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68- Parte Seconda — Alta Italia
secolo XVIll, ritenendola inservibile, la vendette per poca somma a privali cittadini. Nel 1818 il governo austriaco, sentendo farsi minacciosa contro di lui l'onda dell'odio degli Italiani anelanti libertà ed indipendenza, s'impadroni della Bocca e la riattò alla meglio facendone un fortino, 11011 già a difesa, ina a minaccia dei cittadini, quando avessero a mostrarsi più oltre insofferenti del giogo. La precipitosa ritirata degli \ustriaci olire l'Oglio dopo la sconfitta di Magenta e di Melcgnano, e le vittorie di Garibaldi nel territorio bergamasco, fecero sgombrare la lìoccn il 7 giugno 1859. Incamerata dal Demanio italiano, In, unitamente all'alligno soppresso convento di San Francesco, trasformala in una casa di pena o reclusione pei condannati comuni.
.Ilmripicitli. — Bergamo palciollica e. liberale lui eretto monumenti ai fattoli dell'unità nazionale: licrgaino colla, gentile ed artistica, si accinge ora ad erigerne uno alla gloria di Gaetano Donizelli.
I. Monumento a Vii Iorio Km/mele. — Sorge in piazza Gavoni, fra Indie aiuole alberale, non lungi dalla Barriera di l'orla Nuova e davanti al palazzo della Pretura, già sede, al tempo dell'Austria, del Comando militare, l'i opera assai ben riuscita e commendata degli scultori Barzaghi ili Milano e Pagani di Bergamo, e fu solennemente inauguralo il 2IÌ novembre 1881. Il basamento è in granito rosso di Baveno, con decorazioni allegoriche di bronzo; lo fronteggiano due leoni : l'uno ferito, siniboleggiaiile i disastri militari del 18 ìli, fra i (piali Vittorio làiiamiciesali il trono: l'altro rizzato in alto di fiera riscossi a figurare, la vittoriosa campagna del 180',). La statua del He è in marmo bianco di Carrara, ed è diritta, in attitudine maestosa, lenendo nella destra contro il petto la carta del giurato Stallilo. L'altezza complessiva del monumento òdi ni. 1,'ì, e lo si considera fra i migliori clic in questi ultimi anni siano stali eretti alla memoria del pi imo He. (l'Italia.
i2. Mimiiiiicnlii (inribaldi. — Bergamo che nutre sempre un'entusiastica venerazione per l'Rroc popolare, alle gloriose imprese del quale diede sì gran numero dei suoi tigli e degli eroi come Nullo, e dei valorosissimi, come Brouzelli e Camozzi, volle onorala la memoria di Garibaldi con ini monumento che fosse ad un tempo degno di Ini e dei ricordi d'affetto e. di gloria clic nel cuore de' bergamaschi il suo urtine suscita.
Il monumento a Garibaldi venne collocalo nella città alla e nell'antica piazza del Comune, o piazza Vecchia, per la circostanza ribattezzata col nome dell'eroe popolare. Quantunque altri sia di diverso avviso, a uni sembra che non vi poteva esser luogo più adatto per un moninnento il Garibaldi, figlio del popolo e (die dal popoli trasse la sua forza, la sua gloria, di questo clic fu il teatro, il centro massimo del popolo di Ber-
gamo nella vita dell'antico e libero suo Comune. La statua dell'eroe è in bronzo, ritta, nell'at-tilndiiie calma, serena, clic, gli era naturale, specie nei momenti supremi decisivi d'una bai-taglia, d'una pericolosa impresa, di quelle nelle (piali era solilo a rischiare il tutto per il lutto. Il piedestallo, ili granilo di Baveno, è di bella architettura : agli angoli del basamento posano, in varie altitudini, quattro leoni, simbolizzanti i quadro momenti tipici nella vita dell'eroe : la guerra d'America, la ritirala da Boma nel 184'.), Mentami e Digiune.
Il monumento, nel complesso benissimo riescilo, venne modellalo dagli scultori bergamaschi i fratelli Cesare ed Alberto Maironi : venne inauguralo, eoli bolle leste popolari, il IT» settembre 1885 ed è fra i primi che fflalia riconosceiile abbia innalzalo alla memoria del suo grande figlio.
;i. Obelixro Coniarmi. — Nel giardinetto di Santa Alarla, da cui s'inizia la via Venti Sel-lembre che mette alla parie occidentale della Bergamo bassa, sorge l'obelisco Coniarmi cretto nel 1781 per spontanee oblazioni dei Bergamaschi, in (morelli Alvise II Coniarmi, podestà e vice-capitano della serenissima Bcpiibbliea di Venezia, resosi benemerito della città perle ini -porlanli opere edilizie,, di risanamento e stradali compiutevi. Si debbono specialmente al suo reggimento i ponti di San Giacomo e ili Sant'Agostino. Il monumenti», del resto, assai semplice ni granito, venne restaurato ed abbellito nei giorni nostri coll'aggiunta di un bassorilievo in bronzo modellalo dallo scultore Cesare Maironi.
Arqiirdnllii. L'approvvigionamento d'acqua della cillà, specie, m ila parie alla, In sempre mio dei più gravi problemi clic si imposero anche nei tempi antichi ai reggitori del Connine. Il colle sul quale sorse la città, essendo di imi calcarci compatto e sprovvisto ili vene d'acqua interna, non si presta allo scavo di Utili pozzi: perciò le acque che abbisognavano alla cillà furono sempre condotte da sorgenti clic si utilizzavano incanalandole dalle soprastanti colline; e Bergamo alla In, sino dai tempi di lloma, dotala di due acquedotti: dal Saliente e dall'Acqua morta, che. bilioni esistono, quantunque guasti. Internamente ebbe le l'olili del Vaz.iue, Lanini e Boccola, clic erano snllìi'ienti agli usi più necessari.
Fra gli espi dienti più lardi troviti per fornir d'acqua la cillà alla, oltre delle cisterne particolari, vi fu quello della enorme cisterna o serbatoio l'alio scavare nel I 185 dal Comune in piazza del .Mercato delle Scarpe, dove ora fa capo la Follicolare. della rapacità approssimativa di 150,0110 ettolitri d'acqua, tuttavia esistente. Ma lutti questi espedienti non rispondevano che assai malamente alle esigenze, della sempre crescente, popolazione e dell'igiene moderna.
Il problema delle acque potabili di Bergamo