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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   L'arte terza — Italia Genitale
   Nel 1075 era feudo dei conti Bovaccini. Nel 1210 vi si fermò il cardinale Gualtiero,, legate del pontefice Innocenzo III, e ristabilì la pace tra le città di Orvieto, Todi e Perugia, alla presenza dei vescovi di queste città e del capitano del Patrimonio. Innocenzo IV, con diploma del 7 aprile 1251, confermò al conti di Warsciano il dominio di questo castello e quello di molti luoghi importanti circonvicini, come, ad esempio, Poggio d'Aquilone ed il castello della Pieve. Nel 1281 fu venduto ai Perugini dagli eredi di Monreale, i conti Bulgarelli. Nel 1I0G i Perugini restaurarono le mura ed il castello ed il magistrato di Perugia vi fissò la sua residenza sino a che durò la nuova guerra con quelli ili Todi. Nel 1312 fu preso da Enrico VII e fu posto a fuoco e ferro. Nel 1315 fu ricuperato dai Perugini, i quali, nel 1355, vi ricevevano splendidamente l'imperatore Carlo IV, reduce da Roma. In seguito, nel 1391, per frenare l'orgoglio degli abitanti e temendo l'insurrezione del popolo, vi fu costruita una robusta torre. L'esercito di Ferdinando, figlio di Alfonso re (li Napoli, vi si fermò (Ine giorni, nella seconda metà del XV secolo. Passò in seguito alla dipendenza della Chiesa.
   Il paese è vasto, ha buoni e grandi fabbricati ed è cinto da mura.
   Il territorio, solcato dal torrente Nestore ed in alcuni punti dal fiume Tevere, è oltremodo fertile di ottimi pascoli, cereali, vino ed olio.
   Coli, elelt. Orvieto — Dioc. Perugia e Todi — P2 T.
   Mandamento II di PERUGIA (comprende 5 Comuni, con una popolazione di 17,030 abitanti).
   Bastia (3780 ab.). — Cenni storici. Il nome primitivo era Insula Romana, dal fatto che negli antichi tempi lo scolo delle acquo, che dai monti circostanti si rovesciano nella valle IpolKna e lo stagnare quivi dei torrenti della valle di Perngia, formarono nei dintorni il lago Porzio, ricordato da Cicerone, da Properzio e da altri scrittori. Quindi il terreno circondato dalla palude prese il nome di Insula romana. Nei primi armi del VI secolo, sotto il regno di Teodorico, due ricchi patrizi ottennero la concessione di prosciugare quegli stagni ed aprirono alle acque uno sbocco nel Tevere, a piò del colle di Bettona.
   L'Isola romana era validamente fortificata nell'età di mezzo, con ponti levatoi e con la rocca ancora conservata in gran parte. Attorniavano la rocca torri, bastioni e baluardi, distrutti circa il XIV secolo. Ponti levatoi mettevano in comunicazione queste opere militari. Nel mentovato secolo la terra cangiò il nome in quello di Bastia-Distrutte le prime forti tìca zio ni cominciarono, nel 1300, ad accrescersi le abitazioni verso l'est, nel luogo detto VAggiunta ed a poco a poco Bastia prese forma ed aspetto di popolato e non comune centro abitato.
   Gravi danni ebbe a patire nelle guerre dei secoli XIV e XV, non solo intestine delle fazioni, tua più ancora per quelle delle città vicine e segnatamente tra Perugia ed Assisi. I popoli di queste due città vicine possedettero a volta a volta Bastia, e tra per le armi di questi popoli, tra per quelle degli Sforza, dei legati pontificii e di altri sostenne varii e lunghi assedi. I Buglioni di Perugia ne ebbero più volte il dominio, ora por volere del popolo, ora per usurpazione e violenza, come infatti avvenne allorché Clemente VII ne accordò la signoria a Malatesta Paglioni. Nel 15G(ì Pio V la concesse m feudo ad Astorre ed Adriano Paglioni che vi tennero un luogotenente a render giustizia. Dai Paglioni passò poi definitivamente sotto il dominio della Chiesa e vi si mantenne sino al 1800, in cui avvenne l'annessione dell'Umbria all'Italia. Nel 1811 fn in Bastia Gregorio XVI, reduce dalla basilica di Santa Maria degli Angeli, presso Assisi.
   Il territorio è in piano, e l'abitato Imbelle e comode abitazioni e spaziose vie. TI recinto delle mura ha cinque porte e nella spaziosa piazza sgorga copiosa fonte d'acqua dira. Altra fonte abbondante trovasi a sud del paese, nel luogo appellato Momiovena.