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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   50-2 Parte Terza — Italia Centrale
   fu S. Epafroditó, discepolo di S. Pietro. Nella piazza leggesi l'iscrizione relativa al tentativo di Teodorico, il legislatore goto, per restaurare la via Appia. L'ex-monastero di lì'etiro, a sinistra, occupa il luogo di un'antica villa romana in cui nacque l'imperatore Galba.
   Le granaglie, le biade, i legumi, gli erbaggi, l'olio, il vino e le frutta, fra cui abbondantissimi gli aranci e gli agrumi sono i prodotti principali, e le principali industri® : la pastorizia, i legnami, la paglia per la fabbricazione delle sedie e dei fiaschi, la pesca nel mare e nei canali, e la caccia di un gran numero ili animali e di volatili e cinghiali, ricci, lontre, martore, tassi, anitre, capiverdi, cigni, cicogne, pernici, quaglie, tortore, inerii, ecc. 11 commercio, oltre il marittimo nel porto costruito dall'ingegnere Gaspare Salvi, si fa anche coi sandali nel canale di navigazione. Consolati.
   Bibliografìa. — Contatore, lutarla di Terracina. Roma 1700. — Matranza Pietro, Ltt città di Lama stabilita in Terracina, secondo la descrizione di Omero. Roma 1852. — Ballettino dell' Istituto Archeologico, 1853, pag. 139. - lìony, Destcription des Marais Pontius (1823). — Testa Domenico, Lettere Pontine (1794). — Rossini. Viaggio pittoresco da lioma a Napoli (1832). - - M. B, De La Bianchire, Terracine essai d'histoire locale, nella Ilibhothèquc (Ics Ecolcs fran^aises d'Athines et de Home, fascicolo 30. Paris 1SS4-.
   Coli, elett. Ceccano — Dioc, Terracina — P2 T. e Str. ferr.
   San Felice Circeo (1112 ab.). — Cenni storici. Nel 1185 vi si fortificarono i Frangipane e nel secolo XIII appartenne ai Tempia rii, sotto Alessandro IV; quindi agli Anui-baldeschi, che lo venderono ai Caetani, finché nel 111-3 passò alla Santa Sede in ini con la rócca soprastante nel ripiano detto Civita.
   Soi •gè il villaggio sopra una collinetta del già descritto promontorio Circeo (che porta perciò anche il nome odierno di Monte San Felice), e non lungi, al sud, vi si veggono alcune rovine della già descritta anch'essa antica città di Circeii. Un canale artificiale, di cui veggonsi ancor le vestigia lungo l'alveo del Rio Torto, fu scavato dai Romani da Forre Paola a Torre Vittoria, per agevolare il passaggio delle navi in quei paraggi. Gli abitanti, ora assai poveri, comecché industri e laboriosi, somministrarono in addietro i cannonieri a guardia delle torri litoranee, l'aro prospiciente quello di Ponza ed affiato semaforico sul Circeo. Grano, granturco, legnini, e grande fabbricazione ed esportazione della conserva di pomidoro.
   Co'], elett.. Ceccano — Dioc. Terracina — P2 T.
   Mandamento dì VALMONTONE (comprende 3 Comuni, popol. 9915 ab.). — Territorio parte in piano e parte ili colle, ampio anzi che no, e general ni ente ferace di grano, grano turco, legumi, vino, fieno, col qual ultimo allevasi bestiame in quantità, Travertino in abbondanza ed ottima pozzolana.
   Valmontone (1-137 ab.). — Cenni storici. Valmontone vuoisi da alcuni che sorga sul luogo dell'antica Vitelli a (Geli,, Top. of Home, p. 436) e da altri (Nibuy, Dintorni di Roma, voi. ni, pp. 370, 377) su quello di Tolerium, antica città del Lazio, il cui nome par cessasse di esistere sin da un periodo remotissimo. Il suo nome rinviensi nella, lista data, da Dionisio delle trenta città latine che formavano la Lega latina nel 4-93 av. C. (Dionis., v, 61, secondo il Codice Vaticano; xieuriin, voi. u, nota 21); ed è mentovata di nuovo fra le città prese da Coriolano alla testa dell'esercito volsco nel 486 av. C. (Plut.. Coriol., 28). Secondo la relazione di Dionisio e di Plutarco, che lo copia, fu la prima città assalita da Coriolano in quella campagna e la sua sottomissione fn susseguita successivamente da quelle di Boia, Lahicum, l'edam e Barbio.
   L'altra sola notizia di Tolerium trovasi in Plinio (ni, 5, s. 9) che enumera i Tole-rienses fra i populi del Lazio che avevano partecipato in addietro ai sacrifici «ornimi, sul monte Albano, ma erano estinti affatto a' dì suoi. Nulla sappiamo del periodo della sua distruzione e decadenza finale.
   Incerta è la situazione dell'antico Tolerium e la congettura del Nibby, che vorrebbe porla a Valmontone, deriva probabilmente dalla circostanza che questa città trovasi