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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Cornimi del Circondario di Perugia \ \
   Tingono il lago, a guisa di corona, una cerchia di colli e varit paesi rito traggono assai guadagno dalla pesca, massime t astigliene e Magione. Tre isole sovrastano alle chiare acque del lago: Maggiore, 1 littore e Polisse. Neil isola Maggiore esiste ini convento di Minori Osservanti, edificato per perpetuare la memoria di San Francesco d'Assisi che passò quaranta giorni in quest'isola, conducendo v ita da.penitente, 111 orazioni e digiuni. La chiesa fu consacrata, nel 151-3, da Alessandro vescovo di Città di Castello. IVI ristabilimento del suo ospedale, operato da l'io VII, fu stampata 111 1 ionia, nel 1S03, un'Orazione, recitata da Michelangelo Lugli consigliere della comunità. Benedetto \1I1 aveva assegnato istmi beni alla sagrestia della chiesa cattedrale di Perugia, mentre l'ospedale era stato formato, con più legati, da Clemente VII, sotto il governo della Confraternita di Santa Maria, le cui costituzioni furono approvate da Paolo III.
   Nella chiesa di Sant'Angelo, nella parete destra, e una tavola a tempra, in forma di croce col Crocefisso al centro, poi San Girolamo, San Miritele, Sant'Antonio, la Vergine, San Giovanni; bel lavoro attribuito a Iienozzo Gozzoli. Nell'arco d'ingresso sono affreschi pure attribuiti al Gozzoli, rappresentanti Cesò e gli Apostoli, e nella vòlta sono dipinti gli l '-angclisti. Nella parete sinistra: San Rocco, San Sebastiano, ed in quella centrale, la Vergine con Gesù in seggio, lavori di scuola perugina.
   Nella chiesa di San Francesco è wxVAmnimimione che rammenta la maniera dell'Aitami; nel terzo altare, una tempra a fondo d'oro: Maria, Gesti ed Angeli, opera forse di scuola senese, del X\ secolo.
   L'isola Poi rese è abitata da pochi famiglie, quantunque sia per estensione maggiore delle altre due. Ila una chiesa dedicata a San Facondo ed un annesso monastero di frati Olivetani.
   Le spiagge e le coste del Trasimeno furono sovente teatro di guerre e battaglie tra le fazioni e i partiti che nel medioevo afflissero le vicine città e segnatamente Perugia.
   Il Trasimeno talvolta, assai cresciuto di livello a cagione delle pioggia, inondava, con grave danno della coltivazione, le circostante campagne, per cui venne costruito dai Romani un emissario, di sorprendente costruzione, di notevole lunghezza, scavato nelle viscere di un monte, presso il luogo ove poi sorse il monastero o castello di San Savino. Fu così dato abbondante sfogo alle acque che irrigando un'estesa pianura formano il rivo detto Caina. Nel 1 li'I Braccio Fortebraccio, signore di Perugia, fece risarcire l'emissario antico, del quale abbiamo ima descrizione lasciataci da Pio II nei suoi Commentari, allorché visito il Trasimeno e passò una notte nel vicino convento di San Francesco. Altri lavori all'emissario furono eseguiti, nel 1490, sotto Innocenzo Vili. In seguito, tornando a riempirsi pia» piano di sabbia e di fango e tornando nelle stagioni delle pioggie ad essere allagate le campagne, Clemente Vili, nel 1002, ampliò l'emissario, vi fece grandi restauri, impedendo cosi maggiori danni e sciagure. Clemente XII avev i in animo di rendere i! Tevere navigabile sino a Perugia, e anche a tal fine Pio \ I voleva riunire il lago col fiume ; ina le circostanze dei tempi impedirono l'effettuazione di tali disegni.
   Il lago abbonda di pesci e specialmente di lucci, di anguille, di lasche, di tinche. Le regine furonvi introdotte, nel 1710. dal barone Ancaiani. persona assai benemerita di quella regioue; e nel lbi'5 fu tentato d'introdurvi anche le trote del liunie Clitunno.
   Panicale fW13ab.). ¦ Cenni storici. Nini si conoscono le origini dì questo paese che la leggenda vuol derivato da un tempio sacro a l'ane, divinità dei pastori e dei pescatori, donde il nome che ritiene la terra. Le notizie che uè abbiamo riferisconsi al solo medioevo, a partire dall'anno 917, allorché Berengario I confermò questo villaggio ni fendo al inarclie.se Uguccioue II Bourbon del Monte. Yarii nobili di Arezzo ebbero il titolo di conti di Panicale» Nel 1131 molto ebbe a soffrire a causa