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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   di scuola bolognese del XVIII secolo. Nell'abside è il monumento sepolcrale, marmoreo ili Stefano Manasse}, recante la data 1480. Nell'anticamera della sacrestia è un bel Crocifissa, scolpito in legno, lavoro del XV secolo. Nell'altare della sacrestia ammirasi una tela ad olio, rappresentante la Croce, ed ai lati la Vergine, San Giovanni e Sant'Agostino, opera di scuola bolognese.
   Nel primo chiostro del convento, nell'angolo corrispondente sotto il campanile, è un affresco con la Flagellazione di Gesù, nella parte inferiore Dio benedicente che assiste all' Annunciazione e negli scomparii laterali 1 Santi Sebastiano e. Hocco. Questo affresco, recante la data del 1540, ricorda la maniera di Domenico All'ani. Una campana del campanile reca la data MCCCCLI1 ed il nome del fonditore Joannes de Alanis maghici'.
   Cattedrale. — Pare che la prima fondazione risalga all'anno 553, essendo vescovo ternano Sant'Anastasio che dedicò la chiesa alla Vergine Assunta. Ma di quest'epoca non rimangono tracce di costruzione, qualora, secondo scrive il Guardabassi, non vogliano attribuirsi al tempio primitivo i tre ingressi di cui sotto diremo. Al XIII secolo spettano una parete della facciata, nella quale apresi un ingresso, ornato, del XVI secolo, e rabide che conserva anche i resti estremi della cripta. Il cardinale Rapaecioli rinnovò completamente la chiesa, coi disegni, a quanto pare, del celebre cavaliere Bernini, nel 1653.
   La facciata è grandiosa e di belle ed eleganti proporzioni. La parete principale ha cinque ingressi, compresi tre marmorei di tempo anteriore. I laterali, che immettono nelle piccole navate, hanno semplici modinature di corretto disegno; il principale è altresì adorno di un ricco bassorilievo rappresentante un Tralcio, ove si alternano animali svariatissirni e rosoni che formano un insieme interessante per l'epoca e per la storia dell'arte. Sopra la fascia superiore dell'antica parete, che data dal 1200, leggesi la seguente iscrizione che fu conservata nella ricostruzione del tempio : Magister Jiilianns de Milana fccit hoc opus. Un poco più a destra è un'altra epigrafe, la quale suona: ... nello Francisci Donadulu fecit hoc opus. A.D.MCGCGXXXIX. Il quinto ingresso, a sinistra di chi guarda, è pur esso scolpito in marmo, ha sesto archiacuto e reca nel fascione dell'arco, corrispondente alla fronte dei pilastri, un fine ornato rappresentante un tralcio di uva
   che, a sinistra, parte da un vaso, a destra, scende tra le inani dell'agricoltore: opera del XIV secolo. Nella parete che chiude l'ingresso stesso stava la lapide sepolcrale che ornava il monumento di Giovanni Mazzancoìli, legista ; a destra, nella parete di seguito alla chiesa, nell'andito dell'annesso Seminario, era la lapide marmorea del vescovo Mazzancoìli, morto nel 1460: ambedue queste pietre si trovano oggi nella Raccolta di antichità municipali.
   L'interno della cattedrale è a tre navate, nel braccio lungo della croce latina. — Crociera sinistra : nella parete destra sono due lapidi marmoree con iscrizioni, internamente ornate di mosaico alla maniera cosmatesca ; nell'altare è una tela ad olio, con rappresentanza dell'Ora-zionedi Cristo al Getsemani, lavoro da attribuirsi alla scuola del Guerrino. All'aitar maggiore è mi grandioso tabernacolo marmoreo, esegui o su disegni di Carlo Murena. — Crocerà destra : la cantoria è decorata di eleganti intagli di hgno, eseguiti ad ornamento dell'organo nel X\il secolo. Aliare destro: la Concezione della Vergine, dipinta ad olio, su tela, vuoisi di artista fiammingo ; ma è guasta per cattivi restauri. — Cappella a capo di nave* veggonvisi i resti marmorei del monnmento sepolcrale del vescovo Aloisio Aprce, palermitano. Nella parte superiore della parete è una tavola ad olio, rappresentante la Circoncisione; nel centro è il tempio con l'ara sulla quale vedesi disteso il tappeto dove la Vergine distende il Figlio; a destra è il vecchio Simeone, indivedonsi rappresentate quattro figure e quasi nel centro la profetessa Anna. Sulla fronte dell'ara è scritta la data 1555 ed il nome delle committenti, e sulla base dell'ara stossa leggesi . Livius Agrestius forolivensis pingebat 1560.
   Nell'attiguo oratorio è una tela ad olio rappresentante Cristo che in abito da ortolano appare alla Maddalena, lavoro che ricorda la maniera di Guido Reni. Nella sagrestia conservasi un reli-quario in forma di croce, di lastra d'argento alzata a cesello, ornato ili mezze figure di Evangelisti coi relativi emblemi. La croce posa su di una palla ili metallo cesellato e dorato, nel cui fregio superiore è incisa la data MCCCCXXXI1I e leggesi: Ju. Joanni de Crislnfano raquistai (forse raggiustai, secondo scrive il Guardabassi) questa croce e lutto. Nel giro inferiore è notato chi fornì l'argento necessario a tale lavoro.
   Il palazzo del Connine fu ricostruito coi disegni del eli. architetto Benedetto Fau-stini, e in una sala terrena, che fece già parte dell'antico mercato ternano, con vòlte a crociera, di stile ogivale, è stata ordinata la civica raccolta eli antichità, già sopra ricordata, reclamata dallo Sconocchia sino dal 20 settembre 1878; vi si contiene inoltre mi archivio, pregevole per molti documenti storici ivi custoditi.
   Ma ciò che ha reso sempre Terni ragguardevole e prospera città sono state lo industrie che sorsero e crebbero sino da tempo antico a seconda che correvano più