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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia.
   nella storia dell'arte se non un secolo o due od anche Ire, dopo di questo.
   Quanto ai costruttori di questo monumento, del quale Cremona va orgogliosa, non v'ha luogo a dubbio. Basta guardarlo e nel suo complesso e nei suoi elementi decorativi per stabilirne con sicurezza la paternità ai Maestri Comacini et col-ligantes eorum.
   \csccnadu. — A tergo del Battistero, ed in parte sull'arca del Camposanto antico, congiunto mediante un'ala ad archivolti col fianco settentrionale del Duomo, sorge il palazzo Vescovile costrutto in origine in quella località dal vescovo Uberto od Uberto nel 1140, restaurato nel 125G dal vescovo Giovanni Basso de' Ceroidi : rifatto si può dire completa mente dal vescovo Cesare Speciani dall'anno ft92 al 1599,
   restaurato con gusto alquanto barocco da Lodovico Sellala nel 1090 c da Alessandro Lilla nel 1155, ampliato e rimodernato con cert'ordine e migliore gusto: infine sullo scorcio del secolo passato di nuovo completamente rifatto per volere ed a spese del vescovo Oinobono Offrali Ambro-sini, patrizio cremonese, su elegante disegno di Faustino Rodi, cremonese, clic ne fece uno dei più cospicui monumenti della città: i lavori durarono dal 1795 al 1817 e la spesa fu di 42,000 zecchini d'oro (circa 400,000 lire italiane). Nell'interno questo palazzo è fornito di un bel cortile, con porticato ad arcate, di un maestoso scalone, ili una interessante galleria di quadri nella quale sono tutti i ritratti dei vescovi cremonesi, molti dei quali di eccellente fattura, di un oratorio con buoni dipinti, di una biblioteca, ecc.
   Cremona, città assai divota, contava nel passato entro le sue mura un gran numero di chiese e di conventi, cioè: 1-1 chiese parrocchiali, 25 conventi di frati e 18 di monache. La diocesi contava 250 parrocchie e Di conventi. Al tempo dell'Ughelli, sul principio del secolo scorso, la Mensa episcopale di Cremona fruiva di rendita annua di 13,000 zecchini (scudi d'oro) e dalla Camera Apostolica era tassata in 500 fiorini (o zecchini). Anche oggi, ad onta delle Soppressioni ed incameramenti avvenuti dallo scorcio del secolo passato in poi, la Mensa vescovile di Cremona è, dopo quella di Milano, considerata pei' la più pingue di Lombardia.
   Tra la fine del secolo scorso ed il principio del nostro fu fatta in Cremona, mediante le soppressioni imposte dalle leggi riforinatrici di Giuseppe II, della Kepubblica cisalpina ed italiana, di Napoleone e del Governo nazionale, una vera strage di chiese, oratori!, conventi e corporazioni religiose. Il Manini, clic viveva al principio del secolo, dà l'elenco e la descrizione di Iti chiese, parrocchiali, sussidiarie, semplici ed oratoti soppressi al suo tempo, nonché di 27 conventi e monasteri, con chiese che corsero 1 ugual sorte, senza dire delle corporazioni, congregazioni e confraternite di secolari abolite, ed i beni delle quali furono in parte incamerati dal fisco ed in parte assegnati agli istituti ospitalieri ed elemosinieri per l'esercizio della pubblica beneficenza.
   Tuttavia rimangono ancora in Cremona aperte all' esercizio del culto numeroso chiese parrocchiali e sussidiarie — una trentina circa — fra le quali parecchie che hanno pregi architettonici ed artistici non coniuni, Citiamo fra le più notevoli:
   Sani tijata (fig. 9), in piazza Garibaldi. — Onesta chiesa fu eretta nel 1078, ed in origine venne dedicata a Pietri) Apostolo ed alle martiri l'inuma ed Agata. 11 papa Gregorio VII la ricevette sotto la sua protezione e ciò bastò perchè la celebre contessa Matilde ne dotasse di molti beni e privilegi i canonici regolai i clic l'officiavano. Ku più volte rifatta e restaurata, e nel 1845 l'archi tetto \ogliera le diede, col pronao in istile classico e d'ordine jonico clic ne forma la facciata di fronte a piazza Garibaldi, aspetto elegante ed artistico. Neil interno, la chiesa di Sant'Agata è ornata di eccellenti pitture dei cremonesi Giulio e Bernardino Campi, Gervasio Gatti, Bernardino lìicca, Andrea Seutellari. Vi si ammira inoltre il mausoleo del giureconsulto Giambattista Stanga, morto nel 1538, scolpilo con mollo usto da Gian Cristoforo Romano : vi sono se-
   polcri di Cornelio Treccili che nel 1120 era capo dei consoli di Cremona, o primo magistrato del Comune ; Ottaviano della Torre, vescovo ili Sa-I a mina, morto nel 12Hì; Bernard ino Frega-nesclii, valoroso capitano e reggitore benemerito del Comune ; Domenico Bordigallo, storiografo, oratore, poeta, ecc.
   Sussidiaria alla parrocchiale di Sant'Agata ì>. la chiesa di San Giacomo e Vincenzo, serbante essa pure buone pitture del Beccaccino, del Matasse e di Antonio Campi, assai deteriorate, e di Giacomo Gatti e Francesco Beccaccino, abbastanza bene conservate.
   Saul Agostino. — Questa chiesa, che si trova nel cuore della città fra le vie Biasio e Santa Margherita, ha origine antichissima. Un'iscrizione, illustrata dal Vaironi, la darebbe eretta nell'anno 801 a spese dell'imperatore Carlo Magno, il che