61G
l'urte Terza — Italia Centrale
ma non è certo. Gabinio Romano la dice edificata da Volammo, capitano dei Falisci, due anni dopo la fondazione di Roma. Le sue vicende, note, risalgono al secolo VI, in cui sappiamo ch'era città vescovile e no fa menzione San Gregorio nel !>',)0. Fu in possesso dei Longobardi e re Desiderio ordinò la si chiamasse Bulnenm regimiti dalle pubbliche terme, subissate da uno sprofondamento, e di cui veggonsi ancor le vestigia fra i dirupamenti mentovati; ma prevalse il nome di Civita, e Civita Bagnorea addiuiandasi ancora il paesetto sopra un colle vicino ove sorgeva la città antica.
Dante la chiama Bagnoregio (Balneum regiim) come vedremo più sotto. Dopo Carlo Magno, Bagnorea passò in potere della Santa Sede a cui la tolse l'infuriare delle fazioni ed a cui la restituì Ottone 111 imperatore, verso lo scorcio del secolo X. Ma di nuovo le sfuggiva durante le gravi e lunghe turbolenze fra il papato e il sacerdozio. Se ne lagnava Pasquale li con Arrigo IV, ma intanto, seguitando l'esempio delle città umbre e toscane, Ragno rea prendeva a reggersi con magistrati eletti dal popolo. Tornata poi alla definitiva soggezione papale, ebbe a governatori ora prelati, ora cardinali, fra i quali il celebre cardinale Reginaldo Polo, cugino di Enrico VII! d'Inghilterra.
Il Donnine trovasi in ridente situazione, sulla sponda destra del rio Torbido, sull'altipiano prospiciente la valle del Tevere, in colle ameno, le cui pendici argillose sono solcate da dirupi profondi. Non vi si accede che da est, a cagione dei dirupamenti causati dai treniuoti, ove un ponte bello e costruito ingegnosamente dal Vignola introduce alla porta maggiore. linoni nell'interno i fabbricati, alcuni dei quali di bello e decente aspetto ; parecchie chiese fra cui primeggia la cattedrale di San Donato con alto, pittoresco campanile quadrato, e varii ex-conventi di monache e frati. Scuole maschili e femminili, Seminario, Ospedale recente, Monte di pietà, ecc. Cereali, vino, gelsi, ulivi, ortaggi e pascoli,
Uomini illustri. — llagnorea va superba di aver dato i natali al Doctor Sera-plticus, Giovanni da Fidanza, noto sotto il nome di San Bonaventura da Fidanza, dall'esclamazione di San Francesco 0 buona ventura! quando, durante una grave malattia, si svegliò dal letargo mortale. Nacque nel 1221, fu professore di teologia a Parigi, generale dei Francescani, cardinale e vescovo d'Albano, legato al Concilio di Lione e morì il 15 luglio 1274 pel suo soverchio ascetismo. Lasciò otto volumi di opere mistiche, fra cui la Biblia Pauperum tanto pregiata dai bibliofili. Dante lo introduce nel Paradiso (xn, 127) come cantando le lodi ili S. Domenico :
Io son la vita ili Bonaventura
Ha Bagnoregio, che ne' grandi uffici Sempre posposi la sinistra cura.
Io sono la vita, ossia Yanitua; la sinistra cura delle cose temporali. Di S. Bonaventura si conserva un Codice a mano nell'Archivio vescovile di Bagnorea.
Coli, elett. Montefiascone — Dioc. Bagnorea-Orvieto — P2 T.
Castel Cellesi (547 ab.). — Cenni storici. Fu fondato sul principio del 1000 dal conte Girolamo Cellesi di Pistoia che lo fece costituire in municipio dopo d'essere stato frazione di Castel di Piero, ora San Michele in Tcverina.
Borgo ni colle, con mura e piccolo territorio a macchia, a pascoli e a vigneti, diviso dai rivi Chiaro e Cella. Tre fabbriche importanti di laterizi. Indizi ili lignite.
Coli, elett. Muntefìascone — Dioc. Bagnorea — P2 T. a Bagnorea.
Castiglione in Teverina (1722 ab.). — Cenni storici. Credesi edificato nel 1337 da Berardo Corrado, coi materiali del distrutto Paterno che sorgeva poco discosto. Fu chiamato ìli prima Castellane, per essere costruito in forma ili un grande castello. Clemente Vili lo diede in enfiteusi, in un con altri paesi, a Mario Farnese, duca di Latera, per 65G scudi annui. Fu quindi venduto nel 1049 alla Camera Apostolica.