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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia.
   o Ja pressione dell'acqua sono maggiori, gli argini vengono rafforzati da traverse o controdiglie, ed altri argini si alzano dietro di questi, pel caso non impossibile e purtroppo frequente, clie il primo ordine di argini dovesse cedere. Nella parte inferiore dei loro corsi tutti gli affluenti sono ugualmente fiancheggiati da argini, come pure gli antichi letti fluviali ed i canali in comunicazione colla corrente di piena. E un migliaio almeno di chilometri che misura la rete degli argini costrutti da Cremona in giù nella bassa valle del Po. Inoltre, il letto stesso del fiume è in moltissime località solcato e costeggiato da argini minori, chiudenti campi, saliceti e talvolta anche tratti di terreno guadagnati all'alluvione e messi a vite. Yi sono pochi luoghi veramente ove la corrente principale sale alla base del froldo; lo spazio riserbato alle acque d'inondazione ha talvolta qualche chilometro di larghezza, mentre d'ordinario la larghezza del fiume, da Cremona in sotto, è da 500 a 1000 metri. Havvi dunque su l'ima riva e l'altra una grande distesa di terreni divisi in golene o appezzamenti protetti da argini secondari, per difenderli anche contro la crescita ordinaria delle acque. Nel tempo delle forti piene le acque invadono questi spazi e vi lasciano depositi: da ciò il fatto che il livello delle golene è assai più alto di quello dei piani e dei campi coltivati retrostanti. Queste arginature e contro-arginature formano, sulle sponde del Po, da Castelnuovo Bocca d'Adda a Roncadello, una delle più grandiose opere che la perseverante volontà dell' uomo abbia mai creato, e sono sotto ogni rapporto interessantissime a vedersi.
   A Cremona il Po è attraversato da un grandioso ponte in ferro, che serve tanto per la strada provinciale Cremona-Piacenza, quanto per il costruendo tronco di ferrovia Cremona-Borgo San Donnino. Ma di ciò si parlerà più diffusamente toccando degli cditizi e monumenti della città.
   Dopo il Po i fiumi di maggiore importanza che tocchino la provincia di Cremona sono l'Adda e l'Oglio. L'Adda nasce nella valle di Fraele nell'alta Valtellina (provincia di Sondrio), attraversa il lago di Conio, uscendone per il ramo di Lecco, forma, da Calolzio a Canonica, confine tra la provincia di Bergamo e quella di Milano e da Rivolta d'Adda fino alla sua foce in Po fa da confine alla provincia di Cremona con quella di Milano. La portata media dell'Adda alla sua foce sotto Crotta d'Adda oscilla, a seconda dei casi, fra un massimo di S-27 metri cubi ed un minimo dì 1S. Fra gli affluenti dell'Adda havvi il Serio, che nasce dal lago Barbellino sopra Bondione in vai di Scalve e, dopo avere percorsa in tutta la sua lunghezza la maggior valle della provincia di Bergamo e la pianura a sud di questa città, entra in provincia di Cremona a Castel Gabbiano e sbocca nell'Adda sotto Montodine a Bocca di Serio, dopo nn corso totale di 124 chilometri e con una portata inedia di 22 metri cubi ed una massima di 450.
   L'Oglio nasce nell'alta vai Camonica, in provincia di Brescia, formato dai rivi che scendono dal monte Gavia, dal Corno dei Tre Signori e dal Tonale; tocca per poco, allo sbocco della vai Camonica, la provincia di Bergamo; entra nel lago di Iseo tra Lovere e Bisogne, e ne esce a Saniico, dirigendosi leggermente a sud-est. Dopo aver per un tratto servito da confine tra le provincie di Bergamo e Brescia, alquanto al disopra di Solicino, compie lo stesso ufficio fra le provincie di Brescia e Cremona. Lascia presso Calvatone il territorio cremonese per entrare in quello di Mantova. La portata dell'Oglio in tempi di piena è di '320 inetri cubi, la media è di 137 metri cubi, la massima inagra è di 3(j.
   Dai fiumi più sopra ricordati sono derivati numerosi canali per l'irrigazione della fertilissima pianura cremonese. I terreni irrigui non sono però ripartiti in uguale misura in tutta la provincia; infatti il circondario di Crema ha l'SG.3 per cento di superficie irrigua; quello di Cremona il G3.U per cento e quello di Casalmaggiore solo il 4.9 per cento.