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Parte Terza — Italia Centrale
Continuando le discordie cittadine fn inviato, da Clemente VII, il commissario Giacomo Bonatto de Viperis; ma questi non giunse a sedarle. Nel tempo del guasto arrecato dalle soldatesche del Martelli andò pure disperso il florido Monte di pietà, forte di 1000 fiorini d'oro in pegni, oltre il contante di 700 fiorini. Ed il paese risentì penuria di viveri ed altri inalarmi.
11 cardinale Gian Domenico I)e Cuppis, detto anche di Trani, liberò Montefalco dal debito di arretrate gabelle, lo tolse dalla dipendenza di Foligno e procurò il prosciugamento delle terre inondate, mediante l'apertura del canale Te verone e la sistemazione di altri fiumi e torrenti. Il Comune ebbe libera la tenuta ubertosa, detta della Punta, ed altre terre. Il cortonese maestro Lorenzo Trabacco, costruì nuovi inclini sul confine del Folignate, e così man mano Montefalco tornò a nuova e florida vita. Il paese dipendeva dalla Santa Sede, ma era governato da un podestà, scelto dal popolo, che amministrava la giustizia. Tale magistrato, con facoltà più limitata e col nome di Governatore, mantennesi pure sotto l'io VII, Leone XII e sotto i successori, sino
all'anno 18G0, in cui l'Umbria fu annessa al regno di Vittorio Emanuele 11.
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Montefalco sorge su elevato colle (473 in.), a sud-ovest della valle umbra, e per la sua amena posizione è chiamato la Ringhiera dell'Umbria. E cinto di solide mura e nel! interno ha belle strade e comode abitazioni. Nel palazzo del Comune conservasi un ricco Archivio. 11 paese possiede anche un ben dotato Ospedale e un Asilo infantilo, inaugurato nel giugno lS'Jl-. Quantunque situato su di un colle, non mancano belle e comode passeggiate, principale tra le quali quella intorno alle mura castellane. Ha inoltre comode vie di comunicazione con tutti ì paesi limitrofi. L'aria è saluberrima ed industri e attivi sono gli abitanti del paese e della campagna.
Gli edilizi più notevoli di Montefalco sono:
Chiesa ili Sant'Agostino. — l'are si costruisse sul principio del XIV secolo: la facciala è di bella costruzione e l'ingresso, archi-acuto, è ornato di scolture con ricco fregio di fogliame a capo degli stipiti. Subingresso, a destra, leggesi la data:
Mcecxxvn.
Nell'interno, parete a sinistra, è un affresco, entro nicchia semicircolare, in cui è rappresentata la Vergine in trono, con Gesù, i Ss. Giacoma e Giovanni Evangelista, e nel fondo un vago paese, opera di scuola perugina del 1522. Nell'altare maggiore e un avanzo di predella, dipinta a tempra, con i Ss. Lucia, Agostino, Leonardo, Lorenzo, Sebastiano e Gregario Magno, opera del XV secolo. A destra, nella cappella dì fianco al presbiterio, e un affresco rappresentante Dio benedicente con Maria e Gesù in trono, iri alto due mezze figure di Santi; in basso, Sun Leonardo e Sari Paolo, altre due mezze figure dei Ss. Pietro e Fortunato, lavoro che devesi attribuire alla scuola di Iìcnozzo Gozzoli.
La sacrestia lui la vòlta decorata di affreschi dipiali nel XV secolo, e vi si vedono: Cristo benedicente, i Quattro dottori e ottu mezze figure di Srntli. Nella parete d'ingresso è ima tavola a tempra con [Incoronazione di Maria, lavoro di scuola umbra, del detto secolo. La tavola viella parete destra rappresenta Maria, in seggio,
con Gesù e due Angeli in adorazione, i Ss. Pietro e Paolo, Sebastiano e un santo monaco. Nella parie superiore è la data del 4-487.
('.Illesa ili San ltariolomeo. — All'esterno, in corrispondenza dell'abside, sono gli avanzi di un'antica porta, con ornamenti simbolici, costruita nel secolo XI. Nella sacrestia è una tavola a tempra, ritenuta dello Spagna, in cui, su fondo d'oro, sono rappresentati i Ss. Vincenzo, Diacono, Illuminala e San Nicola da Tolentino.
Chiesa di San Francesco. — La costruzione rimonta al secolo XIV; ma l'ingresso fu rinnovato nel 1585 ed è ornalo di pilastri, di trabeazione dorica. L'interno è a due navi. — Parete d'ingresso, lato sinistro: nel lu l'incasso e un affresco a linte ìnonocrome, con le rappresentanze lèi!'Afmmci§zioiie, Dio benedicente tra angeli e il Presepe, stupendi lavori dovuti al pennello del Perugino.— l'arde sinistra, 2uriricasso: la Vergine in trono, con Gesù, San Bonaventura e Sant'Andrea, e nel fondo è rappresentato un vago paese. A piò del dipinto leggesi: 4 !>¦ MCCCCC.X Tiberius de Asisio pinxil. — 3l'incasso: gli affreschi sono divisi in due ordini. Nel superiore, il Crocefisso con la Vergine, San Giovanni; nell'inferiore, Sant'Antonio da Padova e due Miracoli fatti dal Santo, opere della scuola del Goz-zoli. — 4 t'incasso; Maria con Gesù in seggio,