Mandamenti e Comuni del Circondario di Spoleto 28.»
antica fàirmltt, colonia dei Romani (G. Snnm&t, Notizie intorno alle scoperte avvenute in Cascia ed iscrizioni antiche trovate nel suo territorio, nelle Notizie degli Scavi, ÌS'.KÌ, pp. SG2-3S3).
Il Cali miri opinò clic Cascia fosse succeduta all'antica C'arsoli o Car siili e clic nel suo territorio si trovassero i ruderi delle città aborigene di Civita di Cascia e di Mar-rueitim, come ne licevano fede le scoperte dì idoli, ili medaglie e di altri monumenti che di tanto in tanto tornavano alla luce. Ma uè Carsoli (Ctirseoli), uè Marruviitin (San Iìeuedetto presso l'esami dei Marsi) hanno che vedere con Cascia. Si parla spesso di Cascia nella Cronaca dell'Vbazia di Farfa ed in quella di Sassovivo di Foligno.
Costituitasi in repubblica indipendente, in breve tempo assoggetto i castelli del suo odierno territorio in numero di sopra quaranta. Visse con leggi proprie, con governo misto di repubblica e di aristocrazia, fino all'anno 1213, quando, non si sa per quali ragioni, s{ sottomise alla signoria dei Trinci di Foligno, e più tardi ricuperata la libertà, attirata dalle lusinghe del pontificio governo, nel 1260 si pose sotto il protettorato della Chiesa Nel 14^7 cadde affatto l'indipendenza della cnsciaua repubblica, e quando nel 1517 tentò scuotere il giogo papale, lo fece inailo, che nel secolo XVIII, perduti i privilegi, le proprie leggi ed i propri diritti, dovè financo cancellare il vano titolo di repubblica che solo orale rimasto.
Sostenne Cascia nella sua vita indipendente varie guerre con i popoli vicini di Spoleto, Norcia, Leonessa, Montcreale ed altri, e la sua potenza guerresca giunse financo a debellare, nel 1310, Roberto, re di Napoli. A sedare tali frequenti discordie, concorsero i pontefici Niccolò V e Paolo II, il quale fece erigere, a bella posta, la rocca di Cascia. Montcleone e Todi pure si adoperarono per far cessare gli odii tra que'cittadini, allo scopo anche di rendere più sicuri ì confini della provincia pontificia con l'Abruzzo. Causa principale delle guerre tra Cascia e Spoleto fu il castello di Treponti, sulla cui giurisdizione ambedue le città pretendevano, ed in quelle guerre grandi contese, enormi crudeltà furono commesse dalle parti combattenti.
Fu Cascia molto soggetta ai terremoti che il 5 novembre del 1599 e il 11 gennaio e 2 febbraio 1703 la ridussero ad un mucchio di rovine. Fu essa nominata città da Clemente Vili il 0 marzo 159G e riconfermata tale da Clemente XI nel 1703.
Cascia siede a pie d'un monte, a circa 700 metri sul mare, m riva al fiume Corno (die, scorrendo tra dirupati scogli, dopo aver ricevuto a Serravalle le acque del Torbidone, va a confluire nella Nera sotto al castello di Triponzo.
Il paese conta molti fabbricati ed ha vie anguste e scoscese, a causa della natura montuosa del suolo. Gli edilizi principali sono:
(.Illesa di Sant epistilio. — La sola facciata conserva parie dell'antica costruzione. Nell'interno, a destra, è una scultura in legno dipinto, rappresentante VA vangelo Ilnj}kele eoi giovane Tobia, lavoro del XVI secolo.
Chiesa c ('.omento di Sant littorio aliale. — Nell'interno, e precisamente nell'abside, sono dipinti, in affresco, gli Evangelisti e Marmili trono con Gesù, opera da attribuirsi forse, a Domenico di Giacomo da Leonessa. Altri affreschi sono ora ricoperti dal bianco di calce.
Nell'annesso convento, a pie della scala, sono affreschi rappresentanti San Michele Arcangeli), San Giorgio, IIorio con Gesù, Saul'Antonio ubate, e sotto la predella figura di San Giorgio
leggesi : line opus ferii Ihminieus Incolti da Lionessa .MCCGCLXI Nel coro monastico sono altri affreschi, rappresentanti fatti della Vita di Gesù Cristo. Notevoli sono le scene della Crocifissione, dell Incoronazione di spine ed il Calvario. Tutte, queste pitture sono dovute al pennello di Nicola da Siena.
( liicsa ili Sun Irauccsi'o. — Nella fronte è la porta archi-acuta, con finestronc circolare, avente nel centro, a tutto rilievo, la Vergine col Figlio sulle ginocchia e sotto b incisa l'iscrizione che. reca la data MGCCCXXIIII ed il noirie. del committente. L'interno I: a croce latina, con vèlia quasi ogivale. L'altare, nel lato sinistro della crociera, ha grandi tele ad olio, con \'Ascensione di
120 — I.» l'utrlii, Voi. III.