0(18 Parie Terza — Italia Centrale
Gregorio XIII; e i due grandi leoni di peperino, sopra colonne di granito, alle due estremità della piazza, dalla quale si arriva, per via San Lorenzo, all'altra del Gesù, la piazza Comunale primitiva, ove presso la torre, tuttora in piedi, sorgeva l'antico palazzo Municipale, A sinistra e nel fabbricato dietro la chiesa veggonsi gli avanzi del palazzo «lei Li Vico, potente famiglia di Viterbo che signoreggiò, tiranneggiandola, per lungo tempo la, città e le terre vicine.
La chiesa del Gesù, edificata sin dal secolo XI, milk ha più di notevole per esser stati imbiancati con la calce gli antichi dipinti sulle pareti, ma va rinomata pel famoso assassinili die vi fu consumato nel marzo del 1271 e a cui allude Dante in quella terzina del canto XII Ae\Y Inferno:
Mostrocci un'ombra dall'ini canto sola, Dicendo: Colui fesse in grembo a Dio Lo cuor, che in sul Tamigi ancor si cola (1).
Proseguendo per via San Lorenzo si arriva al ponte del Duomo che unisce l'antico castello alla città, moderna e Scendendo al lato destro del ponte si osservano nelle sue fondazioni alcuni enormi parallelepipedi sovrapposti senza cemento, avanzi indubitabili della costruzione etnisca primitiva di quel ponte, Oltre il quale vedesi il palazzo dei l'arnesi, ove vuoisi nascesse Alessandro l'arnese che fu poi papa col nome di Paolo III. Sono osservabili il gran balcone sporgente sulla strada e la scala nel cortile.
Sulla piazza della Cattedrale si offre allo sguardo il palazzo Papale (ora Vescovile), costruito nel 126G a spese del Comune. Del suo bellissimo loggiato rimasero alcune arcate ogivali (fig. 247). Nell'immenso salone rustico ed altissimo, con tetto a scheletro, che precede gli appartamenti episcopali i cardinali, discordi sull'elezione del papa da sostituire a Clemente IV, furono per la prima volta rinchiusi a forza nel 1272 da l'amerò Gatti, capitano della città, e fu questa l'origine dei conclavi. E dacché anche così rinchiusi andavano per le lunghe, il Gatti Soperchiò il tetto per costringerli, col-l'esporli alle intemperie, a por termite all'elezione; e ciò neppur bastando, scemò il vitto cotiiliano e quest'ultima ratio finalmente fece sì che in capo a tre giorni fu eletto Teo-baldo Visconti, suddetto, che prese il nome di Gregorio X. Nella medesima sala ì cardinali elessero poi Martino IV (Simone de Brian, francese) dopo un interregno di sei mesi. In un'altra sala rimase schiacciato, nel 1277, per la caduta del tetto, papa Giovanni XXL
La cattedrale, sacra a San Lorenzo, è un vasto e superbo edilìzie monumentale, rizzato primamente nei secoli IX e X, rifatto e ampliato nel XV e XVI, a tre navate, e giusta la tradizione sulle rovine di un tempio d'Ercole. Le venti colonne di peperino, solo discoste ni.2.33 I una dall'altra, vanno ornate di fantastici capitelli bizantini, diversi l'uno dall'altro, con fogliame aguzzo, aquile, stìngi, delfini, figure umane. La vòlta è a tutto sesto nella navata di mezzo e a croce nelle laterali.
(1) Ecco come andò il fatto. Nel 1271 il giovine Enrico, figliuolo ili Riccardo, il re eletto di P.oina, era venuto, con Carlo d'Angió, a Viterbo, ove tenevasi il conclave da cui usci papa Gregorio X ( 17sconti). Con Carlu era anche Guido, il cui padre, il grande Simone di Monfort, era stato sconiitto ed ucciso nella battaglia d'Evesham (1265) dal principe Edoardo, cugino del suddetto Enrico. La vista del principe inglese, ch'era tornato coinè crociato da Tunisi, eccitò tanto furore in Guido di Monforte che, all'elevazione dell'ostia, ei pugnalò l'innocente Enrico trascinandolo pei capelli sino alla soglia della chiesa. Quest'assassinio, commesso al cospetto dei re di Francia e di Sicilia e dei cardinali, andò impunito; l'assassino fuggi e fu per vero spogliato delle sue dignità e dei suoi feudi, ma in capo a dodici anni era di nuovo generale di S. Chiesa.
11 corpo del principe ucciso, scrive il Baklow, fu trasportato in Inghilterra e sepolto nell'abazia che il padre aveva fatto edificare pei Cisterciensi, nella contea ili Gloucester; ma il cuore fu posto ili un calice d'oro, in mano di una statua, sopra una colonna sul ponte di Londra, coll'iscriziolie : Cor gladio scissimi, ecc., donde l'espressione dantesca suddetta.