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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2*24 Parte Terza — Italia Centrale
   Nel finire del 1892 e nei primi mesi del 1893, in seguito ad autorizzazione del Ministero della guerra, il prof. cav. Pompeo Garuti fece, in via di esperimento, l'impianto del suo sistema per l'elettrolisi dell'acqua nei locali della Fabbrica, servendosi delle dinamo ed apparecchi elettrici, destinati alla illuminazione elettrica dello Stabilimento. Da quaranta apparecchi sistema Garuti, elettrizzati da una corrente svolta da tre dinamo, sistema Edison, il signor Garuti in dieci ore di lavoro venne ad ottenere circa 80 metri cubi di gaz ossidrico (metri cubi 53,200 idrogeno e 26,800 ossigeno).
   I due gas cosi ottenuti, per mezzo di separate tubulature vennero condotti in appositi fornelli, nei quali, contemporaneamente sboccando, venivano accesi producendo una fiamma vivissima e ad elevatissima temperatura. Questo nuovo combustibile fu esperimentato in confronto con tutti gli altri in uso nello stabilimento e tanto nelle prove di fucinazione, che di saldatura, di tempra e di fusione dette sempre ottimi risultati, tanto che per i considerevoli vantaggi economici e tecnici il Ministero della guerra, dietro proposta della Società Pompeo Garuti e C., furono intavolate trattative per un impianto parziale, da convertirsi in totale, del predetto sistema per sostituire il gaz ossidrico nelle lavorazioni ai combustibili ordinari.
   Acciaieria (fig. 116). — Nel 1886 si costituì pure una Società metallurgica per la costruzione di alti forni, fonderie e acciaierie, con un capitale di circa 20 a 22 milioni, allo scopo di fabbricare ruotaie d'acciaio, grandi piastre di corazzatura per la marina e altri prodotti pel Governo italiano e pei governi esteri.
   Questa Società, fondata per l'impianto di una industria, della quale l'Italia fu, fin qui, tributaria all'estero, 6 il risultato degli studii di una niente ardita, quella del commendatore Brcda, e del coraggio di un gruppo di forti capitalisti, i quali, avendo in questa mente ardita e nella potenza militare, come nello sviluppo economico dell'Italia, una fiducia illimitata, non hanno esitato ad associarsi per una intrapresa che porrà l'Italia, nel ramo acciaieria specialmente, a paro dei più potenti stabilimenti di Europa.
   La forza motrice per questo grande Stabilimento fu derivata, come fu già detto, dal fiume Velino, prima della caduta delle Marniore.
   Procedendo dalla presa, alternativamente a sezione libera o forzata entro tubi, e dopo attraversato il fiume Nera sopra un ponte in ferro di 25 metri d'apertura, appositamente costruito, l'acqua, con una serie di sifoni, arriva all'acciaieria con una pressione dovuta a metri 205.70 di altezza, dopo un percorso di oltre metri 6600, di cui metà circa in galleria e metà in condotta forzata, con soli metri 90 di canale scoperto.
   L'acqua sotto detta ingente pressione viene
   per mezzo di condutture distribuita a quarantasei turbine ad asse orizzontale disposte nelle varie olficinc, nonché a quattro macchine a colonna d'acqua della forza di 350 cavalli caduna, le quali fanno agire compressori per mezzo dei quali si comprime l'aria alla pressione di cinque atmosfere in un serbatoio metallico, della complessiva capacità di 1000 metri cubi all'incirca, composto di tubi del diametro di metri 1.25. Quest'aria compressa viene poi, dal detto serbatoio, distribuita per mezzo di speciali condutture ai magli ed alle gru nelle varie officine, rimpiazzando il vapore.
   Le varie officine, erette nell'Acciaieria, sono le seguenti:
   a) Un laboratorio di chimica per le analisi qualitative e quantitative di tutte le materie da usarsi nella fabbricazione (combustibili, ghise, ferri, acciai, materie per prodotti refratlarii, ecc.) e dei varii prodotti di fabbricazione.
   b) Un'officina di prova dei prodotti per mezzo delle esperienze alla trazione, compressione e torsione, per esperienze di servizio interno della Acciaieria, con macchine, utensili relativi, il tutto mosso da una turbina.
   c) Un locale speciale, con macchina soffiante, mossa da una turbina di 1000 cavalli, e grande serbatoio d'aria per gli apparati Bessemer.
   d) Un'ofiicina con forno annesso per la fabbricazione e costruzione dei prodotti e mattoni refratlarii, per il servizio degli apparati Bessemer e Martin-Siemens e dei varii forni dell'Acciaieria; i varii meccanismi ed utensili sono mossi da una turbina.
   e) Un'ofiicina per le prove di collaudo dei prodotti, con ufficio speciale ad liso dei controllori delle amministrazioni. In quest'officina havvi una macchina della potenza di 100 tonnellate, con pompa di 350 atmosfere mossa da una turbina per la prova dei metalli alla trazione, compressione e torsione, ed una berta di 600 eliilogr., con incudine di 10 tonnellate per la prova all'urto delle ruotaie.
   f) Un'officina speciale contenente quattro macchine a due cilindri cadmia per compressione dell'aria, con colonna d'acqua della forza di 350 cavalli per caduna macchina.
   g) Un'installazione completa di due apparati convertitori Bessemer da 10 tonnellate camino, con grù idrauliche, con quattro forni a manica per ghisa e spiegel, con due ventilatori mossi da due 'turbine per la produzione di lingotti di acciaio Bessemer, speciali per la fabbricazione delle ruotaie.
   h) Grande tettoia contenente un maglio da 15 tonnellate ad aria compressa egriì idrauliche relative, pozzi Gjers per la conservazione dei lingotti roventi, quattro forili a gas per lo scaldamento dei lingotti, per la laminazione in rotaie o sbarre diverse.