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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   31 -4 Parie Terza — Italia Centrale
   Anche Norcia non andò iniinnne dai danni cagionati dalle fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini ed altri odii civili lacerarono la città nel secolo XV. Condottiero dei faziosi No rami foresi il famoso Everso conte di Angnillara, cui si collegarono gli altri di Spoleto, di Cascia e di altre terre vicine. Everso cercò d'assalire la città, la quale ricorse nuovamente a Nicolo V, che raccomandò al conte di Anguillaia e suoi partigiani di desistere da tale impresa e deporro le armi. Fu per ciò mandato a Norcia Giorgio Cesarmi, protonotario apostolico. Pur nondimeno Everso assalì Norcia; ina l'inviato pontificio si oppose vigorosamente e costrinse il conte a levar l'assedio ed a ritirarsi. Tornato nel suo feudo di Àiiguillara, presso il lago di Bracciano, attese a radunare nuove genti per ritentare l'impresa ili Norcia e per diverso tempo continuò le incursioni, sino a che il cardinale Barbo estinse tale gnei ra e ridusse Everso all'obbedienza del pontefici! Fu allora che il Barbo, divenuto papa col nome di Paolo lì, fece edificare la rocca di Cascia.
   A partire da questo tempo non accaddero in Norcia avvenimenti degni di nota. Ma debbonsi registrare, pur troppo, i frequenti movimenti tellurici che minarono la città. Nel 1730, e precisamente il 12 maggio, Norcia fu quasi del tutto distrutta da un tremendo terremoto 111 cui perirono moltissimi abitanti; laonde papa Clemente Xll rivolse tutte le sue cure a sollievo della sventurata città, che soccorse con copiosi sussidi di danaro. Altri immensi danni agli edilizi ed agli uomini produsse lo spaventevole terremoto del 1859 che abbattè la città, dì guisa che può dirsi non rimanga ora a Norcia, di antico, che il solo nome.
   Circa l'introduzione del cristianesimo in Norcia, è opinione comune degli scrittori, che avvenisse nel secolo III per opera di San Feliciano, vescovo di Foro Flaminio (presso Foligno). I)a tale santo vuoisi abolito il culto (die i Nursini rendevano alla dea Nortia, ossia alla Fortuna, il cui tempio fu cangiato ìli chiesa cristiana. Sembra però che non prima del secolo V fosse stabilita in Norcia la sede episcopale, che perdette poi
   per lungo volgere di tempo e che solo fu restituita, per opera di Pio VII, nel 1820.
   * *
   Trovasi Norcia nella regione puì montuosa dell' Umbria, in prossimità della grande catena dell'Apennino centrale, presso il gruppo dei monti della Sibilla, formato di granili gioghi e ili altissime vette, col punto culminante di monte Vettore (2477 111.). Aspro quindi ne è il clima, tarda e scarseggiante la vegetazione. Le strade sono poche e malagevoli e la maggior parte non praticabili che da muli.
   Norcia sorge a 003 metri di elevazione sul livello del mare, nel mezzo di un altipiano limitato da una catena trasversale che si diparte dai monti della Sibilla. Le vie sono abbastanza regolari, vi sono mediocri fabbricati, (juasi tutti moderni, per essere gii antichi stati abbattuti dai terremoti. Vi sono scuole comunali, un buon Ospedale per gl'informi, 1111 Monte di pietà, un Orfanotrofio ed un discreto Teatro. Le nuove costruzioni sono state fatte in base a norme speciali, stabilite da un regolamento che fu preso a modello quando si trattò di sottoporre a determinate regole le ricostruzioni nell'isola d'Ischia, dopo l'ultimo terremoto di Casaniicciola.
   Gli editìzi più ragguardevoli sono:
   Chiesa di Saul'Agosliiio. •—La sua costruzione ricorda il XIV secolo e la porta c ornata di bella scultura. Nel 1° altare, «ella parete sinistra, il Guardabassi scopri parte di un affresco, in cui vedesi San Hocco, Santo Barbava, San Sebastiano, forse, opera di Jacopo Siciliano.
   Nella vicina nicchia è un altro affresco con la rappresentanza tìelf&C0jwi«Mnf dì Maria, e
   sotto è la Vergine fu seggio, ed ai lati Sant'Antonio e San CAumliu. Nel gradino del trono c irti cartello in cui leggesi • Hoc opus pin.rit Jovtinncs Balista de Jovannes Nonini 1197, pittore clic il Guardabassi crede scolaro di Fiorenzo di Lorenzo.
   Nella parte destra e un'altra nicchia, con affresco rappresentante l>io benedicente, Ini due Angeli; in basso è la Vernine, su ricco trono,