Velletri
Pig. 2i'l. — Trittico di Andrea Veltetrano del 133G, esistente nel Museo di Napoli (Iiil>roilu2ione genlilmenlc concessa dalla tfijfi Fratelli Alinari di Firenze),
quale va citato nell'anno successivo itti curioso documento, che inette, sotto un punta di vista adatto speciale, i rapporti politici e finanziari di dipendenza del Comune dall'autorità pontificia e segna il massimo grado di sviluppo delle sue libertà. 11 papa, avendo bisogno di danaro per il riscatto di Sozze, mandò un commissario a chiederne. Gli ufficiali, i consiglieri e i massari del Comune (notisi che Velletri fu, in ogni tempo, città essenzialmente agricola e che i massari [agricoltori] rappresentavano una parte pria-cipalissima, come classe, nei suoi ordinamenti inedioevali) concessero il sussidio, ma a proporzioni ridotte e pretesero che il commissario dichiarasse, per atto pubblico, che hi concessione 11011 avrebbe pregiudicato in alcun modo le giurisdizioni, i diritti, privilegi e statuti della città (Peri/. delVArch. sudd.).
Gli Archivi comunali contengono una ricca messe di documenti che illustrano quel periodo. La sua storia è in principio oscura e confusa, ma aspra di lotte sanguinose con le popolazioni finitime. In una di queste guerre fratricide (1207) tra Velletrani, Corani e Sermonetani, da una parte, e i Setini, i Ninfani e il Castellano d'Acquapuzza dall'altra, dovette intervenire, in nome di papa Innocenzo III, il vescovo veliteruo Ugolino di Anagni, che fu poi Gregorio IX, ed imporre la pace con 1111 curioso mònito, che è una caratteristica pittura dei costumi di quel tempo (Bibliot. Colbert, Cod. 635).