Mantova 241
L'episodio di Sordello è gran parte del canto VI del Purgatorio. Appressandosi Dante ed il suo duca, in quella parte del Purgatorio che è assegnata a coloro (die uscirono di questa vita con violenza, Virgilio chiede ad uno di quegli spiriti solitari
e sdegnosi, che solo se ne stava
............ guardando
A guisa di lcon, quando si posa
la via da seguire. Lo spirito, prima di rispondere, chiese ai due poeti del loro paese, della loro vita
.....E 1 dolce Duca incominciava :
Mantova ... E l'ombra, tutta in sè romita, Surse vèr lui dal luogo ove pria stava Dicendo : 0 Mantovano, io son Sordello, Della tua terra. E 1 un l'altro abbracciava.
L'incontro dei due poeti mantovani, l'imo dell'antichità latina, l'altro della rinascenza italo-provenzale, che in quel luogo di dolore, di espiazione, si riconoscono, si abbracciano, si commuovono nel nome dolce della patria, è uno dei momenti tipici del divino poema, e Dante lo sente e se ne immedesima, poiché a quell'esempio di amore, di fratellanza, di cui nel solo nome della patria amata s'animano i due poeti, che tanta distanza di tempo, di civiltà, di pensieri divideva, erompe nella sua famosa imprecazione alle allor acute discordie italiane:
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincia, ma bordello !
li, Mantegna e Giulio Romano. — Nò Andrea Mantegna nò Giulio Romano, ad esser esatti, furono nativi ili Mantova. Ma la lunghissima diinora (la maggiore e più attiva parte della loro vita) avuta in questa città, ove crearono le opere sulle quali è maggiormente stabilita la loro fama immortale, li fa a buon diritto considerare cittadini adottivi di Mantova; ed è tanto vero questo ed è sì vivamente sentito che ben di soventi Mantova viene per antonomasia designata la < città di Giulio Romano >.
Andrea Mantegna, sia che lo si consideri nella propria fortissima individualità artistica, o come il primo e vero inspiratore del sommo Correggio, occupa fra i pittori del Rinascimento italiano un posto più che onorevolissimo, primario. Nacque in Padova nel 14-30 quando l'arte dei colori era bambina ed il maggior maestro che di essa si conoscesse era ancor Giotto, non essendo la fama di Masaccio ancora uscita da Firenze, ove stava dipingendo le cose sue maravigliose. Il Mantegna apprese le prime regole dell'arte dallo Squarcione; ma veramente conformò la sua personalità artistica partendosi dai metodi di quel granile maestro ch'era stato Giotto, del quale Fadova possedeva e possiede ancora ottime opere Infatti i primi lavori del Mantegna, che si direbbero in arretrato col suo tempo, e con quanto si produceva già in Toscana e nell'Umbria, sentono assai dell'influenza e dei metodi giotteschi: soltanto più tardi e (pianilo ebbe ben esplicato collo studio indefesso del vero la intensa operosità dell'ingegno, il Mantegna potò esplicare il proprio temperamento artistico, in una nota individuale caratteristica, che potè segnare mi vero e grande perfezionamento dell'arte e dare all'opera sua un'impronta nuova, originale, vigorosamente pensata, finamente eseguita. Gli stupendi suoi affreschi nelle sale dell'or Archivio notarile di Mantova (allora appartamento del castello di Corte) sono la completa affermazione della sua individualità artistica.
Dopo aver lavorato molto ili patria Andrea Mantegna cedette all'invito del marchese Lodovico II Gonzaga, clic gli fece un onorevole assegno onde averlo pittore nella sua
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