi.
Ma Venezia, diventala padrona del largo Stalo ili terraferma clic, toltone il Mantovano, dall'Alida e dal Po, sullo Cremona, andava lino all'Adriatico, avendo, e non senza ragione, da temere dalla cupidigia degli Spaglinoli stabiliti nel vicino ducato di Milano, volle siiigolnrnieulc fortificale le città ch'erano ai suoi confini occidentali, esoprainiio Pergamo, perse.slessa e per la sua posizione centro importantissimo negli Stali ili terraferma della Serenissima. La decisione ili erigere questa forlìlicazioue,segretamente mal m ala dal Senato Veneto, venne improvvisamente applicai,i. 1 piani ed i disegni dell'opera furono studiali ed eseguili, col consiglio dell'ingegnere militare Ponajnlo Loriui di Firenze, dal provveditore dell'armata venda, Sforza Pallavicino, il quale, coinè se il nemico fosse alle porte, il giorno slesso del suo arrivo, 1 agosto 1501, prendeva te disposizioni per fare eseguire gli ordini del Senato, delegando eiiupic ufficiali clic erano sullo i suoi ordini, alla vigilanza dei diversi baluardi da costruirsi, e ritenendo alla sorveglianza propria quello a mezzogiorno della città, elio da lui prese nume e clic porla ancora lo stemma dei Pallavicino.
La notizia di questa improvvisa risoluzione del I Senato mise addirittura la cillà in iscompiglio, clic rimase ancor più sbalordita nel vedere come iuiuiedialamciilc e con quanta alacrità si fosse i posto mano ai lavori, non lasciando ueppur leiupo