II Lazio
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I luoghi migliori per raccogliere conchiglie fossili sono: per argille turchine, dietro il paln/./o Vaticano e S. Pietro e nella Palle dell' In/'mio che conduce a mónte Mario; e per i letti soprastanti di argilla bigia e delle arene, sopra di ossi, sul declivio orientali di monte Mario, presso villa Madama e nei ItoaeM della l<'(inicmmt, presso il Tevere, a sinistra, dopo varcalo ponte Molle, e in l'ia della Uomillvcciac. Volle d'Acquo Traversa.
Pressoché 400 specie, identiche la pili parte a quelle delle formazioni subapeniii-niclie della Toscana e delle colline confinanti con la valle del Po ti descritte india f'on-chiologia fossile siibappciinina del Hrocchi, furono scopèrte nei dintorni della città eterna. Nel Museo geologico dell'Università romana ammirasi una copiosa collezione di fossili di monte Vaticinio e monte Mario, ordinata, non ha molto, dal prof. R. Meli, che ne pubblicò il catalogo nel ISSli.
(ìli strati terziarii possonsi esaminare convenientemente dalla linea ili colline coni! nauti col lato destro della \ulle del Tevere ila circa 2 chilometri a nord di monte Mario a Pmzo Pantaleo e ti. l'ossero all'estremità sud del monte Verde e nelle trincee della ferrovia sino alla Mugliano, ed oltre.
Monte Mario stesso è formato di argille e sabbie plioceniche 11 sommo delle quali giacciono i conglomerati vulcanici più moderni della Campagna. Dietro la Basilica e il palazzo Vaticano son numerosi pozzi di creta nei più bassi letti pliocenici, coperti da letti di gialle sabbie marine che formano la continuazione del (lianicolo; ed immediatamente fuor delle mura è il monte della Creta che somministra al dì d'oggi, come nei tempi antichi, la maggior parte del materiale per mattoni adoperati nelle costruzioni di Roma.
Più oltre, a sud, il tufo coni patto, o vulcanico pia antico, posa immediatamente sopra gli strati suddetti e la serie di gioghi longitudinali che ò attraversata dalle rotabili che vanno da Roma a Civitavecchia ed a Porto è anch'essa composta, in fondo alle valli intermedie, di roccie terziarie.
Nella parte nord-est della Campagna, ma a qualche distanza da Roma, i letti pliocenici son largamente sviluppati sulle linee della via Momentanei e Salaria, formando la maggior parte della bassa regione collinosa fra il Tevere e la base del calcareo A pennino salii meo ; gli stessi spuntano sotto i conglomerati vulcanici sull'opposta sponda del fiume.
In fomìo alle valli di Leprignano e nei dintorni di Rignano le marne terziarie contengono residui di una specie di elefante fossile, occorrenza rarissima dei bassi letti pliocenici in Italia.
Fra il Soratte ed il Tevere stanno le colline terziarie di Ponzano, che stendonsi sino a Ponte Felice, oltre il quale la formazione è connessa alla regione subapennina dell'Italia Centrale, lungo le valli della Nera, del Tevere e della Chiana.
A sud della Campagna la formazione pliocenica lungo la costa, presso Porto d'Anzio, è importantissima pei fossili che contiene. Il vecchio pliocene è rappresentato da marne bigie con fossili marini analoghi a quelli di monte Vaticano presso Roma, la base di monte Mario e i dintorni di Castel Campanile presso Palo sulla via Aurelia. 1 più abbondanti e caratteristici di codesti fossili sono l'Osi rem cochlear e il Pecten Matrix,
Sopra le marne suddette trovasi un'arenaria calcarea alquanto friabile, ricchissima di fossili del recente periodo pliocenico. Codesta arenaria è intcriore ai depositi dei vulcani Albani (Laziali) e la sua stratificazione è inclinata. Indurita a sufficienza, adoperasi nelle costruzioni col nome locale di macco, com'anco nn'arenaria calcarea alquanto molle che scavasi presso Palo, a 46 chilometri da Roma, pliocenica anch'essa, ma di formazione più antica di quella di Anzio, come mostrano i suoi fossili.
4. Roccie vulcaniche. — La maggior parte della superficie della Campagna nej dintorni della capitale è formata ili materiali d'origine ignea, i quali si possono classificare sotto due capi diversissimi nei loro caratteri mineralogici : nel modo con cui turoiio depositati, nella loro età, ecc.