Mandamenti e Comuni del Circondario di Viterbo (J()l
Fig. 26S. — Sulri : Interno della Chiesa della Madonna del Parto (da fotografia).
successivo, (lacchè noi lo troviamo dipendente da Roma, immediatamente dopo l'invasione gallica (Ltv., vi, 3).
L'auno stesso, dopo questo evento (389 av. C.), i vicini Etruschi assediarono con forze poderose Sutrium, il quale cadde nelle loro mani; gli abitanti ne furono espulsi con non altro che le vesti che indossavano. Narra la tradizione che Camillo col suo esercito li incontrò mentre fuggivano a Roma e, commosso alla loro miseria, li invitò a star di buon animo, che li avrebbe tosto rimessi in patria, e mosse infatti verso la città che trovò senza difesa, per essere gli Etruschi tutti intenti a far bottino. Prima del cader della notte gli abitanti furono reintegrati nella loro città e cacciati gli invasori. Dalla celerità onde fu compiuta l'impresa derivò il detto proverbiale ire Sutrium, per significare una cosa presto fatta. Lo stesso narrasi di nuovo avvenuto, a un dipresso, nel 385 av. C., quando la città fu presa a mezzo dagli Etruschi e liberata prontamente da Camillo e da Valerio (Liv., vi, 9).
Ei fu, senza dubbio, per porre un freno a codeste sorprese etnische che due anni dopo (383 av. C.) Sutrium ricevette una colonia romana e divenne in seguito, unitamente alla vicina Nepe, una delle principali fortezze romane di frontiera, claustra Etruriae.
Non se ne trova menzione successiva nell'istoria se non nel 311 av. C. quando gli Etruschi l'assediarono di nuovo con le loro forze riunite e rimasero sconfitti, in una grande battaglia sotto le sue mura, da Emilio Barbula (Liv., ìx, 32). L'anno seguente (310 av. C.) rinnovarono l'assedio all'aprir della campagna, ma furono nuovamente sconfitti dal console Q. Fabio Massimo e rifugiaronsi nella vicina selva Cintiuia (Id., 33, 35). Ma questa barriera fu ora per la prima volta oltrepassata dalle armi romane, e quind'innanzi le guerre contro gli Etruschi furono trasferite in una regione più settentrionale. Da quel
83 — B,a i»a