Velletri
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La bellezza delle donne di Velletri ò proverbiale. Raffaello incontrò un giorno nua ili questo vaglio donne, con mi bambino ili braccio, e la pregò di fermarsi alquanto; ina non avendo nò carta, nò tela la disegnò sul fondo di una botte ritta, e vuoisi elio questo schizzo gli servisse poi per la famosissima Madonna della Seggiola.
11 bilancio preventivo del Comune di Velletri per il 1894 presenta le seguenti cifre:
Arrivo
l'Inti nte ordinarie ......L. 350,1 OD. 39
Iti. straordinarie . . . . > 8,020.—
Partile di giro e contabilita speciali » 128,090.'J1
Totale L. 495,010.3Q
Passivo
Spese obbligatorie ordinarie . . L. 232,068. 18 Id. straordinarie » Ili, 190.97 Partite di giro e contabilità speciali » 145,¦477. 19 Spese facoltative ......» 99,167.96
Totale L. 495,910. 30
Uomini illustri. — Fra gli altri, oltre i ricordati, Antonio Mancinelli (1452-1505), insigne umanista, precursore dei Navagero, Sadoleto, Bembo, ecc. Insegnò a Roma, a Venezia e altrove, e pubblicò moltissime opere latine in prosa e in versi a Roma, Bologna, Venezia, Milano, Basilea, Colonia, Parigi, ecc., di alcune delle quali si fecero innumerevoli edizioni. La sua Grammatica latina, edita in parte a Velletri, vi prova la esistenza di una tipografia fin dal 1476. Il Bayle narra di lui, che, per avere pubblicamente censurato in Roma la condotta di Alessandro VI e del figlio Cesare Borgia, gli si mozzasse la lingua e la mano destra. Il fatto o la fiaba confermano o smentiscono scrittori autorevoli; gli storici però e gli archivi veliterni ne tacciono affatto.
Alessandro Borgia (1082-1764), uditore della nunziatura di Colonia, vescovo di Nocera Umbra, legato nella Cina e arcivescovo di Fermo. Pubblicò, tra gli altri lavori, la Storia della Chiesa e della città di Velletri. In gioventù fu poeta di schietto ed alto sentire, alieno dalle sdolcinature e pastorellerie dei suoi tempi. Levò grande rumore il suo Indulto per la riduzione delle feste, ossia dell'obbligo di astensione dalle opere servili, che diede luogo a lunga polemica tra lui e l'intransigente cardinale Querini, arcivescovo di Brescia, alla quale prese parte il Muratori, sostenendo naturalmente le ragioni del prelato veliterno colle opere Della regolata divozionedei Cristiani—Difesa... della diminuzione delle troppo feste. Esistono nell'archivio Borgia in Velletri alcune lettere del celebre abate sullo stesso argomento, ancora inedite.
Stefano Borgia, cardinale (1731-1804), un valoroso orientalista, letterato ed erudito, grande mecenate delle arti e dello scienze. Lo sue case a Roma e a Velletri accoglievano indistintamente gli artisti e i dotti di tutte le nazioni, ai quali era largo di protezione e di aiuti negli studi e nella pubblicazione delle loro opere. A questo nobile scopo e all'incremento ed illustrazione del suo museo, profuse le ricchezze con generosità veramente ammirevole, giovandosi, come prefetto di Propaganda, dei missionari per trarre dall'antico Oriente preziosi codici membranacei. Spirito tollerante, sereno ed alieno dalle parti politiche, fu nonostante imprigionato nel convento delle Convertite in Roma dai repubblicani del 1798 e poi cacciato in bando, per essere stato, nei giorni che precedettero la rivoluzione, capo della effimera ed innocua commissione governativa dei tre cardinali. Pubblicò molti lavori filologici, storici e di critica d'arte e morì in Lione, nel! 'acco in pagliare Pio VII a Parigi per l'incoronazione del primo Napoleone.
Camillo Borgia, nipote del cardinale (1773-1817), il tipo irrequieto dei tempi nuovi, marinaio sulle galèe di Malta, uffiziale nell'esercito austriaco, rinunciato il grado, fu invece volontario della repubblica romana del 1798, uffiziale superiore dell'esercito d'Italia, uomo politico, cospiratore, esule, funzionario imperiale, generale murattista e, negli ultimi anni, proscritto, viaggiatore ed esploratore dell'Africa romana. Le memorie della sua vita agitata, da lui scritte in Africa e rimaste inedite, sono una realtà, che assomiglia ad un avventuroso romanzo. Si spense questo forte e ardito ingegno a Napoli,
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