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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Terni
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   San Francesco d'Assisi onorò Terni di sua presenza e da quel vescovo fu assai bene accolto e distinto, ed i Ternani introdussero poi in città i religiosi Francescani ed innalzarono varie Chiese di quell'Ordine. Nel 1225 il sindaco Sollani acquistò per Terni tre. parti del castello di Papigno, con altre case ad esso appartenenti. Gregorio IX fu più volte in Terni in occasione dei viaggi fatti a Spoleto ed a Perugia e, nel 1232, pose la città di nuovo sotto la protezione della Chiesa, con Polla data dalla stessa Terni e vi tornò nel decimo anno del pontificato, dimorando nel palazzo che dagli stellimi pontifici prese il nome Palazzo del papa.
   Il Borgia (Memorie istoriche di Benevento, in, p. 200 sg.) ed il Cancellieri (Lettera sull'aria di Poma, p. 20) riferiscono, che Gregorio IX fece edificare un palazzo in Terni, per uso suo e dei suoi successori. Nel 1231 lo stesso pontefice acquistò per la Chiesa ternana il castello di Miranda e, nel 1235, il castello di Gualdo. Nel 1244, risiedendo in Terni l'imperatore Federico II, trattò la pace con papa Innocenzo l\r, il quale desiderava abboccarsi in Terni stessa con l'imperatore. Ma conosciuto che questi tendeva insidie, se ne andò invece a Sutri. Federico aveva dato il guasto a Castel dell'Isola, terra a 2 miglia da Terni, sulla Nera. Gli aiutanti Tacconiandaronsi allora ai cittadini ternani, i quali, tenuto pubblico consiglio nella chiesa di San Tommaso, decisero d'accogliere ventiquattro famiglie di Castel dell'Isola, le quali sarebbero state considerate come famiglie ternane ed ammesse quindi ai medesimi diritti e privilegi. Innocenzo IV, nel 1252, ricevè la città di Terni sotto la protezione di San Pietro e con altro Breve l'assolse da certe pene incorse pel passato e specialmente quando Simone, capitano imperiale, continuando a molestare i dominii della Chiesa, gli Orsini mandarono le loro genti contro i Ternani. Nel 1250, essendosi saputo da Alessandro IV come quei di Narni turbavano la pace di Terni, spedì da Anagni un monitorio, ordinando ai Narnesi di desistere dalle offese. Ma le inimicizie si assopirono, non si estinsero, e quei di Orvieto, rimessi i Guelfi in città, spedirono ili aiuto ai Narnesi 100 cavalli. Nel 1259 Terni acquistò la quarta parte del castello di Papigno, essendo allora sindaco Pietro Rustici.
   Morto Manfredi, figlio naturale di Federico II, Terni tornò all'ubbidienza dei papi e Clemente IV, con Breve del 12G7, lodò i Ternani e dichiarò la città reintegrata nel dominio della Sede Apostolica. Intanto la città era dilaniata dalle guerre intestine delle fazioni guelfa e ghibellina; si costruirono allora numerose torri e luoghi fortificati, e dagli incendi, dagli assedi, la città fu orribilmente danneggiata. Nel 1288 il doni une ternano somministrò armati in servizio della guerra della Chiesa. Nel 1293 acquistò da Giannetto di Leonardo, da Giacomo e poi da Nicolò Frescia il palazzo denominato Apostolico e porzioni di una torre.
   Nel declinare del XIII secolo, inasprendosi in Roma le fazioni degli Orsini (guelfi) e dei Colonna (ghibellini), non mancarono in Terni caldi partigiani dell'una o dell'altra fazione, a pregiudizio delta prosperità della terra. Pur tuttavia, accresciutasi la città di abitanti e di forza, ebbe principio, nel 1301, la fiera per la festa dell'Assunta, regolata da savie ed opportune leggi. Nel 1305 Clemente V, avendo stabilito la residenza pontificia in Avignone, fu destinato al reggimento di Terni e suo distretto Ottone di Casanuova, nobile militare, rettore, del contado della Sabina. Nel 1312, essendo imperatore Enrico VII, prevalsero in molte città, tra cui Terni, i ghibellini, fautori dell' imperatore, i quali, con Manfredo dei Prefetti di Vico, Sciami Colonna ed il conte di Santafiora. andarono ad occupare Orvieto per l'imperatore. Indi i Ternani, unitamente a quei di Todi e Rieti, innalzarono una torre a Rocca Miranda; ma Arnaldo Folguerio, legato apostolico, fece intendere loro che demolissero tale edifizio, se non volevano incorrere in pene ecclesiastiche. Federico di Montefelt.ro, capo ghibellino, sollevò la fazione contro i guelfi dell'Umbria e della Marca ; quindi, nel 1314, i Ternani d'anibidnc i partiti vennero ripetutamente alle inani, con vicendevoli danni e rovine. Ai 29 eh