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l'arie Terza — Italia Centrale
I'atercolo, Plinio e Tacito narrano anch'essi il tremendo assedio. Solivi discrepanze tra 1 mentovati storici, poiché Dione scrive che perirono moltissimi Perugini; Appiano dice che ottennero grazia; Dione narra anche clic tutta la città fu incendiata.
La città fu però, alquanto dopo, riedilicata, come è confermato da Dione, e per ciò appunto fu dedicato ad \ngusto un bosco sacro ed una base onoraria, coll'ciHgwfe: Augusto mentiti l'entsia resi Unta; anzi la città stessa prese il nome di Augusta Fermili, il qual nome leggesi m vani monumenti epigrafici che ancora consonatisi. È falso ciò che alcuni scrittori scrissero, che cioè Augusto avesse costituito la città con diritto (li colonia: in realtà fu semplice municipio.
Sotto l'impero di Caio Yibio Treboniatio Gallo, che era oriundo di Perugia, pare che ' la città ottenesse il diritto eli colonia, col nome di quell'imperatore, dicendosi Colonia Vièkt Augusta l'vnmtì, come ne fanno fede monumenti ancora esistenti.
Quindi la città non è più mentovata dagli scrittori sino al secolo VI, dopo Cristo, tranne dai geografi Strabone, Plinio, Tolomeo e dalla Tavola Peutingeriana. Xel secolo VI è rammentata da Procopio (Bello gallico, t, 1(1, 17; ti, 11; in, vi, 1 -2, 23, 25, 35, ecc.) a proposito delle guerre tra Belisario e Narsete, ed è annoverata tra le primarie città della Tuscia.
Dai monumenti epigrafici rilevasi, come dicemmo, i nomi che Perugia ebbe nell'antichità e di più, come nell'età che precedette la distruzione di quell'oppido, fosse, governata e retta da quattuorviri, e che fosse retta da duoviri dopo la ricostruzione della città pei opera di Angusto. Il territorio di Perugia era terminato, ad oriente, dal Tevere; ad occidente, dal lago Trasimeno.
Nel 518, dopo lungo ed ostinato assedio, venne in potere di Totila, che la devastò completamente, facendo decapitare ti vesco\o Sant'Ercolano. Cadde poi ni mano di Narsete, e quindi dei Longobardi. In questo frattempo, sotto Gregorio VII (727), Perugia scosse il freno imperiale, che. era tenuto da Leone Isaurico, e si pose sotto la protezione della Chiesa, reggendosi a forma municipale. Salito al trono longobardo il re Racliis, cinse d'assedio Perugia per essersi ribellata all'Impero. Corse in aiuto della città il pontefice Zaccaria lì; e Rachis cangiò lo splendore della reggia con la pace del chiostro e l'abito regale in quello di San Benedetto, facendosi monaco a Monte Cassino. Carlo Magno, restitutore dell'impero d'occidente, distrutto il regno longobardo nel 733, confermò Perugia non sotto la sovranità, ma sotto l'alto dominio eiaproteione della Chiesa cui mantenendo la famosa donazione di Pipino, aggiunse altre provinole.
All'insorgere delle autonomie comunali troviamo Perugia reggersi, tra le prime, a libero Comune, sollevandosi tra le prime città, pei suoi civili e politici ordinamenti, difendendo le insegne guelfe e lottando di continuo con le vicine città, Gubbio, Arezzo, Siena, Città di Castello, Todi, Foligno, Assisi, Spoleto, e distendendo il suo dominio sulle confinanti città toscane ed umbre. Non poche guerre ebbe inoltre a sostenere con le compagnie di ventura, confederandosi ora coi principi più illustri, ora con le repubbliche più potenti d'Italia.
Perugia abbracciò sempre la parte guelfa, tanto clic più di una volta, in Firenze ed altrove, discacciata la parte guelfa, tosto \i rientrava per l'aiuto ed il valore delle armi perugine. Nel XIII secolo la città fu residenza di varii pontefici che l'aiutarono a ricuperare terre e castella ribelli.
In questo stesso secolo gravi e fiere discordie intestine travagliarono anche Perugia, alle (piali partecipavano i nobili da una parte, dall'altra i popolani (Raspanti). Per «stabilii» le cose venne ad occupare la città Galeazzo Visconti, duca di Milano. I] fu successivauiente dominata dai cittadini Biordo e Coccolino Miclrelotti, Braccio Fortebraccio da Montone, dai Baglioni, dagli Oddi.
Nel 1378, per eccessive e soverchie imposizioni Perugia si ribellò alla Chiesa, governata allora da Gregorio XI; ma l'anno appresso, sotto Urbano VI, fu stabilita la