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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   (Vi 8
   Parte Terza. Italia Centrale
   (probabilmente forma addiettivale) e. da Paolo Diacono, che la chitina Moria e la registra insieme a Sutrium, Voli unirtiuni, Amerio ed altre città sulle due sponde del Tevere (Pus., ni, 5, s. 8; P. Due., ìv, 8). Non vi può perciò essere dubbio ch'essa è l'odierna Gite, ove oltre alcune reliquie romane, furono scoperti numerosi sepolcri etruschi ed oggetti di grande interesse, come leggesi mdYEtruria del Dennis. Derivò probabilmente il nome dalla dea etnisca llorta, ricordata da Plutarco. La via A incrina che, conduceva da Fai crii ad Amelia (ora Amelia, in provincia di Perugia) traversava il Tevere appunto sotto Hoi'ta, sul Ponte di Angusto.
   Sotto il domini romano vi fu dedotta da Augusto una colonia militare e fu ascritta alle tribù Quirina ed Armese e decorata di un Collegio Augustale. Durante le invasioni barbariche fu esposta del continuo alle vicende della guerra, a cagione della sua forte situazione. I Goti, i Greci, sotto il comando di Belisario, e i Longobardi l'assediarono più volte, la presero e la ripresero.. Sullo scorcio del VI secolo fu incorporata al Ducato romano col quale passò in potere dei Papi e, per poco, di re Luitprando. Verso il 000 fu dominata da Alberico 1 marchese di Camerino, che vi fu assediato ed ucciso dai Romani. Nella guerra fra Bonifacio Vili (Caetani) e i Colonna (1208) gli Ortesi inviarono 300 armati in aiuto di quel Papa. In seguito però insorsero contro la signoria papale e si diedero agli Orsini. Tornati in potere dei Papi sostennero nuove guerre quando Ladislao re ili Napoli invase quelle Provincie. Tentando egli insignorirsi a viva forza ili Orte incontrò lietissima resistenza e la città non si arrese che a larghe ed onorevoli condizioni. Non meno valorosa resistenza oppose alle armi di Niccolò Piccinino e di Braccio Fortebraccio che la cinsero d'assedio. Negli avvenimenti guerreschi dell'ottobre 1SG7 fu presa e ripresa dalle milizie italiane.
   Il vescovato d'Orte, ora unito a quello di Civita Castellana, è antichissimo e il suo primo vescovo, di cui si abbia memoria, fu Montano, vissuto sotto papa Silvestro I, verso il 300.
   Trovasi la città lungo la strada ferrata che viene da Firenze per Chiusi e Orvieto, a 84 chilometri da Roma, presso la confluenza della Nera nel Tevere, in clima temperato, sopra un basso colle tufaceo, là dove il circondario Viterbese conlina con la provincia umbra. Strade quasi tutte in piano, selciate con lunghe lastre di peperino, piccola piazza pubblica, e bella veduta da ogni lato del paese adiacente.
   Alcune delle case più antiche hanno un carattere etrusco nell'arco acuto depresso delle porte e delle lìnestre, del pari che nella loro solida costruzione ili pietra. Non vi si veggono peri avanzi di mura, probabilmente perchè la posizione fortissima della città, sopra un promontorio sporgente da un alto pianoro, costituiva una difesa naturale sufficiente, Sonvi però vestigia di antiche terme e le rovine di un ponte attribuito ad \ugusto. Basilica dell' \ssunta con un bel quadro dei Ss. Martiri. La chiesa di Sant'Agostino Iti mia bella facciata, del secolo XV, e quella antichissima di San Silvestro, un bel campanile niedievico. L'acquidotto fu costruito nel 1055, sotto Alessandro VII. Come il Tevere incomincia a divenire navigabile sotto Orte, così vi si fabbricano le barche che scendono pel fiume a Roma.
   Uomini illustri. — Come attesta il nome, la nobile famiglia romana IFortensia ebbe in Horta il primo suo domicilio. E in Orte nacque anche, in tempi posteriori, Falconia proba, matrona romana e poetessa che acquistò fama pel canto in onore di Gesù Cristo, composto intieramente di soli versi di \ irgilio.
   Coli, elett. Viterbo — Dioc. Orte — Ps T. e Str. ferr.
   Lago Vadimone.
   A circa 0 chilometri sopra Orte, fra i Ciiuini e il Tevere, a cui è assai vicino, sten-desi l'antico lacus Vailinionis, detto ora laghetto di Bussano, da un villaggio adiacente, p celebre nell'istoria per due sconfitte successive, inflitte agli Etruschi dai Romani,