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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   /iti l'arte Terza — Italia Centrale
   dolio milizie imperiali o quindi delle fazioni e delle guerre civili. Più volte le mura di Pani cale furono rase al suolo e poi riedificate, come appunto avvenne negli anni 127G e 14-79. L'imperatore Carlo IV vi pernottò nel 1355 allorché, scortato dagli ami lasciatoli perugini, recavasi da Roma a Pisa; e fu allora che ne dette la signoria a Guglielmo di Beaufort, nipote di Clemente VI e fratello di Gregorio XI. Nel 141G Pani-cale fu assoggettato da Braccio Fortebraccio, che lo tenne sino a che gli eserciti collegati dello Sforza e del Vitelleschi, nel 1135, non obbligarono Braccio a correre alla difesa di Montone sua patria. Nel 1543 vi alloggiò Paolo III nel ritornare a Roma per Orvieto. L'esercito del duca di Parma saccheggiò I'anicale nel 1G4à ed aiutato dalle milizie del granduca di Toscana, ne atterrò la rocca e le fortilicazioni. I)a questa epoca il luogo diminuì grandemente d'importanza. La terra venne di poi governata da un podestà spedito da Perugia ed i Perugini, oltre, a molti privilegi, in riconoscenza dei servizi prestati, concedettero anche a Panica!® d'innalzare l'insegna di Perugia, il grifo.
   Il paese siede su rìdente collina che domina i luoghi circostanti, ed ha due piacevoli borghi. Tra gli edifizi meritano menzione i seguenti:
   Chiesa di Sa il ('Agostino. — Degni d'ammirazione sono alcuni notevolissimi affreschi, rappresentanti Gesù e Maria in trono, Santa buia, Santa Caterina, Sant'Antonio e Santa Chiara, opere della scuola di Giotto. Nella parete a sinistra, sopra l'altare, è lina Incoronazione delia Vergine, eccellente affresco ritenuto di mano dello stesso Perugino.
   Chiesa di San Michele Arcangelo. — Merita di essere veduta una tavola ad olio, rappresentante
   il Presepio, lavoro di scuola del Perugino, e degni pure di osservazione sono gli affreschi dell'abside, l'Annunziazione della Vergine, opera del secolo XIV.
   Chiesa di San Sebastiano. - Nella parete dell'altare maggiore è ritratto ni affresco il Martirio del santo titolare, lavoro che ben a ragione può annoverarsi tra i capolavori del Perugino. Nella base della colonna, alla quale 6 legato San Sebastiano, leggesi la data MDV.
   Non debbonsi passar sotto silenzio i due seguenti monumenti esistenti nei pressi di Panicale :
   Chiesa dìSan Salvatore in Cereselo. — Costruita su di un antico tempio pagano, vi si conserva all'aitar maggiore un affresco di scuola perugina, rappresentante Cristo benedicente con i Ss. Giovanni Battista e Paolo.
   Santuario di Momjiovino. — È dedicato alla Vergine e ne fu cominciata la costruzione nel XVI secolo, con disegno di maestro Hocco da Vicenza. I lati nord e sud del tempio hanno gli ingressi mirabilmente scolpiti in pietra dagli artefici Giuliano da Verona, Lorenzo da Carrara e Bernardino da Siena ; nelle lini-ette sovrastanti alle porle sono affreschi della Vergine, lavori di scuola perugina.
   Nell'interno conservansi le seguenti opere di arte di cui diremo brevemente, attenendoci alla descrizione, del prof. Guardabassi. La vòlta è decorata di affreschi eseguili da Matteo Itattini di Città di Castello. La cappella della Vergine è
   adorna di pitture relative alla vita della Vergine, che ritengonsi opere di Enrico Paludano di Ma-lines, detto Arrigo Fiammingo. All'aitar maggiore è una grandiosa scultura in pietra, eseguita da Francesco d'Alessandro da Fiesole; le statue che ne formano il coronamento superiore furono scolpite da Valentino Martelli perugino. Nella sacrestia si conservano le seguenti oreficerie. Croce d'argento, alzata a cesello, con ligure di Santi, di Cristo, della Vergine. Nel rovescio figura, iu centro, ad alto rilievo, San Giorgio a cavallo, in atto di uccìdere il drago e nelle quattro estremità sono gli Evangfilisti. La bellezza ed il gusto degli ornati e la finezza e la grazia dell'esecuzione attestano che questo cimelio sia una delle rare opere del Rosso. Due calici di argento, cesellati, uno dei quali reca lo stemma della famiglia Vibi ; lavori del XV secolo. Altri due calici dei secoli XVII e XVIII.
   11 territorio di Panicale, assai fertile, produce abbondanti pascoli, cereali, vino ed olio. Coli, elett, Perugia I — Dioc, Città della Pieve e Perugia — Pa T. e Str. l'err.
   Mandamento di CITTÀ DI CASTELLO (comprende 3 Comuni, popol. 32,222 ab,). — Il territorio giace in piano e in colle, bagnato dal Tevere, con clima sano e temperato. Trovasi a eirea45 chilometri da Perugia, dal lato di tramontana e 15 da Borgo San Sepolcro, a sud. Il territorio è fertile di cereali, viti e gelsi e vi si coltiva moltissimo il tabacco, una delle principali fonti di guadagno di questa popolazione.