Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Cremona e Mantova', Gustavo Strafforello

   

Pagina (62/305)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (62/305)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   54
   Parte Seconda — Alta Italia.
   all'interno del Ma lasso, di Bernardino Campi e Gianfrancescò Bembo, e le tombe' di parecchi cittadini illustri, quali: Paolo Valcarengo, celebre prototìsico; Nicolò Mainanti, senatore cremonese, morto nel 1209; Sigismondo de' Milii, arcivescovo nell'Anatolia, morto nel TJ89; Federico Conrado, celebre giureconsulto, ecc.;— il palazzo ralla-vicini, alias Zaccaria, di bellissima architettura del cremonese Faustino Rodi; —la chiesa di San Fazio, detta il Foppone. nei sotterranei della quale si seppellivano, come nella triste Botonda (li Milano, i morti dell'ospedale: edilizio a croce greca dì Imon disegno, con dipinti del Manfredini, terminata nel 1781; — il palazzo Archinto, architettura di Antonio Campi, sul declinare del secolo XVI, con scalone del Rodi; — il palazzo Barbò, architettura pur esso del secolo XVI; — il Cimitero, fuori di porta Venezia, ampliato in (questi ultimi anni, ricco di monumenti in marmo ed architettonici, taluno dei quali di vero valore artistico e negli ultimi tempi fornito di un'ara crematoria — e le nuove scuole di via Itealdo Colombo, con ricca facciata in terracotta e pietre. ___
   Dintorni di Cremona e Ponto sul Po,
   I dintorni di Cremona, in rasa e bassa pianura, non offrono, dal punto di vista panoramico, molto interesse, se ne togli il conforto grandissimo clic presenta l'intensa vegetazione (lidio campagne, solcate ila numerosi canali irrigatori e protette dalle ininaccie del Po ila potenti arginature. Non mancano però, nelle vicinanze della città, belle ville signorili, chiese ed altri edilizi di buona architettura.
   Ma la part® più interessante del suburbio cremonese è senza dubbio quella che si dirige al gran ponte sul Po, recentemente costrutto per la strada provinciale da Piacenza a Cremona e, per la linea ferroviaria Creinona-liorgo San Donnino, allaceiante questa parte della rete lombarda colla emiliana.
   Questo ponte, ch'I il più grandioso costruitosi in Italia negli ultimissimi anni, è ni ferro a gabbia, sistema reticolato; lo dividono due sezioni parallele: mia maggiore per la strada provinciale ed il transito dei pedoni e (lidia linea traniviaria a vapore Cremona-Piacenza; l'altra, minore, per il passaggio della linea ferroviari» al fui solo binario. Poggia su 12 pile, fondate col sistema dei cassoni in ferro ad aria compressa; è lungo metri 02S e costa al Governo ed alla provincia di Cremona, che ne fu la principale promotrice, la cospicua somma di circa 0,000,000 ili lire. Fu costrutto dalle rinomate Officine di Savigliano ed è opera che onora altamente l'ingegneria e 1 industria metallurgica italiana e può gareggiare fra le più grandiose del genere esistenti tu Europa.
   CENNO STORICO
   Sull'antichità delle origini di Cremona non \i Ira alcun dubbio] cosa del resto ben naturale, trattandosi d'una città sedente presso mi gran fiume. Molti scrittori emisero ipotesi più o meno ragionevoli intorno ai presunti fondatori. Così lo storico Eusebio accenna che Cremona esisteva già nell'anno 3111- «lei mondo, vale a dire 1IÌ75 anni prima dell'era cristiana e parecchi secoli avanti della fondazione di Roma. Più verosimile, lo storico cremonese Francesco Arisi, sulle indagini di Curzio Inghirami, la vorrebbe sede d'una locunionica degli Etruschi trapiantatisi in questa regione nudici secoli prima dell era volgare, o colonia dei Ceriti e dei Popnlonesi. Ma ò noto ed assodato ornai da troppi avvenimenti e da serie indagini che, prima degli Etnischi, l'attuale regione lombarda era stata conquistata da un'antichissima invasione di Celti, venuti d oltr'Alpi, e che prima ancora dei Celti avevano immigrato in questa regione, emigrandone poscia o volontariamente o per forza al sopraggiungere di altre razze, ì Liguri, nel loro singolare viaggio attraverso l'Europa antica, da oriente ad occidente.