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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arto TVrza — Italia Centrale
   pascolo. La prima aratura si fa in gennaio e l'ultima in ottobre; seguono quindi le seminagioni autunnali, nella primavera imprimo raccolto, nel giugno e nel luglio il grande raccolto e la trebbiatura. .11 fieno si taglia nel maggio. Ultimamente furono introdotte nelle migliori tenute le moderne macchino agrarie e la trebbiatrice a valore principalmente vedesi lavorar eli frequente.
   Concimazione ed irrigazione migliorate, trattamento più razionale del suolo ed una popolazione libera e stabile restituiranno a poco a poco l'antica floridezza alla Campagna; ma la spogleranno in pari tempo del suo manto poetico e romantico e del selvaggio suo ospite, il bufalo.
   I bufali, sconosciuti agli antichi Romani, giunsero primamente nel secolo VII dall'Africa in Italia. Incontratisi spesso in gran numero, segnatamente lungo la spiaggia del mare, e sono pel viandante una molestia come quelli che, oltrecchè selvatici, mostransi avversi ai forestieri. Si scansano però dai cavalli ed ubbidiscono alla voce della loro guida. Ogni bufalo ha il suo proprio nome e il difetto di immaginativa fra i pastori gli ha indotti a dare a molti di essi il nome delle più cospicue principesse romane, e talora coll'aggiunta di epiteti per esse non troppo lusinghieri.
   Nelle regioni paludose e soli ate da canali veggonsi spesso questi animali alzar soltanto l'orrida testa fuori dell'acqua per respirare; e durante, la caldura del giorno dilettatisi sprofondarsi nella melma dei pantani coperti di giunchi. Quando il pastore o bufalaro vuol servirsene, sbatte nottetempo l'acqua con la lancia e li caccia con le grida. I piccoli caci di bufalo chiamati provature che si mangiano freschi ed anche cotti con pane, burro ed alici e stiransi come il lievito, son molto pregiati in Roma,
   L'ornamento poetico e pittoresco della Campagna di Roma sono: il pastore, con la sua fioccosa pelliccia pecorina e il suo lungo stimolo, o bastone nocchiuto, sottobraccio; il buttero, o bufalaro a cavallo di un cavallino non ferrato, semi-selvaggio e di folto pelo; il fattore, con cappello a punta, uose ili cuoio, T ampio cappotto affibbiato o sciolto sopra le spalle e il fucile ad armacollo.
   Codesti figli abbronzati della Campagna presentatisi al viandante quali semi-selvaggi con le loro rigide sembianze, i loro dnri lineamenti, i loro occhi e capelli neri e le loro ispide barbe che ricordano le maschie figure della storia romana. Non si sentono quasi mai parlare o ridere e neppure cantare se non è per ripetere con cadenze convenzionali le ottave della Gerusalemme Liberata del Tasso, il libro favorito di quelli che sanno leggere e che quasi tutti si procurano per tradizione, completando qualche volta la povera biblioteca coi Reali di Francia o c,o\YAlmanacco perpetuo. I loro cavalli son la più parte piccoli, magri, lungocriniti. In luogo della sella inforcano spesso una nera lanuta pelle di becco, e fauno a meno di staffe.
   La tranquillità e il silenzio della Campagna sono bene spesso interrotti dalla caccia dello sportman inglese, accompagnato da ardite cavalcatrici, e da altri cacciatori per l'abbondanza delle volpi, lepri, quaglie, pernici, beccacele e persino cinghiali.
   Contrasto singolare è la fischiante vaporiera che scorre fumando gli antichi acquedotti negli abbandonati ed ora deserti luoghi storici; passata che sia, simile a volo d'uccello, la Campagna ripiomba nella sua solitudine desolata (1).
   (1) Si possono fare ora da Roma delle gite nella Campagna in sei direzioni per strada ferrata; ina son da preferire, per clu ha buone gambe, le gite a piedi come quelle che sole procacciano il pieno godimento di quell'ampio camposanto storico-mondiale, de' suoi sparsi ruderi e delle sue romantiche bellezze selvatiche. 11 brigantaggio, semi-spento, è ristretto a pochi punti noti. I temuti cani bianchi della Campagna non s'incontrano che in vicinanza dei Casali ed è facile levarseli d'attorno o non badandovi o con una buona sassaiuola. I bufali sono tenuti a segno dai sorveglianti. Anche a cavallo è un bel correre per la Campagna, il cui suolo vulcanico composto per lo più di materiale di poca durezza par fatto apposta, pei cavalcatori appassionati.