Mandamenti e Comuni del Circondario dì Velletri
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confermato da Diodoro c dall'autore dell' Origo, urbis ììmnae, ambedue i quali la comprendono nelle loro liste delle colonie fondate da Latino Silvio. Minio, al contrario (in, 5, s. 9), attribuisce la sua fondazione a, Dardano, venuto da, Arcadia, mentre un'altra tradizione par la rappresentasse come derivante, nome ed origino da Corm, fratello di Tiburto, l'eroe eponimo di Tìbur o Tivoli. Ambedue codeste tradizioni si possono considerare come additanti un'origine l'elasgica. Certo è elio, fu in un periodo primitivo una delle pili ragguardevoli città del Lazio e fu compresa da Dionisio nella lista didlo trenta città che composero la Lega nel 413 av. C.
Oscurassimo sono lo sue relazioni successive col Lazio e con Roma. Alla guerra dei Latini, cessata colla battaglia del lago Iiegillo, presero parte anche 1 Corani; ma il loro aiuto, come quello dei Volsci, non giunse a tempo, onde si conchiuse un trattato coi Romani, pel quale, i Volsci diedero 300 ostaggi, scelti fra i figli dei principali abitanti di Cora e Fomezia. Presa, più tardi, al tempo delle guerre di Annibale, la si trova conio colonia romana. Estenuata da queste guerre, essa viene enumerata fra quelle (lodili colonie che dichiararono ili non aver più mezzi per fornire nomini e denari, e furono condannate dal Senato a dare il doppio del massimo dei soldati che avevano fornito durante la guerra.
Nella guerra fra Siila e Mario fu devastata dalle genti di quest'ultimo; ina Siila la ristorò, e ai tempi di Augusto divenne municipio. Caduto l'impero, non trovasi più menzione di Cora, Fu poi saccheggiata dai Barbari e principalmente da Totila. Più tardi fu danneggiata dal Barbarossa, per avere sposato le parti di papa Alessandro ili contro l'antipapa Vittore. Nel secolo XIV venne alle mani coi popoli vicini, distrusse Collemedio, prese ed incendiò Albano. All'invasione di Ladislao, re di Napoli, gli abitanti furono i primi ad insorgere ed a scuotere il giogo e presero a reggersi di nuovo a popolo. Poco appresso si sottomisero spontaneamente al Senato Romano, il quale governò la città per mezzo di un podestà, lasciando però l'amministrazione della giustizia agli stessi cittadini.
La città siedo appoggiata ad un contrafforte dei Lepini. presentando dalla pianura l'aspetto di una piramide di cui il tempio d'Ercole forma la punta, mentre la linea della base va da porta Velitema a porta Niiifesina. I due lati della piramide misurano dai 4 ai 5 chilometri. Due torrenti, incassati profondamente e selvosi, conginn-gono le loro acque sotto l'angolo occidentale ed assumono il nome di Fosso dei Ficchioni, affluente della Teppia, la quale va a scaricarsi nelle paludi Pontine.
La città è separata in due parti da un uliveto ; la superiore, ch'era il sito dell'antica Acropoli, chiamasi popolarmente Cori a monte, e l'inferiore Cori a valle. A est e a nord è cinta dalle cime alte e selvose dei Lepini, mentre a ovest la vista spazia per un'ampia e florida pianura che, per circa 17 miglia, giunge in linea retta sino al mare.
Le mura offrono costruzioni di quattro periodi diversi: 1° le rozze ed irregolari masse di pietra poste insieme nello stile ordinario poligonale con pietre più piccole inserite negli interstizi dei massi più grossi; 2° masse poligonali di opera pelasgica; 3° mura poligonali consimili, le cui pietre sono tagliate con maggior diligenza e collocate con precisione maggiore, segnando il miglior periodo di questo stile costruttivo; 4° pietre più piccole che rivestono l'opera antica e rassomigliano allo stile del tempo di Siila.
Il colle pare avesse tre circuiti di mura: il 1° che offre lo stile più antico di muratura, vedesi nella parte più bassa; il 2° presso la chiesa di Sant'Oliva e allato alla strada alla cittadella; il 3° che circonda la cittadella ed offre la costruzione del secondo periodo. Le rovine di questi tre circuiti possono condurre alle conclusioni che la città più piccola era situata sui fianchi più bassi del colle, fra piazza Tassoni e porta Nin-fesina; che l'Acropoli fu costruita dalla colonia albana di Latino Silvio ; che i Romani ampliarono le fortificazioni della cittadella nel quarto secolo di Roma; e che la città fu restaurata e furono aggiunti i tempii sotto Siila.