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Parte Seconda — Alta Italia.
La prima di quelle costumanze, consistente nel far correre un torello — emblema del Comune di Parma — inseguito da cani mastini inferociti ed aizzati dal popolo, finché questi l'avessero finito, fu introdotta nel 1251 e fu soppressa nel 1575 per desiderio ili San Carlo Borromeo, che trovò, oltre che sconveniente quella sanguinosa gazzarra davanti alla chiesa maggiore della città, anche origine ogni anno di disgrazie e pericoli per le persone. L'altra fu istituita per festeggiare la ricorrenza della vittoria riportata da Giovanni Bahlesio. eletto Zanhio della Palla, nel 10S2 su d'Enrico, tìglio dell imperatore Enrico IV. Era questa Battajola un vero combattimento di ragazzi della città divisi in due partiti, che si lanciavano bucete e talvolta sassi, con tìonde, sì che più d'uno ne restava ferito o malconcio. Ad un'ora prima di sera la zuffa era fatta cessare dai brentatori, mandati dal Comune coi loro recipienti sulle spalle ed una lunga asta per imporre la quiete ai riluttanti. Questi brentatori inaftiavano e pulivano la piazza sulla quale, poco appresso passavano in corpo, il Consiglio degli Anziani col gonfaloniere, i mazzieri e gli altri ufficiali del Comune, recantisi nel Duomo a rendere pubbliche grazie a Dio per la vittoria riportata dalle anni cremonesi. Nel frattempo le statue di Baldesio e di Berta sua moglie, che si conservano sempre sopra la loggia del portico nella facciata del Duomo dal lato del Torrazzo, venivano ricoperte di vesti di panno rosso e bianco (colori della città) fornite dai fornai e dalla loggia stessa si gettava al popolo la berretta o rigotto, colla quale rimaneva per tutto l'anno coperto il capo di Zanino della Palla. Chi riusciva ad afferrare per aria tale berretto aveva un premio dì 0 fiorini. Feste queste d'ima semplicità quasi puerile, che ci danno una viva idea della bonarietà dei costina! cremonesi nel tempo passato. Quest'ultima festa fu abolita nell'unno 1773; ina il rimpianto ne durò a lungo ed il ricordo sopravvive ancora ad onta delle mutate abitudini, per tradizione, nel popolo.
Un breve tratto di via, vólto a settentrione, unisce la piazza del Duomo alla piazza Roma, diventata ora il ritrovo favorito della cittadinanza, in ispecie nelle belle serate primaverili ed estive (piando vi suona la banda, o nei tiepidi meriggi dell'autunno e del non sempre inclemente inverno. Una bella iscrizione del prof. Stefano Bissolati, su un'erma campeggiante ili una verde aiuola, fa brevemente la storia del luogo così: Dove furono — Convento e tempio — Della — Inquisizione domenicale — l'olle amenità — l)i piante e fiori— Il municipale Consiglio — 1878.
Infatti quivi, non è ancora spirato il ventennio, sorgeva la chiesa di San Domenico con relativo convento, sullo scorcio del secolo passato trasformato in caserma militare e come tale durato anche nel nostro, lungo il perìodo della dominazione austriaca. Il Comune di Cremona, molto opportunamente riscattando l'antico edilizio — testimonio di vicende non liete per la città lo atterrò e provvidamente in suo luogo creò il ridente square, dando cosi alla cittadinanza 1111 luogo di svago e di ritrovo, moderno, Simpatico, igienico e comodo, e formando 1111 nuovo centro di vita cittadina. Infatti, nel lato meridionale della piazza, si veggono ora i più ricchi ed eleganti negozi della città, il nuovo e ben appropriato edilizio della l'osta e Telegrafo, il maggiore caffè cittadino, ecc.
Oltre di queste vi sono in Cremona altre belle piazze, fiancheggiate da palazzi ed edilizi di buona architettura e fra queste crediamo opportuno ricordare la piazza Cavour, ove ora sorge il monumento a Vittorio Emanuele, adibita al mercato giornaliero della verdura e, derrate; la piazza Garibaldi, dal monumento all'eroe popolare che ora vi sorge, fiancheggiata da un lato dalla classica facciata della chiesa dì Santa Agata e dall'altro dall'antico edifizio dell'Archivio notarile, del quale più sotto dovremo intrattenerci; la piazza della Fiera, ove si tengono i mercati bisettimanali del bestiame e delle derrate agricole, ecc.
Fra gli edilìzi monumentali pubblici 0 privati, che fanno di Cremona una fra le piti belle ed artisticamente interessanti città della Lombardia 11011 solo, ma dell'Italia superiore, ci piace ricordare i seguenti: