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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Cremona
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   Annesse al Teatro sono eleganti sale ad uso di ridotto o casino, locali per deposito di attrezzi e vestiario e per abitazione anche degli artisti
   Onesto Teatro, come lo attesta la lapide commemorativa murata sulla porla del casino, venne inauguralo nel 1808.
   — 11 Teatro dei Filodrammatici, che si trova in piazza dei Filippini, è, come più sopra tu accennato, in ordine ili età il più antico di Cremona, essendo stato costrutto dalla marchesa Giulia Rangoni A riberti nel 1610. Dal 1714 al 1802 fu ridotto ad oratorio, dedicato a San Filippo Neri. Più tardi venne trasformalo di nuovo in teatro, e più volle restaurato ed abbellito, oggi serve specialmente agli spettacoli dì commedia.
   Le Porte. — Delle quadro porle possedute dalla città hanno particolarmente aspetto monumentale, la porta Milano, detta anticamente di San Luca, e ia porla Po, in capo al corso ìl-torio Emanuele. L'erezione della prima di queste due porte data dal 1232, nella quale epoca vi-
   cino alla porta sorgeva anche una ben guarnita rocca per difenderla. Nel 1793 l'aulica porla, clic già aveva subito infiniti restauri e variazioni, fu rinnovata su disegno dell'architetto Faustino Dodi: ma nel 1820 fu riordinala quale ora ve desi, con un arco maggiore nel mezzo e duelaterali di minor raggio, dall'architetto Luigi Voghera, che dell'operosità sua ha lasciato in Cremona non pochi ed assai lodevoli monumenti.
   La porta ili Po, che ha forma d'arco trionfale, venne eretta sul luogo dell'antica ed angustissima, demoliti nella rettificazione e sislema-z.ione della nuova e spaziosa via, su disegno dell'anzidetto Luigi Voghera nel 1825. E nel suo genere un saggio ili buona arclnlettura.
   Anche le porte di Ognissanti e Margherita (ora Venezia e Homana) non sono prive di eleganza architettonica, restaurate o rinnovale come, furono nel nostro secolo: caratteristiche su qiresflfillmt le due statue di Ercole appogrjiuntcsi sullo stemma della città.
   Oltre degli edifìzi sacri e profani sopra descritti, ila considerarsi strettamente come i più importanti della città, ma elie da soli basterebbero a dar lustro e rinomanza a qualsiasi luogo, anche di maggior importanza, Cremona possiede quasi in ogni via, in ogni piazza chiese, palazzi ed edifizi d'uso sacro, pubblico o privato, nei quali i pregi artistici si intrecciano colle memorie storiche; ma la descrizione dei quali esorbiterebbe dai limiti prefìssi a quest'opera. Non possiamo però esimerci dal ricordarne taluno per non lasciare nell'illustrazione di questa nobilissima città ima lacuna troppo sensibile ed evidente, per chi specialmente v'ebbe a dimorare ed a visitarla in ogni sua parte. Ricorderemo adunque: il palazzo Treccili, solida costruzione merlata, attigua al palazzo Pubblico o dell'Archivio notarile, in piazza Garibaldi, con dipinto di Giulio Campi, raffigurante le Imprese di Ercole, stucchi e bassorilievi in plastica di molto pregio; — il Seminario vescovile, in un granile ed austero edifìzìo, costrutto por ordine del vescovo Speciali! sul principio del secolo XVII (ora quartiere Lamarmora); — l'Orfanotrofio maschile, già convento delle monache Benedettine, fondato nel 1380, più volte ricostrutto ed ampliato e trasformato in Orfanotrofio maschile nel 1782, in seguito delle provvide riforme di Giuseppe II; — il Collegio della Beata Vergine delle monache Gesuate, costrutto nel 1610 e sopravvissuto alle turbinose vicende dello scorcio del secolo passato e del principio del nostro; — il palazzo Persichelli, poi Collegio-convitto Fagnani, retto pur questo dai Gesuiti, di belle proporzioni, eretto nel 1784 su disegni di Faustino Rodi, ampliato e ridotto ad uso di palazzo di Giustizia: va ricordato che nello scavare per le fondamenta di questo edilìzio si ritrovarono gli avanzi di una nave interrata, il che fece credere a taluno che l'Adda in tempi antichissimi quivi avesse l'estremo punto del suo corso, ma più verosimilmente che lin quivi arrivassero il Po, od i suoi periodici ed allora più frequenti allagamenti ; - il pubblico Macello, grandioso edifìzìo eretto a spese del Comune; — la Casa o palazzo della famiglia Manara, celebre per le ricchissime collezioni d'anni antiche d'ogni paese e per i molti oggetti d'arte che vi seppero radunare gli antichi proprietan — il palazzo Mina Bolzesi, tutto rivestito in inarmo e d'ordine corinzio nella facciata, disegno dell'architetto Carlo Sada, milanese, con alcuni bellissimi bassorilievi riferentisi a busti di personaggi cremonesi dal periodo romano a secoli più vicini al nostro, con sale riccamente ornate di statue e dipinti di molto pregio;— la chiesa di Sant'Angelo o dei Santi Cosma e Damiano, fondata nel 045, dalla facciata di esagerato barocco, con quadri