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Parte Terza — Italia Centrale
Irono, Gesù, San Francesco e San Matteo, pittura Ji scuola umbra del XIV secolo,
(Mesa di San Giovanni Hai lista. — L'altare maggiore Ita una splendida tavola a tempra, rappresentante la Vernine con Gesù, San Giovanni, San Sebastiano. Appiè del quadro leggesi Hoc,
opus ferii fieri 1 fariunm et Mnsciola uxor eius de Gunmria 148*2. Alcuni lo vollero lavoro del l'iu-tu ri rollio ; ma 6 stato riconosciuto doversi al pennello dell'Alunno di Foligno. Nella sacrestia conservasi timi bella croce parrocchiale in rame, balzata a cesello, eseguita nel Quattrocento.
L industria agrìcola, nel territorio .di Cannata, vi si coltiva con prosperità, e vi e molto esercitata l'arte del vasaio.
Uomini illustri. — Nacquero in Cannala il IL Lucio Modestini, primo a professare ìa llegola del terzo Ordine, istituita da S. Francesco, e l'illustre capitano Tano Tani. di parte guelfa, vincitore di Alberghetti dei Chiavelli, cui ritolse Fabriano. Morì nel 131-7 combattendo contro i Olii bel lini.
Circond. Foligno — Coli elett. Todi — Dioc. Assisi — P2 e T. locali, Str. ferr. a Foligno.
Gualdo Cattaneo (339S ab.). — Cenni storici. Il nome di Gualdo spesso incontrasi nelle storie umbre del medioevo, avendo avuto parte nelle contese e nelle, guerre dei vicini Comuni. Fu un tempo, insieme ad altri luoghi dell'Umbria, soggetto alla signoria dei Trinci di Foligno, della quale città fu feudo, per concessione di papa Alessandro VI.
Il territorio (li questo Comune è formato da undici frazioni. Gualdo Cattaneo, capoluogo, è una borgata su di un colle, a 4(jfi metri sul mare, che sorge a G chilometri circa da Bevagna e alle cui falde scorre, da 1111 lato, il torrente Puglia e dall'altro PAttorie, che scarica poco dopo le sue acque nel Topino. Dalla parte di levante rade le, pendici del colle dì Gualdo la via provinciale che, da Bevagna conduce a Todi. Il paese, cinto da mura, lui buoni fabbricati. Prodotti del territorio sono: il vino, l'olio, i cereali e il bestiame.
Nei pressi di questo Comune conosconsi bandii di lignite, d'una certa entità, nelle località denominate Cavallaro, Fonti vecchie, Pozzo e Collazzone. La qualità della lignite è torbosa e compatta. 11 banco di lignite, di Carullara ha lo spessore di metri 1.50 a 1.80, è diretto da est ad ovest, con piccolissima inclinazione a sud. Quello di Fonti vecchie e I'ozzo ha lo spessore di metri 1.10 ed è inclinato ad est, con direzione nord-sud (1).
Coli, elett. Todi — Dioc. Todi e Spoleto — P3 e T. locali, Str. ferr. a Foligno.
Mandamento di CASCIA (comprende 3 Comuni, popol. 8282 ab.). — Territorio eminentemente montuoso, a levante di Spoleto, percorso dal fiuniiccllo Corno, fra la valle della Nera e la catena dell'Apeniimo centrale.
Cascia (5123 ab.). — Cenni storici. Il Mouniiscn è d'avviso che l'odierno territorio di Cascia abbia, nell'antichità, appartenuto al territorio di Nursia (Norcia) e clic tutte le iscrizioni rinvenute a Cascia e suoi dintorni, nelle (piali è menzione di istituzioni municipali, debbansi riferire all'antico municipio di Nursia (cf. Corpus Inseriptiomtm Latinuruni, voi. tx, p. 433). Ciò nonostante, le frequenti scoperte di antichità, avvenute nel territorio di Cascia, inducono a credere che ivi avesse esistito un ragguardevole centro abitato di età remotissima, separato e niun rapporto avente con Nursia. Basterà il ricordare le tombe antichissime rinvenute sulla sinistra del fiume Corno, di fronte a Cascia, tombe ipogeiche, tagliate nella roccia, contenenti numerosi e varìi oggetti della suppellettile funebre, spettanti al secolo II av. Cristo (V. Notizie degli scavi, 1893, p. 214 e seg.).
Panfilio Cesi, maestro di belle lettere, in Cascia, compose, nel 1655, un foglio stampato in Foligno (Ti/pis Augustini Altera) dedicato ai consoli di Cascia nel qual foglio cercò di spiegare le origini c l'antichità di Cascia ch'ai dimostra corrispondere alla
(1) Circa queste miniere di ligniti, veggasi la nota a j>ag. 257.