Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Perugia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (287/360)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (287/360)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Spoleto 28.»
   Scipione (Livio, xx'wfl, 15), In questa occasione, le sole tre città della Sabina nominate sono Norcia, Rieti e, A111 iterilo. 1 cittadini di Norcia furono puniti da Ottaviano pei loro attaccamento al partito repubblicano e per aver somministrato aiuti a Lucio Vntonio, nella guerra perugina (Svet., i ug., 1 2 ; Dio.v. Caps..m,viu, 13). Columclla (x, 421 ), Plinio (//. A', 5S, 13, 31) scrivono che la campagna nnrsina era famosa per la qualità delle rape, alle quali allude anche Marziale (sui, 20).
   Le numerose iscrizioni scoperte nel territorio ili Vursia (cf. Corpus hiseriptionuiu latinaruvi, ix, ]ì. 427 e segg.) c'insegnano che la tribù, cui fu ascritta la città, fu la Qui-rina e che magistrati municipali furono gli nctoviri, con potestà dnumvirale ed edilizia e trovansi anche menzionati i seviri augusta li.
   In Norcia e nei dintorni sorsero, nell'età remota, va ri ì centri abitati o pagi sabini, come è testimoniato dalle numerose scoperte di sepolcri, dai quali uscirono oggetti della suppellettile funebre, di pretto tipo italico, e notevoli, sopratutto, furono lo scoperto. di mia necropoli riconosciuta ad Ancorano, presso Norcia, dove esistè appunto uno di tali pagi o villaggi. Vi si trovarono tracce ih un tempio, formato di pietre rozzamente squadrate, terrecotte etnische e campane ed avan/i dell'antica cinta, composta di massi naturali, informi, sovrapposti senza calce. (ìli oggetti rinvenuti nella necropoli attestano l'arte degli Umbri, prima che avessero vivi e frequenti rapporti commerciali e politici coi popoli confinanti. I)i sommo interesse furono alcuni bronzi ivi scoperti, cioè spade italiche, dischi per scudi lavorati a sbalzo ed ornati ili grattiti e di borchie a rilievo, fibule, anelli ed altri oggetti che rimontano al secolo VII av. Cristo. Queste scoperte furono ampiamente illustrate dal Guardabassi in una dotta relaziono edita nelle Notizie degli scavi, ISSO, pp, fi-23, tavole I, II.
   Dell'altra necropoli, esistente presso l'abitato ili Norcia, nel piano detto Santa Scolastica, trattasi nelle Notizie citate, ISSO, p. 122 e seg\; 1SS3, pp. 127, 108.
   Il l'atteschi (Man. ilei Ducato ili Spoleto, p. 150) scrive che decaduta Norcia, come tante altre città, nei bassi tempi dell Impero romano, fu poi rovinata completamente dai Longobardi che la resero soggetta al castaido di l'onte, castello con amplissimo castaldato longobardo. Paolo Diacono fa menzione del territorio ili No re in, ch'ei ilice vasto, e San Gregorio I (Dialoghi, lib. n), parlando di San Benedetto, la cui madre fu Vbbondanza, figlia di Milleo e di Diana conti di Norcia, lo ilice nato ex provincia Nursiae. Dalle Epistole di tale papa sappiamo altresì, che la Santa Sede vi possedeva un Patrimonio che faceva amministrare da lino dei migliori chierici della Chiesa romana, col titolo di difensore, o rettore. Ai tempi dei Carolingi, e precisamente nell'821, fu tenuto in Norcia un granile placito dal conte Alessandro e da \deIardo e Leone, messi inviati dall'imperatore Lodovico I. Trattassi in questo placito la restituzione dei beni dell'abbazia di I'arfa, usurpati da Guinigliiso, duca di Spoleto, e devoluti al regio fìsco. Trovaronsi presenti al placito il detto duca, Gerardo duca di Camerino, quattro vescovi del Ducato e due abati. Ottone I, allorché fu incoronato in Roma, nel 902, nel confermare i domimi della Chiesa romana, donò anche sette città, situate parte nell'Abruzzo, parte nell'Umbria, e tra queste fu Norcia.
   Nel 1032 si eresse a repubblica con libero reggimento e così si mantenne fino al 1150, continuando però a governarsi con proprie leggi. Bonifacio IX, con apposito Breve, concesse, nel 1308, al Connine di Norcia il castello ili Mevole, con piena giurisdizione e col titolo di marchesato, Riofreildo ed altri luoghi circonvicini.
   Varie guerre combatterono ì Xursini con le città vicine, talvolta collegandosi coii esse a danno di altre; alle volte si ribellarono ai papi, secondo le circostanze dei tempi e degli avvenimenti. Nel 1147 Nicolò V assolse i Nursi ni dalla peni di lesa maestà in cui erano cadllti, per aver distrutta la terra di Cerreto. Nel 1150, insorte guerre tra Spoh-to e Norcia, il predetto pontefice approvò la tregua tra loro stabilita, commettendone 1 osservanza a Nicolò vescovo di Tivoli.