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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Seconda — Alta Italia
   massimo di Giulio Romano, al quale commise l'erezione del palazzo del Tè e l'abbellimento del palazzo di Corte, rimasto incompiuto dopo la morte del Mantegna. Morì a Mannirolo nel giugno 1510, lasciando a successore, sotto la tutela del cardinale Ercole, Francesco suo figlio, appena settenne. Ma questi morì a 17 anni per una febbre perniciosa sopravvenutagli in seguito ad una caduta nel lago mentre cacciava. Gli succedette il fratello secondogenito, Guglielmo, non senza contrasto della madre e degli altri, clie vedendolo gobbo, insistevano perchè cedesse il posto al fratello minore, Luigi. Ma egli tenne duro ed entrò nella successione paterna sotto la tutela dello zio cardinale Ercole. Fu dissoluto, dissi [ultore e cupido. 1 suoi cortigiani, per adularlo o non dispiacergli, portavano quasi tutti una gobba posticcia sotto gli abiti. Chi più riesciva a deformarsi più entrava nelle grazie dol duca. Suscitò grande malcontento nelle popolazioni pèrle imposizioni continue, di cui lo gravava onde far fronte agli stravaganti suoi capricci, alle spese della sua Corte lussuosa e dei numerosi suoi favoriti. Morì detestato nel 1587. Gli succedette. A incauto 1, duca di Mantova e del Monferrato, non mano degenere del padre. Mori nel 1612.
   Seguirono: Francesco IV, quinto duca di Mantova e terzo dì Monferrato, morto nello stesso anno ili cui fu assunto al trono in età di 27 anni; Ferdinando, sesto duca di Mantova e quarto di Monferrato, prima cardinale, che rinunziò alla porpora per Salire al trono ducale, portandovi anche una sua druda, Cannila Casalosca, da lui poi ripudiata per sposare Caterina de' Medici, sorella di Cosimo II granduca di Toscana, che gli portò cospicua dote: perdette il Monferrato, che gli fu tolto in una rapida guerra condotta da Carlo Emanuele I duca di Savoia: morì senza figli nel 1626; Vincenzo 11, egli pure già cardinale, dopo avere svestita la porpora sposò Isabella vedova del cugino Ferdinando Gonzaga, principe di Bozzolo: ma salito al trono fece annullare questo matrimonio per sposare la nipote Maria, figlia dì Francesco 1 \, il che non gli fu consentito, essendosi ammalato prima che le pratiche fossero esaurite e condotto in fin di vita. Allora chiamò erede del ducato il collaterale duca Carlo di Nevers, principe di Retliel, al quale fece sposare la nipote Maria Gonzaga. Con questo principe, morto nel 1629, spegnesi il ramo diretto dei Gonzaga e succede nel governo di Mantova il ramo dei Gonzaga di Nevers e Retliel
   Questa successione, favorita dal Rielielieu per far dispetto alla Spagna ed all'Austria, suscita una guerra: la Lombardia è invasa dai Lanzichenecchi famosi, capitanati dal Collalto, moventi all'assedio di Mantova. La città fu presa, saccheggiata ed in parte smantellata e dopo la guerra venne la pestilenza, seminata sì può dire sul loro passaggio dai Lanzichenecchi, pestilenza clic ridusse di due. terzi la popolazione della città. Solo per la pace intervenuta dopo quel doloroso periodo, clic lasciò memoria incancellabile in tutta la Lombardia, Carlo I Gonzaga di Nevers e Retliel, potè insediarsi nel contrastato dominio; ma quest'ultimo periodo del principato mantovano è ben lungi dal rievocare le tradizioni del precedente ed ispecie del secolo XVI. 1 tre principi di Nevers e Retliel, che si susseguirono sul trono di Mantova vegetarono tra i vizi ed i bagordi, tollerati, protetti dagli Stati vicini, aspettanti il momento finale della loro dissoluzione, per stender la mano sul Mantovano. L'ultimo duca, Carlo Ferdinando, vizioso, corrotto, esautorato presso la popolazione, impotente a prendere una parte qualsiasi nella guerra di successione che allora si combatteva fra Francesi, Spagnuoh ed Austriaci in Lombardia, abbandonò lo Stato per una larga pensione servitagli dall'Austria, che si impossessò subito di Mantova, mentre egli, stabilitosi a Venezia, vi moriva senza figli e vergognosamente nel 17US, chiudendo la serie regnante dei Gonzaga e loro collaterali.
   Cosi Mantova cessò di essere Stato autonomo e dapprima governata a parte, venne poi dall'Austria incorporata nel suo Stato di Lombardia, o diluito di Milano come capricciosamente era detto.