Mandamenti e Comuni del Distretto di Castiglione delle Stiviere
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per iniziativa di Margherita Gonzaga nel 1627, ma rimasta permeiti anni incompleta e terminata solo nel 1667; la preposittirate dell'Annunziata, extra moenia, eretta, sullo scorcio del secolo XVI e nella quale ammirasi una buonissima pala d'altare di Francesco Mazzola detto il Parmigianino. Vi sono poi altre chiese sussidiarie ecl oratorii.
li Comune di Viadana provvede largamente ai bisogni dell'istruzione popolare pei suoi amministrati con numerose e complete scuole elementari, maschili e femminili! tanto nel centro che in tutte le frazioni, delle quali il Comune si compone; vi sono inoltre Asili infantili nel centro e nelle frazioni di San Matteo e Cicognara,
La beneficenza e l'assistenza pubblica sono efficacemente rappresentate ed esercite dalla Congregazione di carità, aniuiiiiistratrice di cospicuo patrimonio con redditi da erogarsi a scopi elemosinieri e dotali, fra cui: l'Ospedale, fondato nel 1518 dal cardinale Sigismondo Gonzaga e più volte riformato e migliorato, capace ora d'una sessantina di letti; il Monte di pietà, fondato nel 1535; il Ricovero pei vecchi impotenti e derelitti d'ambi ì sessi. Fra le istituzioni educative e di previdenza, vanno ricordate: la Società tra operai e quella tra contadini, la Società filodrammatica, la Banda musicale, ecc.
Il territorio è fertile in cereali, foraggi, lino, canapa, gelsi e viti; una. parte di esso è pero sempre sotto la minaccia delle alluvioni del l'o. Vi si alleva molto bestiame ed importante vi è la produzione dei bozzoli e dei latticini. L'industria vi è rappresentata da una fornace per la fabbricazione dei laterizi a fuoco continuo, impiegante 70 operai; da 3 tintorie e stamperie di filati e tessuti e da una tipografia con 13 operai.
Cenno storico. — Indubbia è l'antichità di Viadana, nel cui territorio si rinvennero sovente frammenti di lapidi e di scolture, tombe ed oggetti del periodo romano. Molto almanaccarono gli eruditi intorno alla etimologia del nome del Comune: chi lo disse chiamarsi anticamente Vitellania, perchè fondato da Vitellio imperatore, vincitore della battaglia di Bedriaco; altri, e più ragionevolmente, lo vorrebbero derivato da Yia-Dianae, da un delubro sacro a Diana, che vuoisi o supponesi esistesse nel crocevia ove sorge l'attuale borgata. Kel medioevo le notizie di Viadana risalgono al secolo X, trovandosi in un documento del 9Ì2 ¦— dell'Archivio Capitolare di l'arma, illustrato dairAffi — menzionato un tal conte Suppone di Viadana per uni donazione di beni da lui fatta ai canonici della Corte o castorio di Palasene (Villa Sissa).
Più tardi, nel 972, col territorio circostante, appare dominio dei marchesi d'Este, durato poi quasi tutto il secolo XI. Nel 1164 Barbarossa diede Viadana, ch'era nel frattempo passata in feudo della Curia vescovile di Cremona, al suo amico e fautore ardente, il marchese Obizzo Malaspina. Durante il periodo comunale Viadana è soggetta alle vicende comuni della regione lombarda; sulla fine del secolo XIII appare già in signoria dei Cavalcabò, la potente famiglia che più tardi dovrà impadronirsi anche di Cremona e che, frattanto, nel dominio di Viadana stava facendo le ali ed i rostri E quando per l'alternarsi della fortuna i Cavalcabò furono proscritti da Cremona rifugiaronsi a Viadana, ove trovarono sempre nuove forze e fautori.
Sul principio del secolo X V, non volendo restare sotto la signoria del Fornitilo, che colla strage di tutti i Cavalcabò e loro aderenti erasi fatto signore (li Cremona, Viadana accettò la signoria del marchese di Mantova, Gianfrancesco Gonzaga, che profittando delle circostanze favorevoli all'arrotondamento del suo Stato, si era frattanto impadronito di quella pingue regione tra l'Oglio ed il Po. Carlo V, sul principio del secolo XVI, eresse Viadana in marchesato autonomo, da essere dato in appannaggio al principe di casa Gonzaga, avente diritto alla successione ducale. Per tal modo Viadana restò sempre aggregata allo Stato di Mantova — quantunque più ragionevolmente, dal punto di vista geografico e topografico, dovesse considerarsi terra dei Cremonesi — fino a che non venne assorbito dall'Austria, che rispettò peraltro lo stato di fatto, consacrato da una certa tradizione storica.
Coli, elett, Gonzaga — Dioc. Mantova — P2, T. e Tr. locali, Str. ferr. a Brescello.