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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti o Comuni dot Circondanti di Vellotn
   r.87
   Uomini illustri. — Bassiano diede i natali, nel MB.), ad Aldo Manuzio, famosissimo tipografo ed erudito, che fondò nel I4SS ima stamperia in Venezia, donde uscirono le tanto ricercate edizioni Aldine, fra le altre le ventotto U.ditiones l'rincipes dei classici greci. Ki morì il 7 febbraio 1515.
   Coli, elett. Velletri — Dioc. Terracina — Pa ivi, T. a Sezze.
   Sermoneta (914 ab.).— Cenni dorici. Sermoneta sorge sulle rovine di Suhno, o Sulmona (da non confondere con la Sulmona d'Ovidio nella provincia d'Aquila), antica città del Lazio, registrata soltanto ila Plinio fra le città estinte a' dì suoi e mentovata incidentalmente da Virgilio: Stilinone crealos quahtor hicjuvenes (jKn., x, 517).
   La menzione più antica di Sermoneta è del 1222, ni una bolla di Onorio III. Nel 1297 fu comperata dagli Aniiibaldeschi da Pietro Caetain conte di Caserta, nipote di Bonifacio Vili. Nel 1500 Alessandro VI assediò e prese la città facendo mettere a morte monsignor Giacomo Cactaui e Bernardino Caetani di soli 7 anni. Sin allora non orinivi ancor titoli in Italia e i grandi personaggi eran soltanto signori delle lor tenute; ma ciò cambiò coi Borgia spaglinoli ed Alessandro VI creò il suo proprio figliuolo Duca di. Sermoneta. A' tempi suoi furono costruite e bene stipate le prigioni suddette.
   Quando salì sul trono pontificio Giulio II, restituì Sermoneta, con tutti gli altri possedimenti confiscati, ai Caetani in un col titolo di duchi di Sermoneta, creato da papa Borgia. I Caetani conservarono tutti i loro diritti feudali, compreso quello di vita e di morte, sino al secolo nostro; ed ora è duca di Sermoneta Onorato Caetani principe di Teano, duca di San Marco, marchese di Cisterna, signore di Bassiano, Ninfa e San Donato, barone romano, Grande di Spagna di prima classe. II padre di lui, principe Michelangelo, uomo di elevati sensi e (li alto intelletto, morì il 12 dicembre 1882.
   L'abitato sorge in colle ameno, a 257 in. sul mare, con vedute svariatissime di tutta la pianura Pontina, dei colli Albani, del promontorio Circeo e delle isole di Ponza e Ventotene; ina in clima malsano nell'estate pei miasmi palustri, sì che la popolazione, già di G000 anime circa, scese a poco più di 900. Alte mura, vie scoscese, fabbricato mediocre. Dalla porta del Pozzo però, sino alla piazza, la strada è piana e bella e le case guaste e dirute trovansi nella contrada La Valle o Malpagàno.
   Nella collegiata dell'Assunta, surta sopra un tempio di Cibele, vedesi ancora una sedia marmorea, di grandissimo pregio, con ai lati due teste di caprone, dalle corna delle quali pende un lungo serto dì fiori e frutta, con a' piedi due leoni alati. Nella prima cappella, a destra, ammirasi un dipinto della Vergine, con in braccio Sermoneta, dello stile del Perugino. La chiesa fu visitata nel 1530 da Carlo V e da Gregorio XIII il 14 settembre 1570.
   ila ciò che più è notevole in Sermoneta — scrive l'Abbate nella sua ottima Guida — è il famoso forte o castello medioevale, proprietà di Onorato Caetani, duca di Sermoneta; esso sovrasta al paese, a nord, guardando la montagna di Carpinete. Il maschio è ornamento maestoso, di figura quadrata, alta 32 metri ; sull'alto v'è una piazzetta con luoghi appositi pei cannoni, ed all'intorno ha finestre all'uso gotico. I muri del maschio, costruito all'uso saracinesco, sono più antichi ; nell'interno vi sono comodissime stanze, una vasta sala e prigioni : all'intorno forti merli. Cinque emissari! guardano la piazza sottostante con spingarde, ed otto aperture per i Cannoni. Annessi al maschio sono pure baluardi ; al piano del primo di essi esiste un ponte levatoio, alzato il quale non potreb-besi entrare nel maschio. Una grossa porta, foderata di ferro, che celava un apposito incastro, chiudeva l'ingresso del forte. Gli alloggiamenti militari erano intorno ad una vasta piazza, provvista di tre cisterne. Notevolissime sono le prigioni, nelle quali si leggono ancora dei graffiti fattiv i dai prigionieri. 11 castello, benissimo conservato, è in parte mobiliato per uso dei proprietari.
   Intorno alla città sì stende una bella passeggiata.