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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Cremona 43
   principali aderenti. Nel gennaio del 1412 questo palazzo fu dato alla università dei mercanti di frustagno: nel ÌJSS fu trasformato in caserma, e sul principio del secolo vi fu collocato l'Archivio civico e notarile, che tuttora vi risiede.
   Monumento (ìarilialili. — Davanti al palazzo dell'Archivio notarile or dianzi descritto, la patriottica Cremona, che diede a Garibaldi gran numero di seguaci nelle campagne del riscatto patrio, e principalmente in quelle del 1860, del 1866 e del 1867, volle eretto il monumento alla memoria dell'Eroe popolare.
   E monumento di carattere decorativo e diremmo quasi teatrale, in cui il sentimento artistico che può inspirare la generosa figura di Garibaldi in verità non ha molta parte. La statua dell'Eroe — in marino di Carrara — è ritta, in atto d'incitare i suoi all'assalto, sopra un curioso basamento figurante un angolo di bastione smantellato. Ai piedi del duce dei Mille è la figura di un Garibaldino caduto o ferito, che tiene alta la bandiera. In complesso, quelle due statue, sebbene non prive di qualche pregio di modellatura, su quell'ammasso di pietre, dirupate destano un'impressione inarmonica, che non gradisce all'occhio e tanto meno al pensiero. Di questo monumento fu autore lo scultore Malfatti e venne inaugurato nel 1886.
   Piawa Cavour{— Questa piazza, anticamente detta piazza Piccola o del Capitano — perché un tempo vi era una torre nella quale risiedeva la milizia urbana sempre pronta ai bisogni della città — si trova sul lato settentrionale de.l palazzo Civico e dell'annesso antico palazzo del Pretorio. E su tre lati ornata da porticati, palesanti in gran parte nella loro struttura il gusto architettonico del secolo XV e del XVI. E adibita al mercato delle frutta, degli erbaggi e dei commestibili, che ogni mattina è vario ed attivissimo quadro della vita cittadina.
   Sbocca in questa piazza la via Curzia, cosi-detta perchè sulla facciata d'una casa mostratisi ancora gli avanzi di un grandioso dipinto a fresco di Giulio Campi, rappresentante il romano eroe Quinto Curzio, per la salvezza della patria nell'atto di gettarsi nella voragine.
   Monumento a Vittoria Eni a miele. — Cremona rendendo omaggio al concetto dell'unità patria volle in questa piazza erigere un monumento alla memoria del primo re d'Italia.
   Anche in questo monumento, come in quello
   per Garibaldi, la città non fu sotto il rapporto artistico molto fortunata. La statua ili Vittorio Emanuele, in abito da generale, sorge ritta a dominare la piazza su un alto piedestallo di granito di Haveno. Nulla di significante, di caratteristico nell'espressione della figura, nulla che emerga dal meno clic mediocre nella modellatura. Un lavoro, a nostro avviso, mancato. Ne fu
   autore lo scultore Oldofredi e venne inaugurato nel 1880.
   Palano Ala-Pontone, detto di Corte. — Questo grandioso edilizio forma il principale ornamento del corso Vittorio Emanuele, per il quale dal centro della città si va alla porta di Po. Occupa un vasto isolato sulla sinistra del corso, a vari scompartimenti. La fronte, sulla via, è d'ordine ' corinzio, con lesene scannellate in pietra di Viggiù, con zoccolo, cornici, balcone e timpano in marno, ed è ornato in apposite nicchie dai busti di quattro illustri e dotti Cremonesi, cioè Ponzone Ponzimi, Gerolamo Vida, Giuseppe Ascili, Enrico San Clementi. Sull'attico spiccano sei statue in pietra ili Viggiù siniboleggianti le arti e dovute allo scultore Gaetano Monti, ravennate, che sul principio del secolo nostro si
   l'ig. tt>. — Cremona : Camino nel Palazzo Comunale (da fotografia Emiliana).