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Parte Terza — Italia Centrale
Idrologia. — Parimente ricca è l'Umbria di ar<,uo minerali di cui contansi parecchie sorgenti. La più rinomata è quella di Nocera, nota sino dalla fine del XV secolo. Soat.n risce dal fianco dealbante posto a sud-est del paese, a circa tre chilometri di distanza. Dalla proprietà del monte fu detta Acqua bianca ed anche angelica e vergine. La prima analisi l'n l'atta dal prof. Monchini che la pubblicò nel suo Saggio medico e chimico sopra l'acqua di Nncera, Roma 1807. Quindi il l'urgotti la sottopose a nuove ricerche nel 1870, ed infine ima nuova analisi ne pubblicò il prof. Del Torre nel 18S7. Contiene bicarbonati (li calcio e di magnesio, soda, nitrato di potassio, cloniro di sodio, silicato di sodio, acido silicico e gaz acido carbonico. Quest'acqua e utilissima per sciogliere la renella, modifica i catarri delle > ie 01 marie e per varie altre malattie di minore importanza.
Assai nota ed efficacissima è Vacqua di Sangemini che sgorga presso il paese omonimo, presso Terni e Nana. Fu scoperta sul principio del nostro secolo e venne usata a scopo salutare sin dal ISiO. L'analisi chimica che ne fece il chiaro prof, l'urgotti, fece conoscere che quest'aerina contiene bicarbonati di calcio, di ferro, di magnesio, cloruri di sodio, di magnesio, di potassio, di litio, solfati di calcio e di magnesio e acido silicico.
Tre note sorgenti di acque minerali esistono presso Città di Castello. Una è quella di Foitlecehio (a tre chilometri), contenente bicarbonato di sodio e acido solfidrico. La Società Anonima di Fonlecchio vi esercita un rinomato ed antico stabilimento. Le altre due sono la sorgente di Buon lìiposo (nitrato di sodio, acido carbonico e ferro) e quella detta del Coppo (nitrato di sodio).
Sulla sponda della Nera, presso Narni, sgorgano acque magnesiache che furono usate dai Romani. Altre acque minerali esistono a Montelugliauo, presso Gubbio; a San \ ito in Monte, nell'Orvietano, ed addii mandatisi fonti di Versinone, Travertiìio e predio Casacci ed a Casigliano; sorgente sulfurea, fredda, a Cannara.
Sono magnesiache anche le acque ùvWAmerino, presso Acqnasparta ; magnesiaco-ferruginose quella di Penna in Teverina, di Cannara.
Nella frazione San Cipriano, in territorio di Gubbio, poderi Ilenia bei e dell'ospedale (Bellngello) soavi sorgenti ferruginose.
Nei poderi Parsi, presso il villaggio di Monticelli, in territorio di Gubbio, si trovano sorgenti i od orato e bronnirate.
Idrografia. — 1. Fiumi. — L'Umbria è in parte attraversata dal Tevere clic ha le sue sorgenti sul monte Fumaiuolo, nella macchia delle Balze, a metri 1167 sul livello del mare. Ingrossato subito dalle acque di molti ruscelli, scende lungo il confine della Toscana ed entra nel territorio umbro presso Porgo San Sepolcro. Scorre poi non lungi da Perugia ed attraversa i territori! di Todi e di Orvieto, per poi segnare il contine con la provincia di Roma.
I suoi affluenti nell'Umbria sono :
1. Nera (Nar), che nasce nell'alto gruppo dei monti della Sibilla, a 1850 metri sul livello del mare; e dopo un corso di 12G chilometri scarica fé sue acque nel Ti vere, presso Orto, ad 8 chilometri circa sopra Otricoli. La Nera, sotto Terni, è notevole per lo suo acque biancastro spumeggianti, in causa della immissione delle acque del \ telino che sono calca rifere, onde Virgilio (Aen., vii, 717):
.....uudit amniii
Suìphiirca Nar ulbits aqua.....
2. Paglia. — Le sue sorgenti sono sulle giogaie del monte Annata. Scorre a nord di \cqnapoii(lonto e di Orvieto, e dopo aver ricevute le acque del Chiana, (piasi incontro la stessa città di Orvieto, ha la sua continenza col Tevere, circa 8 chilometri dopo, tra Corbara e l'orano.
:s. Chiaggio. Nasce nell'Alto Apennino, presso Gubbio, scorre tortuosamente a sud di Assisi, e raccolte, a nord di Jìettona, le acque del Topino,sbocca nel Tevere a breve