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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   11 Lazio
   
   11 pontefice gli propose di ristabilire luimo la via Appia una linea che conducesse al mare tutte le acque della bassa pianura e, il Rapini, trovando elio il progetto oll'riva molti vantaggi, diede tosto mano ad eseguirlo.
   Infatti, la Lineo l'in, nel centro delle paludi Pontine avendo pendenza bastante per mettere al mare e basso livello per raccoglier le acque delle fosse miliario che lo furono scavate perpendicolarmente, e per inalveare i maggiori fiumi e canali d'altra piove-nieiiza (fra cui primeggiano l'Cfontee 1' \maseno),codesta Linea, diciamo, è l'arteria di una mirabil rete di continenti, la (piale, raccogliendo tutte le acque che impaludavano il circondario, le conduce con gran forza e velocità nel portatore di Badino che le versa nel mare.
   Di questa stupenda costruzione, clie crebbe la gloria dell'idraulica italiana e rese illustri i nomi del Rapini, del-l'Astolfi e dello Scaccia, anche il concetto primitivo è dovuto a l'io VI, il (piale rivendicò al Governo le paludi abbandonate e convertite in parte in boscaglie, per carbone, legname da costruzione e ghianda, le diboscò in gran parte, abolì le peschiere e fece quindi dar mano alacre ai bonificamenti, recandovisi a visitarli nell'aprile e maggio d'ogni anno sino al 17DG, invece della solita villeggiatura di Castel Gandolfo, e dimorando a Terracina. 3. — Acquedotto della Marcia, Tepula e Giulia.
   Nel 1780 più di 3500 operai lavoravano del continuo a quelle bonifiche e già erasi ricuperata una grande quantità di terreno. Tel suo viaggio a Vienna non vi si recò nel 1782, nm emanò un chirografo alla Congregazione del Buon Governo perle spese da contribuirsi dal Comune di Terracina pel nuovo canale navigabile, che incomincia dal suo sbocco in mare e termina alle Macerie presso ponte Maggiore, ov'e una stazione con la posta, così detta da un ponte di un solo arco costruito da Traiano per passar l'Aniaseno. In questo fiume introdusse l'Ufente col nuovo canale che manda le acque al maro, e che prese dal suo il nome di Pio.
   Nel recarsi a Terracina Pio VI sorvegliava e incoraggiava la continuazione incessante dei lavori, e ristorò ed abbellì la via Appia con poste ed alberghi, concedendo in enfiteusi i ricuperati terreni Pontini. Le spese superarono la cifra computata dal Rapini e salirono a 1,021,983 scudi (.8,720,280 lire), somma cospicua a que' tempi