l'i
l'arie Terza — Italia Centrale
giottesca, rappresentante, la Vergine, il Crocifisso, i Ss. Francesco e Giovanni ed il li. Egidio.
Chiesa di Santa 111 isabella. — Vuoisi creila dai perugini in memoria e poco dopo la canonizzazione di quella santa regina di Ungheria, la quale funzione papa Gregorio IX compì nel 1231, in Perugia, nella chiesa di San Domenico.
Chiesa di San Francesco del Prato. — E bellissimo edilìzio di archileiUtra gotica, ere.tlo circa il 1230; ammodernato nello scorso secolo dall'architetto Pietro Caratloli (1748). Perla storia del monumento, vuoisi rammentare clic furon quivi sepolti Bartolo da Sassoferrato, eminente lettore di giure, morto nel 1300, ed i condottieri Adriano I Baglioni, Sfatatela I di Pnndolfo Bagliori, Fabrizio Signore,Ili Ascanio marchese della Corgna ed altri illustri uomini d'armi. A destra della chiesa era in addietro un sarcofago cristiano, del secolo IV, nel quale furono riposte le ossa del beato Egidio, compagno di San Francesco, menzionato da Dante nel canto xi del Paradiso. Ora il sarcofago trovasi nel Civico musco, ove vedremo anche la cassa contenente, le ossa del condottiero Braccio Fortebracci, già esistente nella sacrestia di questa chiesa e rimossa nel 1800.
Nella cappella del Gonfalone òvvi un gonfalone di maestro ignoto; una tavola di scuola perugina, rappresentante Saul'Antonio, San Francesco e San l'ernardino. Vi si ammirano pure due dipinti dell'Alfani ed uno del Doni, nella tribuna, rappresentatile il Giudizio finale. Due pregevoli tavole, auliche conservansi nella sagrestia e rappresentano 1 Ss. Pietro e Paolo ; l'Adorazione, dei Magi, opere di Arrigo fiammingo ed alcune tavole della maniera di Cimabue; formanti già parte del feretro del beato Egidio, rolla sua effigie e varii miracoli compiuti da questo santo. Vani capolavori della scuola umbra adornavano questo tempio; ma parte furono tolti nel 1707 ed oggi trovatisi nella Pinacoteca del Vaticano ; altri passarono al Museo del Louvre, nel 1818.
Oratorio (li San Bernardino o Con fra lem ita della Giustizia (fìgg. 8-0). — La facciata di questa chiesa può considerarsi come, il capolavoro nell'architetto e scultore fiorentino Agostino di Duccio. La costruzione di questo gioiello architettonico de.vesi al dotto padre Angelo del Toscano, promotore, della canonizzazione di San Bernardino da Siena, al quale fu dedicalo il tempietto di cui ragioniamo. Le sculture sono in marmo eJ in terracotta. Il timpano clic sormonta la facciata ha nel centro un Cristo benedicente, circondato da Serafini e ila Angeli. Nella fascia sottostante è inciso, a lettere grandi ed eleganti: Augusta Pei'iisia MCCCCLX!. Ai lati sono due pilastri ove ni quattro edicole sono le statue dell'/li!//io/o, della Vergine Annunziata, di San Costanzo e di Sant'Ercolano; gli altri spazi contengono istorie della vita del Santo egli stentini di Perugia,circondati da corone di frutta. La parte centrale
termina a sesto semi-circolare e sopra sono scolpite corone dalle quali sporgono grifi, insegna della città. « Presso alla bella cornice (scrive il Gnardahassi, op. eh.) di finimento dell'arco, nol-I intradosso, v hanno dei lacunari con teste di Serafini e più in basso, entro spazi architettati, sei figure allusive alla Virtù ». Sulla fronte, in corrispondenza della cornice dell'arco, sono scolpiti dodici angeli in atto di suonare vari strumenti. Le, porte sono finamente ornate e al di sopra figurano tre, storie di S. Bernardino. Sii di una fascia inferiore leggesi: Opus Agostini fiorentini lapi-eidoe. Nel sesto semicircolaré, è ritratto Smi Befe nardino, entro ellissi fiammeggiante ed ai lati, otto angioli che suonano istrurnenti (fig. 0). L'interno è a tre navate, sorrette, da pilastri e decorate di basi e capitelli intagliati. Il pavimento era a maiolica con vernice, vitrea smaltata; ma è in gran parte danneggiato. Le. pitture non offrono gran elio di interessante.
Chiesa di San Luca. — Appartenne ai cavalieri gerosolimitani, o dì Malta, e quivi anche stabilirono, nel medioevo, la residenza del Gran Maestro e. di tutta la religione. Nella sagrestia conservasi una tavola rappreseli ta n te, San l'Ann a e la Vergine, opera del 1513, ili uno scolare del Perugino. \i è anche una tela ad olio, col ritratto di uno dei Cavalieri di Malta, lavoro del secolo XVII
Chiesa dei Ss. Stefano e Valentino. —Ai si conservano nella sagrestia due tavole, a tempra, del XV secolo, ed un buon quadro di Domenico Alfnni è nella chiesa, di fronte all'ingresso.
Chiesa di San Martino del Verzaro (cosi detta ila verziere, verdeggiante, perchè un tempo in mezzo a giardini). — Parete d'ingresso, lato sinistro, e un buon affresco di uno scolaro del Perugino e. vi si vede rappresentato Gesù Cristo fiancheggiato da Angeli ; in basso, San Martino con (piatirò cavalieri. L'affresco all'aitar maggiore, rappresentante la Vergine in trono, e attribuito a Giaunirola. Veggonvisi pure altri a [freschi di scuola perugina del XVI secolo.
Chiesa di Sant'Agata. — Fu eretta nel 1317 a spese del Comune. La fronte mantiene il carattere della primitiva architettura, ed ha un bell'ingresso archi-acuto. Gli affreschi all'interno sono stati solo da pochi anni liberati dal bianco clic li ricopriva e debbono riferirsi al XIV secolo. La Circoiicisioue, all'aitar maggiore, fr opera, a quanto pare, di Durante dal Borgo.
Chiesa di Santa Maria della Misericordia. — È annessa al Civico ospedale. Sino al 1797 vi si ammirava il gran quadro del Perugino, oggi nel Museo di Marsiglia, e rappresentali le la Vergine, Sant'Anna, San Giuseppe, San Gioacchino e molti altri Santi.
Chiesa di SniilTìreohmo. — Fu eretta sui primi del XIV secolo, ed alcuni la vogliono architettata dal celebre Fra Bevignate. E di curiosa e singolare forma ottagona, di stile gotico e ben conser-