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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Seconda — Alla IlaUa
   vile. Fu delio Camposanto per l'uso invalso nei bassi tempi di seppellire i morii nel sagrato intorno alle chiese: e che quivi si seppellissero i morti, oltre della tradizione consacrata nel nome della località e rimasta viva nel popolo, lo provano le molle pietre sepolcrali e le ossa limane a più riprese, in occorrenza di scavi e di lavori edilizi, trovati in luogo. Ma! ciò che rende più importante per gli archeologi questo luogo, è il sotterraneo scoperto nel 1770 dal cav. Stefano de' Biffi mentre si praticavano scavi nel sottosuolo onde rendere meno umida e più salubre la vicina e soprastante sacrestia. In questo sotterraneo, al quale si disrende per una scaletta di quattordici gradini, si ammira un bellissimo mosaico (tì/ione riferita in nn Codice membranaceo dei secolo X11 — e che dove ora sorge il Battistero sorgesse questo collegio di Mincrvali, l'esistenza del (piale in Cremona è peraltro accertata.
   La maggior parte dell'antico Camposanto già occupala da questo tempio ad Li nde, o Minerva che fosse, con recinto speciale per le sacerdotesse, è ora occupato dal lato meridionale del Duomo, dal Battistero e fabbricali adiacenti al Duomo, ili proprietà della Fabbriceria di questo e del Vescovado.
   Il Hatli.slcro. — F questo per antichità e per singolarità architettonica dopo il Duomo, fra i monumenti od edilizi sacri di Cremona propriamente detti, il più tipico e caratteristico (vedi la lig. I).
   Sette fitti solamente in India hanno monumenti di onesto genere specialissimo : Boria, Haveuna, Firenze, I'isa, l'isloja, Farina c Cre-
   mona, e non tenendo conto dei piccoli sebbene vetustissimi edilizi consimili di Arsago, in provincia di Milano e circondario di Gallante e di San Tome presso Bergamo
   Sorge a breve distanza dalla Cattedrale, nel lato meridionale della piazza del Comune. Ila forma ottagonale e ad ogni angolo sporgono speroni triangolari o contrafforti in due dei quali sono praticate scalette a chiocciola per salire alle loggie superiori interne ed esterne. Nella parte alla dell'edifizio, presso al tetto, havvi al di fuori la loggetta ad archetti voltati in pieno centro, e colonnette in marmo, indubbio elemento decorativo dell'arte architettonica dei Comacini; tale loggetta ricorre tutto ali intorno dell'edilizio, interrotta soltanto agli angoli dagli sproni sporgenti. Sopra alla loggia, tra questa e la cornice o cimasa del tetto, si aprono hnestre a fori circolari, ma si dubita clic possano essere slati aperti in periodo assai posteriore alla erezione del singolare edilizio (lìg. 8).
   L interno del tempio presenta ad ogni lato Ire intercolonnii formati da due colonne di marmo addossate ai muri, clic, coi piloni degli angoli ripiegati sostengono in parte architravi ed in parte arcate. Nei quattro spazi di mezzo dei lati principali sono collocali gli altari e la porta, aperta questa nella parete di settentrione. Negli altri traiti, maggiori o minori, scorgonsi avanzi di ottimi dipinti a fresco, rappresentanti Fólti della Passione di G. C., opera ili Francesco Baccaccino, di Angelo Massarolli e d'Uberto La Lauge, affreschi quasi completamente perduti. A sinistra della porta, sopra l'attuale fronte settentrionale, mostrasi un buon quadro di fattura moderna, rappresentante desìi bulte;.;.alo nel Giordano, opera del cremonese Gallo Gallina.
   Al disopra degli intcrcolomiu od arcate si innalzano le pareli di sostegno della vòlta, entro le quali scorgonsi due ordini di loggetlc provviste di finestre* l'interno di queste mura ò ben levigato a vivo senza intonaco, e sembra aspetti ancora il pennello d'un Boecaccino o d'ini Pordenone il quale lo adorni di pregiali affreschi. La vòlta a spicchi, ottagonale, è di mirabile fattura, elegante ed ardita, e può essere additata per uno dei migliori esempi del cosinirre nel secolo X
   Nel mezzo del tempio, sopra un grandioso basamento a gradini, sorge la vasca di straordinaria grandezza, contenente l'acqua pel fonte battesimale. I tutta in nn sol pezzo di marmo rosso di Verona e fu lavorata nel paese di Sant'Ambrogio, territorio veronese, e quivi collocata nel IT)20. Dicono sia capace ili 100 brente d'acqua (circa 47 ettolitri), ma cerio è esagerazione.
   Secondo ne riferisce Pellegrino Menila, appoggiandosi alle memorie di Giovanni Ballestrozzi e del vescovo Girolamo Vida, questo Batlistero fu eretto nel (100, Appunto nelle memorie lasciate dal vescovo Vida è detto: « Et quando