Il Lazio
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Iiost.il ora 11 diimmoraro Io, città e I borghi esistenti entro i contini de! Lazio; ina, essendo molti di ossi scomparsi in un periodo antichissimo e perduta ogni (farcia della loro situazione geografica, sarà necessario primieramente ristringerci ai luoghi di cui è noto il sito, a])prossiinativaiiieiito iilmnio, riserbando i nomi più oscuri ad 1111 esame successivo.
Incominciando dalla foce del Tevere il primo luogo i1 Ostia sulla sponda sinistra del fiume, e, come significa il suo nome, vicina in origino alla bocca d'esso fiume, quantunque ue disti ora .> chilometri ! A breve distanza dalla costa e a Li chilometri circa da Ostia sorgeva lAinrenfum (Lamento) da un grande e sacro lauro che il re latino
, di sua mano a Febo L'aveix dicalo; e ch'indi ìi nome diede A' suoi I,amenti.
Vino., Rneiil., vii, 100.
capitale rinomata degli Uiorigeni, situata probabilmente a Tor Paterno od almeno in quella vicinanza immediata.
Pochi chilometri più oltre a sud, ina assai più dentro terra e a circa 6 chilometri dal mare, sorgeva Lariiiiuin (Lavinio) il cui sito si può riconoscere facilmente a Pratica.
A sud di questa e a circa la stessa distanza dal mare stava Ard'ea che serba sempre l'antico suo nome :
Ardea fu quella terra allor nomata
E d'Artica il nome insino ad or le resta, Ma non già la fortuna.
lb , vii, 630.
E 20 chilometri più avanti sopra una punta sporgente del lido, era Anthnn detto sempre Porto d\ inzio.
Seguiva quindi, fra Ile 15 chilometri più in là, lungo il litorale, la città o il villaggio di Astitra coll'isolotta omonima e quindi un lungo tratto di nuda costa arenosa senza un villaggio e quasi senza abitanti stendevasi sino al promontorio Circeo e alla città di Circeii, riputata generalmente l'ultimo luogo del Lazio proprio.
Tornando a Roma come a centro, noi troviamo, a nord di essa, e fra essa e la frontiera sabina, le città di Antcmiiae, Fidate, Crnstumerio e Numcitto. Sopra ed attorno i monti Cornicidani stavano Cornictdo, ilIcduìlia ed Ameriolo, Cameria, e un po' più vicino a Koma, sulla strada che conduceva a Nomento, era Ficuìea.
Alle radici, o piuttosto sui bassi pendii della catena principale rtell'À pennino romano, trovavansi Tivoli (Tìbttr). Mi (Aefula) e Preneste (Prcie)ieste, ora Po! est r in a) ; quest'ultima sull'alto sprone a punta sporgente dell'A pennino verso i monti Albani. Questi orano circondati come dire, da una corona o cerchia di città vetuste, incominciando da Carino (Rocca. Priora), quasi opposta a Preneste, e continuando con Tumulo, Aiha ed Arida sino a Lami via e Velitrae (ora Velletri); queste due ultime situate sui contrafforti sporgenti dal gruppo centrale verso le paludi Pontine.
Sul lembo delle monta,mie dei Volsci, o dei monti Lepini, sorgevano Signia (ora Segni), Cora (ora Cori), Norba (ora Norma), Setia (ora Sezze) ; le ultime tre sulle alture che dominano la pianura delle paludi Pontine.
In detta pianura, ed accosto immediatamente alle paludi, giaceva Vluhrae, che devesi probabilmente ricercare ne' pressi di ,ermoneta, e probabilissimamente anche Si/essa Poinezia, la città che diede nome alle paludi e alla piana, ma il cui luogo preciso è sconosciuto. Nel tratto paludoso erano poi il Foro Appio (Forum Appii), San Gennaro (Tee? Tobernac) e Treponti (Trepontium) ed andavano debitrici della loro esistenza alla via Appia di cui erano Inolili di fermata (mansiones).
Nello spazio spianato confinante con le pianure Pontine a nord e stendentesi dalle radici dei monti Albani verso Vnzio ed Ardea, erano situate Satrico, Longula, Pollusca
2 — lia Patria, voi. III.