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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandiuiftfiti c Comuni del Circondario di \ iterilo
   Castro, agguagliata al suolo per aver gli abitanti ucciso il vescovo. Eugenio IV concesse alla comunità tutti i privilegi di governo libero e così Acquapendente rimase in seguito libera e rispettata, finché fu incorporata nello Stato pontificio.
   Il paese giace presso il conlìne con la Toscana e eoll'Umbria, 11011 lungi dalla sponda destra del Taglia, situata pittorescamente sopra un'erta roccia, dalla quale scendono nel sottoposto burrone Molte cascatelle, donde forse il nome di Acquapendente. La roccia suddetta, su cui siede, è composta di tufo vulcanico e di lava provenienti dai vulcani Vulsinii. Durante la salita, dalla valle del Paglia veggonsi alcune corte colonne basaltiche.
   Cospicua fra le sei chiese è la cattedrale di San Sepolcro, già dei Benedettini e restaurata, 111 istile barocco, sotto Innocenzo X. Sotto di essa è un'altra chiesa d'architettura semi-gotica tutta a colonne di granito, in cui si mostra una lapide del pretorio di Pilato ; codesta chiesa sotterranea è l'unico avanzo dell'architettura primitiva del secolo X. Molto vino e grano.
   Uomini illustri. — La città va superba, a buon diritto, di aver dato nel 1537 i natali al celebre Fabricius ab Aqiiapeudente, scopritore delle valvole delle vene del corpo umano e successore del Ealloppio nella cattedra d'anatomia ch'ei coprì per quasi mezzo secolo e sotto del quale studiò l'inglese Harvcy. Fabricio morì nel 1019, l'anno in cui il suo allievo Ilarvey incomincio ad insegnare a Londra la teoria della circolazione del sangue, una delle più grandi scoperte fisiologiche. Dimorò anche per molto tempo in Acquapendente il rinomato Gregorio Leti, scrittore milanese del secolo XVII, morto in esilio fuori d'Italia per essersi scatenato contro la tirannide spagnuola.
   Coli, elett. Montefiascone — Dioc. Acquapendente — P2 T.
   Grotte di Castro (3513 ab.). — Cenni storici. Il nome di Grotte deriva dalle molte antiche caverne che incontransi nel territorio, scavate nel tufo allorché vuoisi vi si fermasse porzione degli abitanti di una presunta città etnisca detta Tiro, la quale dicesi sorgesse sulla vetta spianata del vicino colle dirimpetto, coperto oggidì di vigneti e detto Civita. Vi si veggono in gran numero frammenti antichi, strade con antiche selci, camere, officine e pozzi colmi di terra. Argomentasi da tutto ciò che in quell'ampio luogo esistesse una necropoli, come ò provato anche da un gran numero di sepolcreti scavati nei colli vicini, alcuni dei quali somiglianti alle catacombe cristiane. L'oppido a cui apparteneva la necropoli, detto Tiro o altrimenti, fu distrutto nel 774 dopo la fine del regno dei Longobardi. In seguito, Grotte appartenne in prima alla repubblica d'Orvieto e fece poi parte del ducato, ora distrutto, di Castro, finché sotto Clemente IV cadde nel dominio della Santa Sede.
   Il Comune è detto anche Grotte di San Lorenzo e sta in amena e salubre collina che specchiasi nel bel lago di Bolsena, vestito di vigneti rinomati, con alte mura naturali, tufacee e per poca parte artificiali. Non si pone piede nel paese che da una parte, verso Valentano, mediante un ponte; dall'altra parte, verso il lago, per una strada alquanto erta, costruita con muraglionì. Oltre il ponte, la piazza si va ampliando ogni d'i più pel crescere della popolazione, sì che nel 1SG7 già fu necessario aprire una nuova piazza simmetrica, detta di San Marco. Varie chiese, fra cui assai bella e ricca, la collegiata di San Giovanni Battista, ricostruita nel 1685. Lenticchie, olio, frutta ed uva sono i prodotti principali del paese.
   Coli, elett. Montefiascone — Dioc. Montefiascone — P2 T.
   Rovine di Castro.
   A 6 chilometri circa da Farnese, a ovest, nella vallata del fitiuie Olpeta, che scaricasi nel Fiora, vicino al confine della provincia di Roma con la Toscana e in luogo assai pittoresco, trovansi i ruderi dell'antico Castro, meritevoli di una visita.