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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   61G l'urte Terza — Italia Centrale
   tempo poco più apprendiamo di Sutrium che fu sempre nn posto avanzato della potenza romana. Il suo nome è poi ricordato durante la seconda Guerra Punica, come una di quelle ColoniaeLatinue che, nel 209 av. G., dichiararono la loro impossibilità a sopportare più oltre le gravezze della guerra; ma ne furono puniti con vieppiù gravi imposizioni. Il suo territorio fu uno di quelli in cui fu permesso risiedere ai cittadini esiliati di Gapua.
   Sutrium continuò, sotto il governo romano, ad essere una piccola e poco importante città rurale: solo una volta è ricordata di nuovo nell'istoria, allo scoppio della guerra perugina (41 av. C.) quando fu occupata dà Agrippa per tagliare le comunicazioni di Lucio Antonio con Roma. Ma la sua situazione sulla via Cassia la preservò dalla decadenza, come tante altre città etnische, sotto l'Impero roniauo: è mentovata da tutti i geografi, e la sua esistenza, continuata sino al termine dell'Impero d'Occidente, è attestata così dalle inscrizioni, come dagli itinerari!. Apprendiamo che ricevè una nuova colonia, sotto Augusto, di che nelle iscrizioni porta il titolo di Colonia Julia Sutrina.
   Come prima l'Etruria, Sutri fronteggiò nell'evo medio, il regno longobardo. Nel 728 Liutprando ne fece dono a Gregorio II e fu questa la prima vera donazione di una città alla Chiesa. Nel 104G Enrico III convocò a Sutri un concilio per decidere fra Benedetto IX e Gregorio IV, eletti papi da fazioni opposte: il concilio li respinse ambedue, eleggendo Clemente lì. Nel 1058 un nuovo concilio fu convocato in Sutri da Niccolò li, contro l'antipapa Benedetto IX. Più tardi Enrico V vi conchiuse, contro papa Pasquale, un trattato con Pierleone, Nel 1135 avvenne nel territorio di Sutri l'incontro di Adriano IV col Barbarossa, che poi nel UGO assediò la città. Nel 1264 Retro di Vico, partigiano dì Manfredi, espugnò Sutri; ma Pan do ilo, conte dell'Anguillara, lo riconquistò alla Chiesa.
   È situato sopra una rupe, alla congiunzione dei pioventi dei due centri vulcanici, Sabatini e Chinili, e, delle acque che scendono da essi e lo circondano con profonde corrosioni nel tufo. I due rivi che bagnano il dirupo, su cui sta Sutri, addiniandansi, il meridionale Rivo di Promonte, e il settentrionale Rivo rotto; e, congiungendosi verso est, proseguono col nome di Fosso dei Rotoli, d quale, scendendo per valle di Selici, passa sopra Nepi, per scaricarsi poi nella Treia, presso Civita Castellana.
   L'antico Sutri, così l'etrusco come il romano, occupava due colli: la rupe ora di Savorelli e il colle orientale di Sutri odierno, antica cittadella. Dell'antico borgo, sotto il monte Savorelli, sopravanza un residuo di mura medieviche, e, nel lato meridionale, vestigia delle antiche mura, composte di massi di tufo locale, irregolarmente squadrati, ma collocati con molta arte sul ciglio della rupe. Delle cinque porte esistenti, tre sono antiche, vale a (lire le due nel lato meridionale e quella nel settentrionale, ora murata, ina detta sempre porta Furia, da Furio Camillo che, secondo la tradizione, vi entrò quando conquistò la città nel 365 av. C. Questa porta ha un arco leggermente acuto, ed è creduta da molti più recente delle altre. Le due rimanenti, una a ciascuna estremità della città, sono moderne, quantunque sopra di una leggasi un'iscrizione che attribuisce la fondazione di Sutri ai Pelasgi e un'iscrizione sull'altra dice: Sutrium, Etruriae chiusini urbs socia Itomanis colonia conjuncta Julia. Dell'antica città romana veggonsi ancora colonne e frammenti scultorii incastrati nei muri delle case. Le mura odierne furono restaurate nel secolo XV e fortificate dai Farnesi nel XVI.
   La cattedrale dell'Assunta, con bellissimo pavimento, è tutta moderna, eccetto il campanile, del secolo XIII. Nella sagrestia è una lapide importante, riportata dal Gl'utero e da altri, contenente la serie dei pontefici di Sutri, de' tempi d'Augusto o di Tiberio. Vi si vede anche un ritratto di Benedetto VII, nativo di Sutri, e (lei domenicano canonizzato Pio V, che ne fu vescovo per cinque anni. Antichissima la chiesa sotterranea, sorretta da venti colonne in pietra, due murate per restauro e quattro trasportate nel battistero della chiesa soprastante.
   Alcuni dei vecchi palazzi hanno ancora lampioni ben lavorati, sporgenti dai mari e in una piazzetta è uu gran sarcofago, ornato di griffoni alati che serve di fontana. La