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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arto TVrza — Italia Centrale
   I vantaggi della grande impresa furono il ristabilimento della via Appia, una comoda e regolare navigazione pel trasporto delle merci, migliorata l'agricoltura, con pascoli eccellenti pei cavalli, pecore, vacche e bufali, abbondanza di viveri, aumento della popolazione e del territorio.
   A Treponti, ove incanalavansi tutte le acque delle paludi, fece edificare la chiesa e il convento pei cappuccini, di cui aveva posta la prima pietra nel 1790, facendo anche costruire un annesso edifizio per la posta. Un'altra chiesa fece erigere a Mesa, ove soleva riposare quando recavasi a Terracina o da questa a visitar le bonifiche, compiute le quali il circondario fu dato a coltivare iti enfiteusi ricavandosi dai luoghi della già tetra ed infesta pianura raccolti ubertosi di cereali, formentone e fieno. 11 bonificamento Pontino rimase però imperfetto per la deficienza degli scoli, avendo le vicende politiche, la deportazione e la morte impedito a papa Braschi di condurre a compimento una sì grande e benemerita impresa. In memoria della quale fu posta in Campidoglio dal Senato un'iscrizione riferita dal Morelli e fu coniata una medaglia coll'efìigie e l'epigrafe: Agro Pompi. Colonis Restìt.
   II successore di Pio VI, Pio VII, eletto nel 1800, per la penuria dell'erario lasciò in tronco il compimento delle bonifiche e il (5 giugno 1804 promulgò la legge sui contratti enfiteutici pei coloni delle paludi Pontine. Il Governo francese le fece visitare dal Prony, il quale pubblicò poi la Description liyBì'ograpikiqm et hhtorique des maraìs Pontims (Paris 1823), e dai cav. Fossoinbroni e Scaccia; ma gli eventi del 1814, che posero fine al dominio francese negli Stati della Chiesa, impedirono l'effettuazione dei progetti ideati con vasto disegno pel compiuto prosciugamento.
   Nella Raccolta delle Leggi di papa Gregorio XVI trovansi quelle riguardanti il bonificamento Pontino, gli enfiteuti, l'agro, i confini, ecc.; una medaglia fu coniata per la nuova costruzione, da lui cominciata e lasciata a buon punto, del nuovo porto e canale di Terracina, riscavando e riattando il celebre porto antico. Gregorio XVI percorse due volte il territorio Pontino, nel 1839 recandosi a San Felice, e nel 1843, nella visita da lui fatta alla suddetta utilissima ricostruzione portuaria, traversando, per la Linea Pia e la strada corriera, la linea delle Paludi. Presso Cisterna, ove ha fine la via Appia, ripristinata da Pio VI — la più lunga linea retta che si conosca, come quella che da quel punto sin quasi a Terracina misura ben 42 chilometri — Gregorio XVI visitò la Collegiata edificata su disegno del cav. Morelli, e, per esonerare il Governo dalle spese enormi del risanamento delle paludi Pontine e consegnar quei terreni ricuperati agli enfiteuti, istituì, nel 1842, una Commissione speciale coli'incarico di presentare un progetto contenente il piano dei lavori occorrenti al termine della grand'opera.
   Pio IX, nell'intento di compiere la bonifica delle paludi Pontine, oltre all'aver ordinato il prosciugamento del circondario camerale Pontino di Pio VII, volle ancora si sanassero i campi impaludati principalmente dalle acque della Toppia non compresi nel circondario: e d'allora in poi non crediamo sieno stati più fatti altri grandi lavori.
   11 terreno ricomprato sinora dalle acque è fertile, ma coltivato sol per picciola parte, e il rimanente a pascolo come la Campagna; lungo il mare stendonsi grandi macchie. L'area impaludata ragguagliasi ad oltre 100 chilometri quadrati. Una popolazione scarsa e decimata dalle febbri palustri abita in sparsi ed isolati casali e nell'estate la malaria la costringe in parte ad allontanarsi (1).
   (1) Il risanamento della Campagna ili Homa e delle paludi Pontine! ecco il dovere del Governo italiano. Hoc opus, ine lubor est! Per questa grande necessarissima impresa pioverà assai consultare l'opera dell'egregio ingegnere Vincenzo Manzini, intitolata: Dei modo di restituire a Bontà Vantico suo porto, liberarla dalle inondazioni e dai centri (l'infezione e delle conseguenti bonificazioni degli Agri Romano e Pontino, ecc. (Roma 1857). Veggasi anche ])k La Hi.ainaièkli, La Malaria de Home et le draimtge witique (Moina lSSi), e 'l'erracine (Koma 18S4).