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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Viterbo (J()l
   Fig. 270. — Toscanella : Avanzi del Palazzo del Podestà (da fotografìa).
   Capranica di Sutri (3035 ab.). — Cenni storici. Vuoisi che i primi abitanti venissero dal vicino Vicus Matrini, stazione dell'antica via Cassia, distrutta verso il secolo Vili e che, adescati dall'amena situazione, vi costruissero 1111 castello sul punto culminante. Capranica fu poi sottoposta agli Anguillaia, ma nel 1402 si emancipò e si diede alla Santa Sede che la eresse in Comune.
   Il paese giace in clima temperato e salubre, sopra una piccola collina, alle estreme falde dei Ciininì e con un bel bosco a sud-est. La via di mezzo nel paese è mediocre; ripidi e brutti i vicoli laterali. Nella collegiata di San Giovanni Evangelista si ammira uu quadro del cavaliere Tozzi, del 1830, rappresentante VApocalisse, e nel primo aitai? nii'inmiagine della Madonna che, a somiglianza di quella di Taggia, 111 Liguria, vuo'si movesse gli occhi a vista di tutti il 18 luglio 1790. Nella chiesa dei Santi Lorenzo e Fri 11-cesco dell'ex-convento dei Minori Osservanti, sorge, dietro l'aitar maggiore, un monumento gotico in marmo, di molto pregio con due statue, dei baroni Francesco e Nicola conti di Angnillara (fig. 269), morti, il primo nel 1106 e il secondo nel 1408.
   A ovest, una bella passeggiata alberata conduce, in dieci minuti, alla maestosa ed elegante chiesa della Madonna del Piano, architettata dal Vignola e con freschi attribuiti agli Zuccari. Vino, grano, fagiuoli, patate, castagne, legname di castagno di cui si fa commercio; a 200 passi dal paese sgorgano due sorgenti di acqua acidula ferruginosa, valevole contro il mal de' reni e della vescica.
   Coli, elett. Civitavecchia — Dioc. Nepi — P2 T.
   Vejano (1184 ab.). — Cenni storici. Chiamato in prima Vicus Vejanus, e quindi Viano, l'ebbero gli Orsini 1 quali lo venderono, nel 1493, ai Santa Croce; questi vi edificarono la ròcca, rovinata ila Cesare Borgia, e rifabbricata in seguito. Nel secolo XVI lo riebbero gli Orsini, che lo venderono agli Altieri nell'anno 1671.