Viterbo
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Fig. 2H. — Viterbo: Porta della Verità.
Romana, della Verità (fig. 241) e di Fani— ricostruite ed abbellite dal secolo XVI in poi, e le altre due — di San Pietro e del Carmine — con la loro architettura antica dei secoliXII e XIII.
Verso il 10'.IO si stabilì in Viterbo una colnnia numerosa di fuggiaschi longobardi o lombardi, la quale occupò sino al secolo XV un intiero quartiere e i cui architetti e artieri costruirono gli edifizi, conservati in parte, di stile lombardo ; la Cattedrale, Santa Maria Ni ova, Sant'Andrea, San Giovanni in Zoccoli. Non solamente questi edilizi grandiosi, ina anche parecchie chiesette e cappelle e molte case private del 1150 al 1400 — epperciò di tutti gli stadii del tardo Roiuanesimo e del Gotico sino al loro ultimo periodo — attestano che in Viterbo seguitaronsi con intelligenza e buon gusto le fasi di sviluppo dello stile medie vico; un intiero gruppo dei tempi primitivi trovasi nel vicolo San Pellegrino; un altro, alquanto posteriore, in via Saffi; un piccolo, ma splendido esempio di arditissima costruzione e di leggiadria graziosa è il palazzotto Poscia.
Ciò premesso, entriamo dalla stazione in città, per la bella porta Fiorentina, con tre aditi, edificata nel 1708, ampliata, nel 1887, nella parte esterna e sontuosamente decorata nell'interno su disegno dell'architetto Calandrelli, per munificenza della Cassa di Risparmio. Fuori codesta porta standosi il Giardino pubblico, con fontane e grotte e dietro un busto di re Vittorio Emanuele, con un'aquila che tien lo Statuto.
Posto piede in città, veggonsi sorgere ancora le mura e la gran torre di un imponente edilizio medievico, vale a dire la Rocca, costruita, nel 1345, dal cardinale Albornoz per tenere a freno la città ed ampliata in seguito da Bonifacio IX e Paolo ILI. Nel 1522