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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia.
   seguaci della nuova fede ebbero dal 211 al 235. Tale chiesa fu eretta, secondo il canonico Dragoni, in luogo pubblico e pubblicamente esercitata al culto da Materno, vescovo (ottavo della prima serie dei presuli cremonesi) e dedicata al protomartire Stefano. L'erudito cav. Aporti, appoggiandosi all'autorità del Menila, sostiene l'ipotesi più persuadente, che la prima chiesa madre o cattedrale di Cremona fosse cominciata sotto il vescovo Giovanni, romano (450-1-91) e terminata sotto il suo successore Eustachio. Sorgeva ove ora trovasi il Duomo, non già in mole sì vasta e maestosa, ma in forma di piccola basilica romana, siccome era stile ed uso del tempo.
   Le vicende alle quali soggiacque, insieme al rimanente della Lombardia ed anche dell'Italia superiore, Cremona nei bassi secoli, fanno talvolta perdere di vista agli storici l'antica e prima cattedrale della città. Soltanto è noto che, insufficiente o già cadente per vetustà, fu rifatta nel secolo VII, auspice il vescovo Anselmo ; a questa seconda, durata quattro secoli, successe l'attuale Cattedrale o Duomo, il maggiore edifizio sacro di cui si onori Cremona, e cli'è certamente da annoverarsi fra le più insigni cattedrali d'Italia.
   11 Diiftiiiri. — La prima pietra ili questo cospicuo edilìzio fu con pompa solenne collocala il 22 agosto 1107 dal vescovo (inaiteli o \\ alleni, poHlftkandó papa Pasquale 11, siccome si legge dalla memoria incisa sopra ima lapide sostenuta dai due, profeti lisa» ed EUa, esistenti! sulla porla interna della sagrestia inferiore.
   (ir,-in folla di popolo assistasi] alla cerimonia, ed il Comune era rappresentalo dagli anziani e dal gonfaloniere loeiauitt lìaldesio, nelle ero-nai'Iie cremonesi più nolo mi nomignolo di Za-nì(W della l'ali.i, niagiMnilti per virtù c valore resosi assai celebro in ^ nell'ai li vi smn e periodo della vila comunale della ritti:. Ignoto h rimasto il nome dell'architi'tlo li maesiro al quale la in-sijBe fabbrica fu allìdata Ma l'iconografia antica dell edilìzio, spoglio delle, successive superfetazioni. tanto sulla facciala che nelf onorilo, dimostra chiaramente esser questa opera sorella, coetanea quasi, alle cattedrali rlié in quel tempo i Couiaciiii erigevano a Modena, a Ferrara, a Funlo, a Pai ma, a Piacenza ed a l'iBjp S in Donnino, Chi ha collo studio c colla lungaosservazione preso linieslii hez/n collo siile ed il modo ili cosini ito dei Coiuacìni, dal secolo XI in poi, non può esitare mi momento ad attribuire, novello titolo di gloria, all'arte dei ('omarini anche il Duomo di Cremona. Ciò Che in quel torno avveniva. nelle più sopra menzionale città per la costruzione delle loro cattedrali, non poteva a meno, verosimilmente, di avvenire aneli® a Cremona, dacché il Connine, deliberò di avere la sua nuova e grande cattedrale. Intorno all'edilìzio sorgente dovette impiantarsi subito, ad opera dei primi maestri chiamali a lavorarvi, imo di quei lavoroni di artefici comarini, clic per duco Ire secoli esistettero in quella citta evi lanciarono nella prosecuzione enei rompimento dell'edilìzio principale, ed in altre opere parallelamente compilile, imbibine e gloriose prove del loro passaggio. E ci rafforza tanlo in questa credenza che gli inizi ed il proseguimento del Duomo cre-
   monese si debbano ai Comacini, il fatto clic subilo nel secolo successivo appaiono, siccome vedremo, nomi d'artefici comacini a lavorare, intorno alla cospicua fabbrica, smcedendovisi, a più riprese, lìn quasi al suo compimento.
   I lavori del Duomo dì Cremona, secondo ne alTerinano i cronisti e storiografi locali, furono nei primi anni condotti con grande alacrità ed entusiasmo:senonchè, iielgioi'iio3geunaio 1117 mia violenta scossa di lerremoto, die Jravissiiu danni arrecò alla intera città facendo frullare molle case, Ion i ed edilìzi pubblici e cagionando la morie di gran numero di cittadini, diroccò pure grande parie della nuova fabbrica In tanta calamità posto inailo ai ripari ed alla riedificazione di quanto era crollato, le cose procedellero più lentamente, e solo verso il 1129 potè aversi l'edilìzio l'icsndolto allo sialo in cui trovavasi avanti del disastro. Come lo narrano le cronache eilladine e lo conferma la lapide ora murala sollo la loggetla laterale a destra della facciala, il linoni di Cremona fn consacralo 1*11 maggio 1 ISO dal vescovo Sicardo Casaleno, presenti 1 imperatore Ai rigo VI, figlio a Federico Harbaross i c Coslanz.a Normanna, sua consorte, colei elio incastonò sulla corona degli Svevi la bella gemma del regno di Sicilia. Assistevano Sieanlo, Teo-baldo vescovo di Piacenza, e Sigifredo vescovo di Mantova. Il tempio fn dedicalo a Maria Assunta.
   In (pici tempo, ed aneli? por buona parte del secolo successivo, la Cattedrale cremonese aveva fama di basilica lombaida : ma sullo scorcio del secolo XIII prevalendo in arie il gnsio gotico, e volendosi dalla città ampliare il suo maggior tempio, si pensò dì dargli l'orma di croce Ialina, innestandovi due braccia laterali f urono cllia mali a dirigcie quest'opera, nell'anno I2XS, maijistri wurii llrogerio lìerloliuo e Jacopo Cain-perio, ambedue cremonesi, dicono gli si urie, locali; e con ragione, inqiian(oelu\ molto probabilmente, questi due artisti furono nativi ed