Perugia
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Gli affreschi nella Sacrestia dei canonici sono degli Zuccaia. Il tondo e le due lavolelle elio veggousi nella cappella dell'arciprete, ornavano un lempo, l'organo costruito per questa cattedrale da Vincenzo fiammingo, nel 151-1. L'attuale organo è di Nicola .Muretlini e gli ornati che lo abbelliscono furono intagliati da Annibale Ferri.
Nella vicina Canonica furon tenuti varii conclavi, e cioè in morte di Innocenzo 111, ili Urbano 1\, di Martino IV e di Niccolò IV.
Presso la porta laterale, quasi incontro alla grande fontana su descritta, vedesi annesso alla parete della Cattedrale un piccolo, ma grazioso pulpito, detto di San Bernardino, perchè da esso questo santo, parecchie volte predicò al popolo, nel 1440. E di lavoro marmoreo, con piccole pietre a mosaico.
Sulla porta stessa della chiesa vedesi, sotto custodia ui cristallo, un Croci/isso che i Perugini vi collocarono il 5 aprile 1510, allorché solle-varonsi contro Paolo ili, come dicemmo nella parte storica.
A sinistra di della porta esistono gli avanzi delle Loggie fatte costruire nel 1 rl'ò da braccio Fortebraccio, per comodo dei mercanti. Sotto di esse, nel 1-142, al suono di militari strumenti, il celebre Nicolò Piccinino ricevè il bastone di generale delle armi della Chiesa.
Dove oggi sorge il Seminario, e nelle vicinanze, fu già l'antico palazzo del Comune, l'antica sala dei N'otari, il palazzo Pontificio, già del Podestà e l'Episcopio, distrutti negli incendi del 1329 e 1531. Ne rimangono imponenti vestigia nella strada della appunto Maestà delle cólte.
Incontro alla facciata della Cattedrale è la statua in bronzo di Gin/io III (fig. ), innalzala dai Perugiui, per aver ottenuto da questo papa i magistrati e le istituzioni di cui avevali privali Paolo 111. Fu modellata e fusa da Vincenzo Danti perugino (1555), allora di giovane età, come ne fa fede l'epigrafe: Vincentius Bantes perusinus adirne puber faeiebat.
(.Iiiesn di San Severo. — Contiene affreschi del Perugino, rappresentanti : Sunta Scolustiea, San Girolamo, òan Giovanni Evangelista, San Gregorio Magno, San Bonifacio martire, Santa Maria. Altri affreschi, nella parte superiore del-l'istessa cappella, sono di mano di Raffaello, e rappresentano: il l'adre Eterno, lo Spirito Sunto, vari Santi, l'abate Komualdo, Benedetto martire e Giovanni Monaco. Ai piò di queste pitture leg-gesi : Bafuelde Urbino domino OttavianoStephuno volaterano priore Sanctam Trinitatem, angelos astuntes sanetosrjue pinxit a. d. MDV.
Nell'altro lato dell'aliare: l'etrus de Castro l'iebis l'erusinus (cioè Pietro Vannucci da Casti-glion della Pieve) tempore domini Silvestri Stepiditi lolatcrrani a dextris et sinislris din chri-slipliere sanctus sanclasijue pinxit a. d. JIDXXI.
La chiesa vuoisi edificala nel luogo ove sorgeva
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in antico, mi tempio del Sole, donde il nome di Monte di Porla Sole a questa parte della città. Dante, nel cauto xi del l'arntliso, descrivendo la posizione di Assisi, cauta:
Intra 'lu,iiito e l'aci,u.i clic discenda lui eolie dello d.il liCiilo L'IkiIiIo Fertile costi d'alio monte pende Onde lYrii0'i.i sento frullilo e calilo O.i puru Sole e di retro le ,>un;.e Cer jreie gis'tra Noterà con Gualdo.
Fig. 7. — l'eruditi: Slatini di papa Giulio Itt davanti alla Cattedrale.
t'.liiesa ili San Fiorenzo* — Fu edificala nel XIV secolo e rimodernata nel secolo XVI11. hi questa chiesa, nella cappella Amedei, esisteva la Famosa tavola di Raffaello, rappresentante la Madonna col Bambino, San Giovanni Battista e San Xicolù di Buri. Fu trasportala ili Inghilterra ove oggi trovasi nella collezione ilei duca ili Marl-borough, e vi fu sostituita una copia ili Nicola Monti, allievo del Datoni. Nel pavimento è la tomba della famiglia Alessi, .'Ila quale appai tenne