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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia.
   era fallo in Milano bellissima rinomanza. Della facciata, quale ora si trova, e dell'adattamento inlerno fu autore nel principio del secolo l'architetto cremonese Carlo Domenico Visioli.
   Questo palazzo apparteneva al marchese Giuseppe Sigismondo Ala, conle di Ponzone e cavaliere di Malta, appassionato cultore di numismatica e collezionista di quadri e di oggetti artistici, che radunò quivi un interessantissimo materiale numismatico, archeologico, scientifico, artistico, letterario si da formarne un museo dei più pregiali.
   Il marchese Ala Ponzone mori nel maggio 1811, ma fino dal 1836 aveva chiamato per te-stamenio erede di questo palazzo la Casa regnante d'Austria, nella persona dell'adora imperatore Ferdinando I — il quale, qualche anno avanti, allorché venne in Italia a prendere la corona ferrea e visitò le principali cillà del Loinbardo-Vcnelo, vi aveva per qualche tempo soggiornato, alla condizione clic sulla fronte di esso palazzo venisse posta la scritta I. lì. Pulaz-zo di Carle, cogli stemmi di Casa d'Austria e della famiglia Punzone. — Conleuiporaneamenle, nello stesso testamento il marchese \la Ponzone stabiliva un cospicuo legalo (ora frullante lire 25,1500) perla fondazione di una scuola di scollimi, ila denominarsi « Istituto Ala Ponzone », da aver sede nella parie posteriore del palazzo medesimo, per ravviamento della gioventù alle l'elle Arti.
   L'Istituto attraversò varie vicende, sulle quali è ora superfluo il dilungarci Riordinalo e ricostituito con Iìegio derido del 1° ottobre 1885 con intendimenti più pratici e moderni, non scostandosi però dall'idea principale del fondatore, fu aperto il IT» novembre 1881» sotto l'immediata sorveglianza ed amministrazione del Municipio cremonese: ora è entralo finalmente nel decimo suo anno di vita.
   Organizzato (piai è ora, l'Istituto Ala Ponzone è assai piò utile alla classe operaia, e risponde meglio agli scopi propostisi dal fondatore, della sterile Accademia dì l'elle Arti, che. fu nel suo primo periodo di attività.
   Attualmente nell'Istituto Ala Punzone, olire all'insegnamento complementare di connine coltura, si insegnano il disegno ornamentale e geometrico, la plastica decorativa, la meccanica elementare e le nozioni di scienze fisiche e naturali più necessarie all'operaio moderno.
   Sono annesse all'Istituto ollicine-seiiole per falegnami, fabbri ferrai fabbri meccanici, ili scultori in legno ed in marmo e per litografi. Ogni odierna è dirotta da un capo tecnico o da un maestro d'arte, e gli alunni vi trovano giornalmente la immediata applicazione delle teoriche che. furono loro spiegato nelle scuole. L'insegnamento viene ripartito in due hieunii oltre un anno d'insegnamento generale, dello preparatorio. Per quanto possibile si è cercato
   di conciliare il lavoro manuale colla istruzione intellettuale e col disegno; l'istruzione elementare continua nei diversi anni in proporzione inversa del lavoro manuale. Gli allievi annualmente inscritti in questo Istituto sono 250 e la città, tanto nella cultura generale quanto nel raffinamento del gusto artistico del popolo e nello sviluppo di varie industrie, ha già cominciato a sentirne reale vantaggio.
   Un'altra parte del grandioso palazzo Ala Ponzone è adibita a museo per la conservazione delle collezioni numismatiche ed artistiche raccolte dal benemerito fondatore. Molti oggetti vennero liei vari mutamenti, ai quali il lascilo andò soggetto, esportali o venduti; tuttavia rimangono cose di grande valore. Sopratulto interessante e prezioso e il medagliere, formalo di 1800 pezzi per la maggior parie rarissimi od unici, divisi in cinque classi, cioè: I consolari, in oro, argento e bronzo, parecchie delle quali tuttavia inedite; 2a imperiali, divise in medaglioni di bronzo e argento di primo, secondo, terzo e quarto modulo e di quest'ultimo che diconsi anche quinari al numero ili liOO (collezione unica); 3a quelle d'Italia, con un centinaio ili tipi inediti; la medaglie di pontefici, medaglie ili uomini illustri; 5* sigilli paini e stranieri, bolli pontifici, ecc.
   .Nella raccolta o musco del palazzo Ala Ronzone si conservano inoltre i bronzi ed avorii diversi del periodo romano e del basso impero, un dittico consolare — illustrato dal (tuttissimo canonico Dragoni, primicerio della cattedrale cremonese, — duo lìiltici osliari, un trittico, smalli antichi, carnei antichi e moderni (Cinquecento), incisioni antiche.
   Ravvi una raccolta di farfalle, bruchi, scarabei, ed insetti di vario genere; una collezione copiosissima dei migliori e più rari libri di numismatica, di scienza sacra e profana, storia, incunaboli, edizioni rare, disegni, stampe, miniature di divèrso genere. Sceltissima e infine la collezione ilei quadri ove trovansi lavori pregevoli del Correggio, del llaibolini dello il Francia, di \nnibalo ('.ararci, dello Schedoni, modenese, del Previtali, del Lanino, ili Guido Reni, di Giulio Campi, del Rarnvigianino e d'una quantità ili altri pittori di scuola lombarda. Fra gli autori stranieri si fanno pure i gliel.di Wanu-stad, di Uro 11. Treshonrg, Rallens, Spranghe!*, lìalcnaucn, lìrimes, Luca di Leida. La perla di questa collezione e considerala ima tavola del Mantegna, colla stampa trattane dallo slesso autore. Il museo o raccolta Ala Ronzone è aperto al pubblico tutti i giorni eccettuati i festivi.
   Palazzo della Intendenza Provinciale di Finanza.— Si trova sul corso V. E., quasi dirimpetto al palazzo Ala Ronzone. Questo grandioso ed elegante edifizio venne costrutto nella prima metà del nostro secolo su disegno dell'architetto Luigi Voghera, nell'area già occupala dalla chiesa
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