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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   50-2 Parte Terza — Italia Centrale
   ripararono in essa i Cavalieri Gerosolimitani, espulsi dai Turchi dall'isola di Rodi e nel 1527 vi deliberarono di accettare per futura residenza l'isola di Malta loro offerta da Carlo V, donde poi il loro nome di cavalieri di Malta. La Rocca serve attualmente di caserma militare, ed è stata ampliata, di recente, per collocarvi il reggimento di fanteria, che è l'ordinario presidio della città. La corte interna però è stata conservata
   nella sua primitiva architettura ed è degna di speciale attenzione.
   In mezzo alla piazza esterna, e dirimpetto al bel palazzo Grandori, recentissimo, è da vedere la fontana della Rocca, la più grande e la più elegante delle fontane di Viterbo, con ampie vasche e grandi tazze, costruita su disegno del Vignola, per commissione del cardinale Alessandro Farnese, nipote di Paolo III, dallo scultore Antonio di Pietro, di Viterbo. In essa è da ammirare, oltre che la singolare e geniale costruzione, anche la ingegnosa distribuzione delle acque.
   All'estremità nord-est della piazza ergesi la chiesa di San Francesco (il cui convento è ora caserma), costruita nel 123(5 sull'area dell'antico castello di S. Angelo, eretto
   --- nel secolo XI dai Viter-
   Fìg, — Viterbo : Tomba dei prefetto Di Vico, nella chiesa besi. La crociera SUpe-di San Francesco Ida fotografia). riore, COll le sue belle
   forme ogivali, in un con
   le mura esterne del lato est, porgono ancora testimonianza della grandiosità austera di quei tempi. Nella crociera di mezzo soli da vedere, a destra, i mausolei di Pietro Di Vico (fig. 245), prefetto di Roma, e di Clemente IV, morti ambedue in Viterbo nel 1268. Il sarcofago di quest'ultimo fu opera del marmorario romano Pietro da Oderizio, e fu restaurato di recente per cura del Ministero della pubblica istruzione. Ai fianchi dell'aitar maggiore trovansi, a destra, il monumento al cardinal Fra Marco da Viterbo, generale dei Minori Osservanti, morto nel 136'J, e quello (lei cardinale Landriatii, a sinistra. Dirimpetto alla porta della sagrestia, altro monumento, in peperino, del cardinal Vicedoinini, piacentino, che alcuni vogliono eletto papa col ninne di Gregorio XI e morto nel giorno stesso della sua elezione. Ma il monumento più cospicuo, nello stile dei Cosmati, con decorazione gotica, è quello di papa Adriano V, uno dei tre papi eletti