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l'urte Terza — Italia Centrale
Cristina e San Giorgio, il secondo San ìjeonardo. La facciata e pure ornata, coi bassorilievi squisiti, fatti lavorare dal detto cardinal De Medici. È il più notevole di essi il Trionfo di Bacco, ora. al Museo, insieme con un'immensa ara granitica pei sacrifizi. Nell'interno, il quadro dell'altare maggiore rappresenta il Martirio subito da Santa, Cristina, in Itolsena, sotto Diocleziano, ed è del cav. Casali. A sinistra dell'altare sono due cappelle: nella, prima, si vanno scoprendo pitture del 1400, e nella seconda esiste un bel quadre, la Madonna del SS. Rosario. Nella sagrestia è un antico sarcofago di marmo, nuovamente adoperato nel 1550. A destra dell'altare maggiore i pilastri e l'architrave delta porta, che pone in comunicazione la Collegiata colla, cappella attigua, sono di marmo, con bassorilievi del X secolo.
ft pur degna di visita la Grotta di Santa Cristina, antica chiesa scavata nell'interno delle catacombe omonime, che vuoisi fosse uno speco dedicato ad Apollo. Oltre alla statua del sepolcro della martire (fig. 203) vi sono due altari. Uno di essi, che possiede un bel ciborio del X secolo, è detto del Miracolo (figg. 204-205) perchè su di esso si dice avvenuto nel I2G3 il prodigio di Lolsona, celebre per il dipinto di Italia,elio nella sala del Vaticano. Un prete boemo dubitando della presenza reale, o transustanziazione, ne rimase convinto al vedere scorrer sangue dall'ostia da Ini consecrata nella chiesa di Santa Cristina. In memoria di questo miracolo, Urbano IV, diinorante allora in Orvieto, istituì la festa del Corpus Domini (1). Il luogo, sotto una vòlta buia che forma una specie di cappella, è coperto da 1111 nuovo bel monumento eretto dopo la scoperta del sarcofago antico di Santa Cristina nel ISSO (fig. 202), che ora si compie.
In altri luoghi di llolseua e segnatamente nella piazza di Santa Cristina e di San Francesco, vedevansi gli editi/,1 ornati di avanzi di monumenti antichi etruschi e romani. Nella Collegiata è anche 1111 piccolo museo contenente iscrizioni etnische, romane e cristiane, 1111 fregio, con bassorilievi del tempio antico ed altri oggetti rinvenuti negli scavi delle catacombe.
Anche il palazzo Municipale possiede un piccolo museo in cui, oltre le iscrizioni antiche, si conserva l'urna di marmo dei baccanali suddetti, ornata di bei bassorilievi. Merita poi menzione il castello medievico ed eziandio il palazzo che vi si fece edificare nella line del secolo XV il cardinale legato Giovanni De Medici, e più quello edificati dal cardinale, (Vispo, fratello di Costanza Farnese, ora proprietà dei conti Cozza-Liizi, adorno di pregevoli pitture degli Zuccari. Una, porta dell'odierna città fu architettata dal Vignola e l'altra, sulla piazza Municipale, da Ippolito Scalza.
Una, Società storica Volsiniese in pochi anni diede alla, luce oltre quaranta mono-grafi i locali, e le raccolte figurata, e 1111 Bollettino che dà notizie antiche e moderne di tutta la regione volsiniese. Il territorio produce cereali, olio e vino.
Bihi.ioofufia. — Abeken, Mitt.el Italien, p. Si-. — Mùller, Kìrusl-er, 1, p. 451. — Dennis, Etrnria, voi. 1. j). 50s. — Aur. Vittore. l'ir. Illustr., 36. — Zonara, Ami., vili. 7. -- Tertull. A/iol, 21. — Aitami, Storia ili Volseno. — Valerio Cozza, Oriyiue e vicende di lìolsena. — Atti e Bullettini della Società storica M/lsi/tiese.
Coli, elett. Montefiascone — Dioc. Orvieto — P2 T.
Capodimonte (1414 ab.). — Cenni storici. Ove sorge ora il paese era in addietro 1111 folto bosco pieno di selvaggina, atterrato il quale alcuni pescatori della vicina iiisenzio vi costruirono capanne che divennero le prime abitazioni. In seguito, i duchi Farnese,
(1) Secondo le tradizioni dell'Europa setten!rionale, la festa del Corpus Domini — che è sempre una delle più solenni della Chiesa cattolica, una specie d'infiorala religiosa - ebbe origine da una visione dì Santa (Indiana, monaca dì I.iegi, che vide reiteratamente, nel far le sue divozioni, una nera macchia nel disco solare. Le fu poi rivelato che quella macchia rappresentava una mancanza nel Calendario - la 11011 celebrazione di detta festa. Ella pregò allora il papa d'istituirli ed essendo poco appresso avvenuto il miracolo di Bolsena, il papa accolse il duplice invito e Finstitui.