260. — Caprarula ; Facciata del Castello-fortezza del Farnese (da fotografia).
civile e militare in forma pentagonale regolare, con tre ordini di cornicioni che l'ornano ila fuori e cinto da bastioni e da nn fosso. Solide ed imponenti le sostnizioni e l'interno circolare. Vi si sale per una cordonata a padiglione in ottangolo, che inette alla prima piazza e per la quale, mediante altra scala doppia, di figura ovale, a cordonata, si arriva a una seconda piazza. Un'altra scala scoperta mette al ponte levatoio che conduce al piano seminobile. Il palazzo ha cinque piani ed è molto ingegnoso. Il vasto portico sotterraneo è scavato nella roccia ed una sola colonna di tufo par sorregga l'intiera mole. Le camere sono quadrate e 111 una, detta degli Angeli, un'eco curiosa ripete in un angolo quel che fu pronunziato a voce bassa nell'altro lato opposto. Notevole la Stanza del Sonno, pe' suoi dipinti poetici, ora quasi distrutti e suggeriti da Annibale Caro in una ili quelle sue mirabili lettere artistiche. Nella gran sala è una fontana e una grotta simili a quelle della villa d'Este a Tivoli; circa 100,000 libbre di piombo di questa e di parecchie altre fontane furon vendute nello scorso secolo da un amministratore ribaldo che approfittò dell'assenza costante dei signori proprietari) per vendere, insieme al piombo, l'antica mobilia e le arazzerie preziose.
I fratelli Federico Ottaviano e Taddeo Zuccari dipinsero a fresco l'istoria della gran casa Farnese. Le pareti della sala rappresentano le città appartenenti a questa potentissima stirpe — Parma, Piacenza, Castro, Vignola, Scarpellmo, Capo di Monte, Canino,